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Senza paura


Anche il Forum nazionale del Terzo settore esprime solidarietà alla Caritas dopo gli attacchi xenofobi davanti le loro sedi da parte di gruppi di estrema destra. Per il portavoce Pietro Barbieri “il dialogo, l’accoglienza e l’inclusione sono le sole forme per costruire un futuro di solidarietà”.

Il mondo in marcia per il Clima


La terra, nostra casa comune, «protesta per il male che provochiamo a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla». Il messaggio contenuto nell’enciclica di papa Francesco “Laudato Si” è chiaro, serve una «conversione ecologica».

Il 29 novembre in occasione dell’apertura dei negoziati sul clima che si tengono a Parigi sotto l’egida delle Nazioni Unite, i cittadini di tutto il mondo danno vita alla Marcia Globale per il Clima. Dopo gli attentati del 13 novembre tuttavia, il summit di Parigi si terrà in una città blindatissima e ai francesi non è permesso manifestare. Si moltiplicano allora le iniziative in tutto il mondo, per marciare anche per chi non può. Da Sydney a Città del Capo, passando per Tokyo, Dakha, Bagdad, Dehli, Madrid e Roma. Più di 150 paesi e oltre 2300 eventi, che vedono studenti, sindacati, gruppi religiosi, associazioni e organizzazioni della società civile scendere in piazza per chiedere ai loro Governi di sottoscrivere un accordo ambizioso e capace di accelerare il percorso che porterà,  entro il 2050, ad un mondo alimentato al 100% da energie rinnovabili. Una marcia annunciata come la più grande manifestazione della storia contro i cambiamenti climatici.

E se non sarà facile raggiungere un accordo vincolante per limitare il riscaldamento climatico globale sotto i 2°C o opporsi al modello dell’iperproduzione e dell’iperconsumo, i cittadini, almeno quelli italiani, si dichiarano fiduciosi, come dimostra l’indagine di Legambiente e Lorien Consulting. Per la maggior parte  la lotta ai cambiamenti climatici è un tema prioritario per la qualità della vita delle generazioni future. Solo il 38% sa che ci sarà presto la conferenza di Parigi sul clima ma quasi il 70 pensa che l’evento potrà incidere  positivamente sulle azioni dei singoli Paesi e dei cittadini in difesa del clima e contro i cambiamenti climatici. Si marcia allora per far pressing sui leader mondiali, ma anche per far sentire la voce e le proposte della società civile e perché per cambiare ogni cosa, c’è bisogno di tutti!

In Italia la marcia è organizzata dalla Coalizione Italiana Clima, nata per dare la parola ai cittadini in previsione della COP21 e alla quale aderiscono oltre 150 sigle diverse. In contemporanea con molte altre città del mondo anche a Roma una grande manifestazione per chiedere un futuro equo e sostenibile, difendere il clima e la pace. L’appuntamento è alle 14.00 da Piazza Campo de Fiori per  concludersi a via dei Fori Imperiali.

Grsweek a cura di Anna Monterubbianesi

 

Bel tempo si spera


Bel tempo si spera. In vista della Conferenza di Parigi al via il 30 novembre, è tutto pronto per la marcia globale di domenica a Roma. Centinaia le associazioni aderenti alla Coalizione italiana Clima che sfileranno nella Capitale per chiedere più attenzione ai temi ambientali. Tante le iniziative collegate, come “In bici per il clima” e “Corri per il verde” con concerto finale in via dei Fori Imperiali.

Finalmente si parte?


Presto il bando sui corpi civili di pace. La conferma arriva dal sottosegretario Luigi Bobba al termine della Consulta nazionale. Dopo numerosi slittamenti, dunque, si ipotizza l’avvio dei primi 200 giovani entro la primavera del prossimo anno.

Dietro la lavagna


Dietro la lavagna. “Sull’inclusione scolastica, siamo ancora lontani dall’obiettivo”. Così l’Anffas in una nota spiega come la situazione resti drammatica per molti alunni con disabilità. Dalla mancata continuità didattica all’assenza di assistenza igienica e specialistica, sono ancora troppi secondo la onlus i ritardi nella gran parte delle scuole italiane.

Bene comune


Al via una nuova iniziativa della Fondazione Con il Sud per promuovere progetti di volontariato nelle regioni meridionali. Il servizio di Anna Monterubbianesi. “Più di 6 milioni di persone in Italia dedicano il proprio tempo al volontariato. Lo fanno in modo libero e gratuito attraverso organizzazioni, apportando così idee e partecipazione, arricchendo la società, favorendo lo sviluppo delle comunità.  I tassi di volontariato nel nostro Paese tuttavia variano molto da regione a regione, e se al Nord sono più alti, il Sud rimane ancora indietro. L’iniziativa “Con il Sud che partecipa”, promossa dalla Fondazione Con il Sud nasce per sollecitare l’impegno dei cittadini in attività di volontariato al Sud, capaci di generare utilità sociale.  Le comunità saranno le protagoniste del bando che mette a disposizione 2 milioni di euro per le idee migliori e più innovative volte non solo ad avvicinare i cittadini al volontariato, ma ad innescare effettivi cambiamenti nei contesti in cui vivono. Per presentare le idee c’è tempo fino al 12 febbraio.”

La taglia giusta


Sulla raccolta di abiti usati, le cooperative si dotano di un codice etico. L’iniziativa della Caritas ambrosiana punta su trasparenza, creazione di posti di lavoro per persone svantaggiate e sostegno a progetti sociali nel territorio della diocesi. In un anno raccolti 8 mila tonnellate di indumenti e finanziati progetti per 317 mila euro.

Not in my name


Sotto questo slogan le comunità islamiche e i musulmani d’Italia scendono in piazza domani a Roma. Una manifestazione nazionale contro il terrorismo per rispondere alla strage di Parigi. Al corteo hanno aderito anche associazioni e comitati per creare insieme un percorso di pace e dialogo.

Con le nostre armi


Mentre l’Europa risponde al terrorismo con le bombe, in pochi sanno che l’Italia, assieme alla Francia, è tra i maggiori esportatori di sistemi di guerra nelle regioni arabe. Tutto ciò nonostante ci sia nel nostro Paese una legge che vieta la vendita a Paesi in conflitto. Ai nostri microfoni Cecilia Strada, presidente di Emergency. “L’Italia potrebbe cominciare a fare a se stessa e ai suoi alleati esattamente queste domande: Ma da dove arrivano le armi che questi usano? Ma da dove arrivano i soldi che gli servono per compiere attentati? Da dove arrivano i finanziamenti? Chi dà appoggio politico a questi terroristi? Magari scoprendo che tra chi dà appoggio politico e armi a questi terroristi c’è qualcuno che è un nostro partner commerciale.”

Rischiamo la pace


Condanna per le violenze di Parigi, solidarietà con tutte le vittime delle guerre e delle barbarie che toccano l’Europa, l’Africa ed il Medio Oriente. Tantissime le adesione all’appello per una mobilitazione nazionale contro il terrorismo, il razzismo, i predicatori d’odio promosso da numerose associazioni italiane. L’appello di Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.