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La lunga bolina


Verrà presentata oggi la decima edizione della regata d’altura che promuove, attraverso il Trofeo Marevivo, la difesa e valorizzazione dell’ecosistema marino. L’obiettivo è sensibilizzare armatori, equipaggi e istituzioni sulle problematiche e le emergenze ambientali che minacciano il Pianeta Blu.

“Guarda il Mare con occhi diversi”: questo sarà il concept 2019 de La Lunga Bolina, che il Circolo Aniene vuole promuovere per sostenere la mission di Marevivo. E’ possibile rispettare il mare anche in navigazione e per questo Marevivo sarà presente alla regata con un’imbarcazione dalla quale sarà totalmente bandita la plastica monouso a favore della filosofia usa e non getta. L’Aniene oltre a premiare i primi classificati consegnerà insieme a Marevivo anche un riconoscimento speciale agli equipaggi più virtuosi. #StopSingleUsePlastic, #Plasticfree, #OcchioalMare, sono questi gli hashtag delle principali campagne di Marevivo e di una regata che vuole coniugare lo sport e la competizione con l’attenzione al mare e a quanto ciascuno di noi possa fare per difendere questo bene prezioso e fondamentale per la vita dell’uomo.

Tutti per uno


Il Palestinian Youth Club ha lanciato una campagna di crowdfunding per costruire un centro sportivo all’interno del campo di rifugiati di Shatila. L’obiettivo è fornire ai giovani un luogo dove fare attività fisica e partecipare a laboratori ed eventi che rafforzino il senso di comunità.

Due ruote sostenibili


Juan Muzzi è il creatore di una bicicletta dal cuore verde. Ha un telaio di plastica riciclata che potrebbe risolvere due problemi: da una parte l’inquinamento da materiale polimerico sintetizzato in laboratorio; dall’altra, l’alto costo ambientale della produzione di telai in alluminio.

«Per realizzare un telaio d’alluminio servono mille litri d’acqua e 500 chilowatt di energia elettrica, mentre per una MuzziCycles sono sufficienti un litro d’acqua e appena 10 chilowatt». Una bicicletta che rispetta l’ambiente non solo su strada, ma fin dalla genesi. Ogni MuzziCycles ricicla tra i quattro e i cinque chili di plastica che lasciati a se stessi impiegherebbero centinaia di anni per decomporsi.
«Nelle prossime settimane apriremo un punto di produzione in California e inaugureremo un nuovo sito web, da cui sarà possibile acquistare sia una bicicletta completa che solo il telaio». Tutte le bici arrivano in una confezione fatta con materiale riciclato e una garanzia a vita. Ora Muzzi pensa al futuro: «Voglio realizzare un telaio con materiale organico».

Io tifo la Regia


Parte domenica l’iniziativa di promozione dello sport al fianco delle persone con fragilità. Il servizio di Elena Fiorani. (sonoro)

Lo sport ha un valore, non solo quando viene giocato: lo ha anche quando
si partecipa come tifosi. L’ambiente sportivo è accogliente, e diventa
un potente veicolo di inclusione, è un riferimento per trasmettere ai
ragazzi che lo praticano sani confronti di crescita. Per questo Reggio
Emilia Città senza Barriere, Consorzio Oscar Romero e Reggio Audace
lanciano l’iniziativa “Io tifo la Regia!”. Da domenica per tutte le
partite di campionato della giocate in casa, un educatore e i volontari
della cooperativa Coress saranno a disposizione per accompagnare ragazzi
e persone con disabilità a fare il tifo per la squadra di calcio della
città. L’ingresso allo stadio sarà gratuito sia per la persona con
disabilità che per gli accompagnatori

Qua la mano


Al via anche in Umbria gli sportelli informativi Inail-Cip. L’obiettivo è promuovere percorsi di orientamento e avviamento alla pratica sportiva delle persone con disabilità da lavoro, quale strumento per il recupero dell’autonomia e per il reinserimento nella vita di relazione e nel contesto sociale e territoriale d’appartenenza.

L’operazione rientra nell’ambito delle iniziative previste dal “Piano quadriennale di attività 2018-2021” sottoscritto a livello nazionale da Inail e Cip con l’obiettivo di sostenere e diffondere tra i disabili da lavoro la pratica sportive. Tramite gli sportelli sarà pertanto possibile per gli assistiti Inail e per i loro accompagnatori acquisire informazioni sulle attività praticabili, sulle società sportive del territorio e sulle modalità per accedere alle lezioni di prova.
In questi anni sono stati numerosi gli assistiti Inail avviati allo sport e alcuni di essi sono riusciti ad emergere e ha raggiungere risultati eccezionali: tra questi il nuotatore ternano Riccardo Menciotti che nel settembre 2016 ha partecipato alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro e che lo scorso anno ha vinto la medaglia d’oro (staffetta 4×100 stile libero) e quella di bronzo (100 dorso) agli Europei paralimpici di nuoto di Dublino.

Boxe contro l’assedio


È il progetto dell’ong italiana Ciss realizzato con due palestre popolari di Palermo e Roma che hanno portato allenatori e materiale in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza per sostenere bambini, ragazzi, ma soprattutto ragazze che praticano pugilato, anche come valvola di sfogo dalle tante restrizioni in cui vivono. Il loro sogno: rappresentare la Palestina in una gara internazionale.

«Non avevo mai combattuto con una donna. È molto più divertente, gli uomini tendono a proteggerti, hanno paura di farti male e ci vanno piano». Lisa ha 29 anni, vive Ramallah in Cisgiordania. Tira di boxe da sei anni. E per la prima volta ha potuto fare sparring (allenamento con un avversario, ndr) con un’altra donna. «Mi piace questo sport, mi aiuta a tirare fuori le emozioni negative. Inoltre, essendo davvero poche le donne che lo praticano, mi pare importante dal punto di vista simbolico», racconta. Con lei, sul ring, c’è Carlotta Bartoloni della palestra popolare Valerio Verbano di Roma. «Lisa ha molta voglia di imparare e questo le ha permesso in poche ore di fare grandi progressi», spiega.
«Tutti hanno subìto i traumi dei bombardamenti di cui l’ultimo (Operazione Margine Protettivo) ha provocato più di 2mila morti», sottolinea Valentina Venditti di Ciss. L’idea è di realizzare uno scambio e una formazione tra pugili italiani e i pugili palestinesi nella Striscia di Gaza, lì dove le palestre sono per lo più spazi piccoli, non adeguati, e le attrezzature sono nella maggior parte dei casi autoprodotte con stoffa, bambagia e scotch. «Sui fatiscenti ring di Gaza i pugili hanno solo una decina di paia di guanti che utilizzano a turno mentre i sacchi sono stati costruiti in modo molto rudimentale; non hanno fasce né paradenti e a causa dell’occupazione che dura da cinquant’anni non hanno alcuna libertà di movimento: non è per loro possibile uscire fuori dalla Striscia per confrontarsi con i pugili dalle altre parti del mondo», continua Venditti. Ma un pugile lo sa, la strada per la vittoria è lunga, faticosa e fatta di ostacoli.

Piccoli sportivi crescono


I giovani tesserati del Circolo Inzani di Parma hanno appeso un cartello all’ingresso della propria sede chiedendo agli adulti di non insultare arbitri e giocatori avversari durante le partite. Indicazioni apparentemente banali, ma a quanto pare necessarie. L’iniziativa è piaciuta così tanto che ora il Comune sta valutando di proporla in tutte le strutture del territorio.

I ragazzi hanno deciso di impartire una lezione agli adulti dopo aver assistito a decine di episodi imbarazzanti, tra risse selvagge, atteggiamenti antisportivi e decine di insulti – anche molto offensivi – ad arbitri, giocatori e allenatori. Comportamenti che hanno convinto i tesserati ad appendere un cartello all’ingresso del centro sportivo: “Divertitevi anche voi, non pensate ai consigli tecnici. Non urlate, mi mettete in confusione. Il vostro compito è quello di incitare la mia squadra. Non insultate l’arbitro l’arbitro e gli avversari, sono ragazzi come noi che stanno giocando. Tutti possiamo sbagliare e perdere non è una tragedia. Godetevi la partita”. L’iniziativa è piaciuta così tanto che il Comune di Parma starebbe valutando di riproporla a tutti i campi sportivi comunali.

Tutti per Manuel


Dagli amici ai fuoriclasse del nuoto agli amatori: nel fine settimana è partita su Instagram l’iniziativa lanciata dal nuotatore Andrea Lanzarini e subito accolta e rilanciata dai grandi campioni del nuoto azzurro, da Magnini a Detti, da Paltrinieri a Dotto: tutti in vasca con una M nera sul braccio sinistro, vicino alla spalla in segno di solidarietà a Manuel Bortuzzo.

Manuel Bortuzzo è il nuotatore ventenne di Treviso centrato alla schiena da un colpo di pistola sparato la notte tra sabato e domenica scorsi all’Axa, nel quadrante sud di Roma, e rimasto paralizzato a seguito della ferita. Manuel è una promessa del nuoto italiano, dal Veneto si era trasferito nella Capitale per allenarsi nel centro federale di Ostia.

Giochiamo all’inclusione


Prosegue per il secondo anno consecutivo il progetto Camerano Calcio Integrato, per l’inserimento dei bambini con Sindrome di Down. La società ha lanciato una campagna di crowdfunding per raccogliere i fondi necessari a garantire servizi e beni a uso gratuito. Per tale ragione la società gialloblù ha deciso di intraprendere la campagna di Crowdfundingper raccogliere i fondi necessari al perseguimento dello scopo. La bontà del progetto e il possedimento di alcuni requisiti hanno fatto sì che il Camerano Calcio Integrato fosse inserito, insieme ad altri progetti, all’interno di un bando indetto dalla Fondazione Vodafone Italia proprio per partecipare al Crowdfunding:questa raccolta fondi vogliamo aumentare il numero di tecnici specializzati in questo ambito – spiega il responsabile Alessandro Orlandoni -. La nostra volontà e il nostro impegno sono mirati a offrire una proposta di qualità ai bambini, nel rispetto dei tempi di inserimento e di crescita». I fondi saranno utilizzati per garantire una serie di servizi e beni a uso gratuito come materiale tecnico per l’attività sportiva e motoria, corsi di formazione per qualificare i tecnici impegnati come FISDIR e Special Olympics, nonché per l’acquisizione di diverse figure professionali tra cui cinque istruttori specializzati per bambini e diversamente

Amunì


È l’iniziativa che vede Libera al fianco della Federazione italiana atletica leggera in un progetto di cittadinanza attiva rivolto ai giovani di Messina sottoposti a procedimento penale. Previste quattro gare: due a Messina, una a Gioiosa Marea e la finale il 22 giugno allo Stadio d’Alcontres di Barcellona Pozzo di Gotto. Il progetto è nato nel 2011 coinvolgendo giovani di Trapani e Palermo.

Il “Trofeo Amunì” di atletica leggera è stato presentato stamattina nella sede del CONI Messina. Sarà organizzato dalle società Polisportiva Europa, Odysseus, Podistica Capo d’Orlando e Amatori Duilia Barcellona in collaborazione con il Presidio di Messina di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e con l’Anymore Onlus. Sulla base di questa pratica, si sono sviluppate e se ne stanno costruendo altre in: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Toscana, Liguria e Lombardia. Per agevolare questo e altri percorsi, è stato anche siglato, nel mese di ottobre del 2016, un protocollo di intesa tra Libera e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero.
A Messina il progetto AMUNì è al suo secondo anno. Il coordinamento è affidato all’associazione Anymore Onlus, tra i soci fondatori del Presidio di Libera, e vede la partecipazione di educatori, psicologi ed assistenti sociali della rete di coinvolgimento di Libera. Tutti i dettagli sul “Trofeo AMUNì” verranno svelati durante l’incontro con i giornalisti.