I funzionari olimpici che stanno organizzando le olimpiadi di Rio hanno identificato 43 candidati per formare una squadra di atleti rifugiati. Il servizio di Elena Fiorani. “I rifugiati non hanno una nazionale in gara della quale far parte, non hanno una bandiera né un inno nazionale con i quali sfilare all’apertura dei giochi. È per questo che i membri del Comitato Olimpico Internazionale hanno deciso che daranno il benvenuto a questi atleti con la bandiera delle Olimpiadi e saranno accompagnati dall’inno ufficiale dei Giochi Olimpici. Vivranno al Villaggio. Marceranno sotto la bandiera del Cio e entreranno alla stadio per penultimi, prima del Brasile, nazione ospitante. Come ogni altro atleta per accedere alle olimpiadi dovranno conseguire i risultati minimi ma la solidarietà olimpica pagherà tutte le spese. Per loro ci saranno tecnici, dirigenti, medici, come in ogni altra squadra. Avranno gli stessi diritti e doveri degli altri, almeno a Rio.”
Tutti sul ring
Roberto Camelia, unico arbitro di boxe amputato, ha dato vita alla onlus Sport&Mente. L’associazione no profit promuoverà l’adattamento alla disabilità nello sport, attraverso eventi, manifestazioni, incontri e campagne promozionali a tema. Il progetto verrà presentato durante il Torneo nazionale femminile di pugilato, da oggi al 6 marzo a Calambrone, in provincia di Pisa.
Palla al centro
Oggi e domani gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori napoletane Sannazaro, Genovesi e Serra saranno impegnati in un quadrangolare di calcetto con i detenuti degli istituti penitenziari di Poggioreale e Secondigliano. L’incontro vuole favorire l’abbattimento dei pregiudizi e il reinserimento nella società di chi ha commesso un reato.
“Facciamogli le scarpe”
È la campagna organizzata dal club Atletico San Lorenzo dell’omonimo quartiere di Roma, insieme ad Aina Onlus con l’obiettivo di raccogliere scarpini da calcio, magliette, calzettoni e indumenti sportivi da destinare ai bambini dai 6 ai 15 anni che vivono in Kenya.
Due ruote di integrazione
I volontari che si occupano della prima accoglienza alla Stazione centrale di Milano hanno coinvolto otto giovani rifugiati in un corso di riparazione della bicicletta. Si occuperanno di riparazioni e di creare elementi di arredo con pezzi di bici, come tavolini o sgabelli.
Basket sociale
La Stella del Sud di Caserta, team di richiedenti asilo, accolta dai giocatori della Juvecaserta per una gara di tiro da tre punti. Il servizio di Elena Fiorani. “L’incontro tra la passione per la palla a spicchi e la volontà di aiutare il prossimo, ha dato vita ad una squadra, iscritta al campionato provinciale Uisp, che è l’unica italiana ad essere composta quasi completamente da richiedenti asilo. La società è nata nell’ambito di un progetto del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati finalizzato all’integrazione degli immigrati e la Juvecaserta ha appoggiato il progetto ospitando per una mattinata i componenti della Stella del Sud. L’occasione di distrarsi aiuta ad affrontare le problematiche legate all’identificazione e al permesso di soggiorno, oltre alla sindrome da shock post traumatico legata ai viaggi affrontati. Il basket offre a questi giovani l’opportunità di riscattarsi e di lanciare un messaggio contro il razzismo.”
Essere campioni è un dettaglio
È partito a Figline Valdarno, alle porte di Firenze, il corso di formazione dedicato agli operatori sportivi e a tutti quelli che vedono nello sport uno strumento di inclusione e di integrazione delle fasce deboli. Il percorso, a cura dell’associazione Conkarma, si svilupperà in 5 serate, da febbraio a giugno, a Palazzo Pretorio.
Basket Case
Lo sport che previene il disagio sociale giovanile ed è strumento di crescita e di integrazione è il tema al centro del fumetto edito da Shockdom con la collaborazione del celebre cestista Andrea Pecile. È scritto da Manuel Piubello, disegnato da Davide Caporali e colorato da Alberto Turturici. Racconta la storia di tre ragazzi uniti da una grande passione per la palla a spicchi che stimola il dialogo e l’accoglienza.
Special Sport Day
Oggi a Roma presentazione del progetto che fa incontrare scuola e sport oltre le barriere. L’iniziativa coinvolgerà gli studenti di 14 città italiane, valorizzando l’attività fisica come strumento di integrazione e dialogo, per promuovere la cultura del benessere come stile di vita.
Memoria viva
Ad un anno dalla scomparsa, il Comitato italiano paralimpico dell’Emilia-Romagna ricorda il suo ex presidente Gianni Scotti annunciando l’istituzione di un premio di laurea a lui intitolato. Obiettivo: sostenere i giovani, la ricerca e la promozione dello sport per gli atleti con disabilità.