I profughi non possono allenarsi a Mortara, provincia di Pavia. La società locale ha dovuto revocare l’accordo preso con la cooperativa Faber. “Poteva essere un’occasione di integrazione”, ha spiegato il presidente della coop, Fabio Garavaglia. Invece il Comune ha imposto alla società di tornare sui suoi passi, per non vedere revocata la convenzione per la gestione dei campi.
Giovani profughi non possono giocare a calcio
Nel giorno in cui l’Uisp e lo sport sociale si mobilitano di fronte a Montecitorio per il diritto al “movimento” di profughi e richiedenti asilo, il sindaco leghista di Mortara, in provincia di Pavia, vieta a ragazzi profughi, affidati ad una cooperativa sociale, di giocare a pallone nei campi del suo comune. Dice che gli sembra uno sgarbo alle famiglie che portano i loro ragazzi a calcio perché sono persone dallo status ‘ibrido’. Il caso è diventato nazionale.
“E’ vergognoso che rappresentanti delle istituzioni si abbandonino a gesti di intolleranza razzista di tale portata – dicono Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp e Geraldina Contristano, presidente Uisp Pavia – l’Uisp chiede di sbloccare la legge sulla cittadinanza sportiva, col riconoscimento dello ius soli, attualmente ferma in Senato e chiede di gestire lo Sprar insieme ai Comuni e all’Anci, ovvero il Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati”.
In questo momento di crisi umanitaria internazionale, l’Uisp ribadisce il proprio impegno sia a livello territoriale, sia nazionale per promuovere iniziative di solidarietà e accoglienza in ambito sportivo. Così come avviene già in molte città e a Voghera, in provincia di Pavia, a pochi chilometri dal Comune di Mortara: “Dall’anno scorso abbiamo adottato la squadra ‘Piroga’ composta da rifugiati e richiedenti asilo di alcuni paesi centroafricani – dice Gianni Tempesta, Uisp Voghera – Abbiamo organizzato molte attività legate ai Mondiali Antirazzisti , abbiamo dato loro la tessera Uisp gratuitamente. Questi ragazzi si allenano in un campetto comunale che loro stessi hanno provveduto a ristrutturare: noi dell’Uisp li sosteniamo fornendo loro arbitri e raccolte fondi, con la campagna Adotta un atleta”.
“Dove può arrivare la crudeltà di certa politica?”, si chiedono i deputati Pd Filippo Fossati e Chiara Scuvera di fronte alla vicenda del sindaco di Mortara. “Oggi abbiamo presentato una proposta di legge perché le persone, i rifugiati protetti dall’asilo possano accedere senza vincoli di sorta ad ogni tipo di attività sportiva sul territorio nazionale”.
Concludono Fossati e Scuvera: “Niente potrà far dimenticare però quell’umiliazione ai ragazzi e faremo tutto quello che serve perché il diritto al gioco e allo sport sia affermato per tutti, soprattutto per i minori di ogni provenienza. Che in realtà uno status ce l’hanno ed è prezioso: persona umana”.
Tutti per uno
Alla primaria Duca d’Aosta di Monfalcone lo sport diventa strumento di integrazione. In una scuola dove il 40% dei 310 iscritti sono stranieri, nasce il progetto “Giocatori al centro pronti… attenti… via!”, che considera l’attività motoria come terreno fertile per lo sviluppo di un ambiente di apprendimento favorevole, muovendosi fra l’italiano e l’inglese, le scienze e le materie umanistiche, la musica e l’interculturalità.
Liberi di muoversi
È lo slogan della Move week 2015 che da oggi a domenica torna in tutta Europa. Una settimana dedicata allo sport e all’attività motoria, lanciata da International Sport and Culture Association, per promuovere la salute e il benessere. Oltre 2000 eventi, domani presentazione a Roma, in piazza Montecitorio.
Matti per il calcio
A Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, si sta svolgendo la nona edizione della rassegna organizzata dall’Uisp e rivolta agli utenti dei Centri di salute mentale di tutta Italia. Il servizio di Elena Fiorani.
Giretto d’Italia
Appuntamento oggi e domani in 21 città per una sfida a colpi di pedale tra centri urbani organizzato da Legambiente e VeloLove. Chi riuscirà a convincere più persone ad andare al lavoro e a scuola in bicicletta si aggiudicherà la maglia rosa della mobilità nuova.
Black list
L’Agenzia mondiale antidoping ha pubblicato l’elenco di 114 medici e preparatori che hanno subito condanne o sanzioni per la somministrazione o l’uso di sostanze proibite. 61 di questi sono italiani. Gli atleti sono obbligati a non frequentare le persone nella lista, pena la squalifica di un anno alla prima infrazione e di due alla seconda.
Le abilità dello sport
“Le abilità dello sport” è il titolo del progetto realizzato dall’Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti dall’inizio di gennaio sino alla fine di luglio 2015. Il progetto si è articolato su tutto il territorio nazionale: sedi di attività sono stati i comitati regionali e territoriali Uisp. Nello specifico le 10 regioni “laboratorio” sono state: Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto, Trentino Alto Adige.
Le 19 regioni che diffonderanno la buona pratica attraverso azioni di comunicazione ed eventi dedicati sono: Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto, Trentino Alto Adige.
Il progetto ha sperimentato un coinvolgimento di persone con disabilità in attività sportive in cui si cimentano insieme ai cosiddetti normodotati. Il senso profondo del progetto è stato esattamente quello di superare il concetto pietistico dell’attività adattata per i disabili per spostare l’asse dell’intervento su un terreno in cui la persona con disabilità assume responsabilità e posizioni trainanti nel gruppo.
Le attività progettuali si sono articolate in laboratori sperimentali incentrati sulle pratiche sportive invernali (sci alpino, sci di fondo, escursioni con ciaspole, sleddog, escursionismo, trekking alpino) e finalizzati all’empowerment dei partecipanti e alla capacità di sviluppare attitudini di intervento in team building. Nelle attività sportive invernali, ogni precondizione può determinare abilità e disabilità, per questo variando la condizione, le stesse persone possono essere abili o meno: è questa la base sulla quale si è deciso di sperimentare il gruppo misto, composto da abili e disabili.
Le attività in ambiente naturale, per la caratteristica di svolgersi su un terreno d’azione vario, imprevedibile e spesse volte insidioso, fortemente caratterizzato dalle stagioni e dalle condizioni climatiche, in un contesto spesso psicologicamente difficile, rappresentano un terreno valido dove la diversità tra abile e disabile può azzerarsi e le abilità di un disabile possono essere determinanti nella dinamica del gruppo (la motivazione, che nello sport può costituire un fattore determinante). La metodologia che è stata applicata è quella della “narrazione autobiografica”, che consente di mettere al centro del progetto le soggettività, in primis quelle dei disabili: si tratta di narrazioni autobiografiche dei partecipanti attraverso le quali far emergere gli elementi di forza, quali la motivazione e il gruppo, come “linee guida” per l’agire nelle attività sportive.
Obiettivi generali del progetto sono stati favorire l’integrazione e la cooperazione tra disabili e abili e superare il concetto pietistico dell’attività per disabili spostandosi sul terreno in cui il disabile trova la propria motivazione nell’affrontare delle prove con livelli di difficoltà adeguati.
Sport per crescere
Regione Lombardia e Cariplo lanciano un bando regionale per interventi rivolti a bambini e ragazzi dai 6 ai 19 anni, che utilizzino l’attività fisica per favorire l’inclusione e l’integrazione. L’iniziativa è indirizzata a giovani provenienti da situazioni di disagio sociale.