È andato tutto male. Siamo rimasti a casa, abbiamo rispettato le regole ma non è andato tutto bene. Non solo per chi ha perso la vita e per chi ha perso i suoi cari.
Sono questi i tempi in cui è facile chiedersi cosa avrebbe detto o pensato quel personaggio che non c’è più. Uno di questi è Massimo Troisi che moriva il 4 giugno 1994, a soli 41 anni e troppo presto per quello che avrebbe potuto dire e dare a Napoli e al Paese.
Come in questi mesi di lockdown e polemiche tra Nord e Sud avrebbe saputo liquidare in una battuta le isterie di un certo leghismo che “in fondo ascolta Peppino Di Capri”. Oppure avrebbe dato il suo sguardo su ciò che attraversa l’animo umano e le sue miserie in un momento di grande incertezza, paura, disorientamento.
Avrebbe parlato con Dio chiedendo perché poi alla fine tocca sempre ai poveri subire tutto questo. E a lui il ricordo va con le bellissime parole di Roberto Benigni che gli dedicò una poesia nel decennale della sua morte (ascolta cliccando sul player in alto).
Giuseppe Manzo giornale radio sociale
Come possono applicarsi le norme di distanziamento sociale ad alcune categorie di persone con disabilità?
Come si affronta la cosiddetta “Fase Due” dal punto di vista della mobilità delle persone con disabilità?
Ne abbiamo parlato con Mario Barbuto, presidente UICI, Unione Ciechi e Ipovedenti e Portavece del FID, Forum Italiano della Disabilità
Tra i misteri del decreto che dovrebbe rilanciare il Paese c’è anche uno relativo all’infanzia.
Nelle “Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza COVID19” utili alla riapertura dei centri estivi manca la fascia d’età 0-3 se non per attività gestite dai genitori nei parchi e quindi le attività svolte all’interno dei nidi.
Dalla cooperazione sociale che ha un ruolo importante nella gestione dei servizi per la prima infanzia non si comprendono le motivazioni che hanno portato all’esclusione dei bambini di età 0-3 anni dalle linee guida e sarebbe interessante capire perché un bimbo che ha 38 mesi può partecipare ai centri estivi e un bimbo di 34 mesi non può farlo. Inoltre alcune regioni come il Trentino Alto Adige e la Liguria hanno fatto diversamente.
Insomma, liberate i bambini anche i più piccolini che in piena sicurezza hanno diritto al gioco e alla socialità.
Giuseppe Manzo giornale radio sociale
Dall’ultimo decreto, cosiddetto Rilancio, emergono spunti di riflessione sul potenziamento dell’assistenza domiciliare nel comparto della sanità territoriale. Previste nuove misure che incrementeranno il servizio oltre la media Ocse, passando dagli attuali 610 mila a 923 mila assistiti over65. Abbiamo approfondito il tema con Mimmo Arena, Presidente del Consorzio Sisifo e coordinatore del gruppo di lavoro sanità di Legacoopsociali.