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Regolarizzare i braccianti e non solo: ripristinare quella norma abrogata dalla Bossi-Fini


 

È scontro sulla regolarizzazione dei migranti che lavorano in agricoltura. Migliaia di braccianti che devono emergere dal lavoro nero e irregolare contro cui si oppongono pezzi di maggioranza e l’opposizione leghista.

Secondo la ministra Bellanova che minaccia le dimissioni se “non sarà applicato contratto temporaneo per sei mesi, rinnovabile. Per dare una risposta attesa soprattutto dal mondo agricolo, altrimenti qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di far marcire i prodotti nei campi”.

Sulla stessa volontà di regolarizzazione ma partendo da un punto di vista diverso c’è la proposta dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi)che ha raccolto centinaia di adesione tra cui Don Ciotti, Saviano, Zagrebelsky e Gad Lerner.

La proposta, se approvata, supera la regolarizzazione limitata a determinati settori produttivi, come indicato dalla bozza governativa, e la amplia per tutti coloro che vivono in Italia sia  in condizione di irregolarità ma anche di precarietà giuridica, come i richiedenti asilo, dando il diritto al singolo cittadino straniero di presentare la richiesta di emersione.

Si vuole così “svincolare la regolarizzazione dal contratto di lavoro, consapevoli del grave fenomeno del “traffico” dei contratti che ha contraddistinto tutte le precedenti regolarizzazioni” afferma l’avvocata Nazzarena Zorzella (ASGI) “Non è la sola ipotesi prevista, in quanto è senz’altro delineata anche la possibilità di far emergere il lavoro in nero, ma si è ritenuto importante indicare l’ulteriore ipotesi, alternativa, che permetta il rilascio di un permesso per “ricerca occupazione”, previsto dall’originario Testo Unico immigrazione, 286/98, ma abrogato nel 2002 dalla legge Bossi-Fini, nonostante fosse l’unico meccanismo che non costringeva al farraginoso meccanismo del decreto flussi ed evitando pertanto il crearsi di ampie sacche di irregolarità.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale

Covid-19: vaccini, terapie e test accessibili. Intervista a Sara Albiani, Oxfam Italia


 

Oxfam Italia lancia un appello all’indomani della conferenza internazionaleaperta dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha impegnato oltre 8 miliardi di dollari, affinchè  i Governi mettano a disposizione di tutti in ogni parte del mondo i vaccini, le terapie e i test diagnostici indispensabili a sconfiggere la pandemia da coronavirus.
Ne abbiamo parlato con Sara Albiani, Policy advisor di Oxfam Italia sulla salute globale.

Pandemia o Fase 2: si muore sempre sul lavoro


 

Di pandemia sono morti di lavoro 156 medici e con la fase 2, chi non può restare a casa muore sul lavoro.

È di un morto e due feriti (dei quali uno in gravi condizioni) il bilancio della violenta esplosione avvenuta ieri intorno alle 16 nello stabilimento Adler Plastic di Ottaviano (provincia di Napoli), appartenente al colosso del settore di componentistica guidato da Paolo Scudieri. La vittima, il 55enne Vincenzo Lanza, è stato estratto dalle macerie del capannone insieme con suoi due colleghi. La fabbrica era stata riaperta ieri, ed erano una settantina i lavoratori impiegati nello stabilimento per le operazioni di manutenzione.

Solo il giorno prima sulla sua pagina facebook Vincenzo postava una foto con il suo cagnolino scrivendo ironicamente “vita da cani”. Quella vita anche da cani è stata spezzata nella fabbrica dove lavorava, dove la sicurezza al tempo del Covid-19 non doveva avere alcuna sbavatura. È questo il ritorno al lavoro? Queste sono le garanzie per una sicurezza che era già minacciata prima del Covid-19 con 163 morti dal I gennaio secondo i dati dell’Osservatorio indipendente di Bologna? In ricordo di Vincenzo e il diritto a vivere anche una vita da cani.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale

 

La Fase 2 dei diritti dei migranti: centinaia di firme per la regolarizzazione


 

Con una regolarizzazione delle persone migranti che prevede il rilascio di un permesso di soggiorno per lavoro o per “ricerca occupazione” rinnovabile, sarà possibile dare visibilità giuridica e dignità a coloro che vivono in Italia in condizioni irregolari o con permessi di tipo precario.

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Senti dove suona – Un disco al giorno #34


Ultima puntata! Inizia la “Fase 2” e si conclude anche l’appuntamento di “Senti dove suona – Un disco al giorno” che ci ha accompagnato per tutta la quarantena con tanta buona musica da ogni parte del mondo. Ma prima di salutarci, Fabio Piccolino e Valentina Ruocco ci regalano ancora un ultimo disco da ascoltare.

Album del giorno: Hanggai – Hanggai Big Brass Band 2019 杭盖与铜管 (Cina)

Per ascoltare il disco:

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Senti dove suona – Un disco al giorno #33


Inizia l’ultimo weekend del lungo periodo di quarantena che siamo stati costretti a vivere.
Per questo, anche “Senti Dove Suona – Un disco al giorno” arriva alla fine del suo percorso.
Il disco weekend di oggi è per forza di cose un disco speciale, per continuare a viaggiare pur rimanendo a casa. L’appuntamento è lunedì 4 maggio, per l’ultima puntata insieme. Grazie a tutti!

Album del giorno: YĪN YĪN – “The Rabbit That Hunts Tigers” (Olanda)

Per ascoltare il disco:

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