Speciali

L’Onu richiama l’Italia per l’approccio punitivo sul consumo di droghe


 

Il boato delle 80mila persone scese in piazza a Berlino in sostegno e solidarietà con le proteste in Iran di donne, giovani e operai.

Oggi parliamo di droghe e precisamente di una bacchettata dell’Onu all’Italia. “Il Comitato esprime preoccupazione per l’approccio punitivo al consumo di droghe e per l’insufficiente disponibilità di programmi di riduzione e del danno. Il Comitato raccomanda che lo Stato riveda le politiche e le leggi sulle droghe per allinearle alle norme internazionali sui diritti umani e alle migliori pratiche, e che migliori la disponibilità, l’accessibilità e la qualità degli interventi di riduzione del danno”.

Queste due tra le numerose richieste all’Italia del Comitato per i diritti economici, sociali e culturali dell’ONU riunito nella sua 72esima sessione, lo scorso 14 ottobre a Ginevra, dedicata alla chiusura dei rapporti su El Salvador, Mongolia, Guatemala, Tajikistan, Lussemburgo e appunto Italia.

“Nella sua attività il Comitato – organo ONU composto da 18 esperti indipendenti scrive Susanna Ronconi sul Manifesto – valuta, paese per paese, se le norme della Convenzione vengono applicate e, in dialogo con gli Stati oggetto di revisione, cerca di indicare la strada affinché tutte le persone possano godere pienamente di questi diritti”. Ascoltiamo ora Valentina Pozzi, vicepresidente Cnca dal podcast Onda Verde di fuoriluogo.it: lo stato dei servizi e delle comunità terapeutiche.

L’economia sociale prende parola come alternativa alla crisi


 

Le voci di piccole studentesse iraniane che gridano: “donna, vita, libertà”.

Oggi parliamo di economia sociale che in due eventi distinti e contemporanei prende parola in questi giorni. Ieri a Bologna l’Alleanza delle cooperative italiane in un evento ha lanciato il Manifesto per la creazione di un’alleanza italiana per l’economia sociale. Ascoltiamo la presidente nazionale Legacoopsociali Eleonora Vanni

Intanto sempre da ieri e fino a domani è in corso a Trieste la tre giorni di “Impresa sociale 2022” al Parco culturale San Giovanni, evento promosso da una rete composta da cooperative sociali e Università. Al centro del dibattito il ruolo di quel terzo settore imprenditoriale e sociale a partire dai temi dei diritti e del lavoro. Ascoltiamo Giovanni Carrosio del Forum Disuguaglianze e Diversità ai microfoni di Radio Fragola.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Lgbtqi e diritti: a Ferrara la cooperativa Cidas introduce l’identità “alias”


 

La voce della madre del blogger  iraniano di Sattar Beheshti, torturato e ucciso nelle carceri del regime: la donna 80enne si è tolta il velo in un video per protesta contro le violenze di Stato verso i giovani.

Oggi parliamo di diritti civili e identità di genere che con l’elezione del nuovo governo sono al centro delle principali tensioni nel Paese. Per farlo vi raccontiamo cosa ha deciso di fare una cooperativa sociale di Ferrara. Infatti  CIDAS ha approvato l’introduzione della “identità alias”.

La nuova policy è stata introdotta per chi, tra le persone che lavorano in Cooperativa, non si riconosce nell’identità di genere ‘assegnata alla nascita’ e intende esercitare concretamente il diritto alla propria autodeterminazione di genere adottando il ‘nome di elezione’.

Una volta attivata l’identità alias la persona che ne ha fatto richiesta ottiene il rilascio di un nuovo badge, di un nuovo account di posta elettronica e, laddove necessario, di nuove targhette identificative, che riportino il ‘nome di elezione’ scelto.

Per garantire il pieno e positivo accesso al dispositivo della identità alias, CIDAS ha previsto momenti formativi in merito ai temi che riguardano l’identità di genere. Ora ascoltiamo il presidente della cooperativa Daniele Bertarelli.

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Caro energia: la proposta dell’ora legale tutto l’anno per risparmiare 1 miliardo


 

Il suono della guerra nel cielo di Kiev tra droni russi e contraerea ucraina: a parlare sono ancora e solo le armi in questo conflitto.

Oggi torniamo a parlare di caro energia. Dopo il movimento Noi non paghiamo e le associazioni dei consumatori arriva un’altra iniziativa. Con una petizione su change.org dove sono state raccolte già 240mil firme, la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No profit, chiedono alla Commisione Europea, al Parlamento Europeo e al Governo Italiano di istituire l’ora legale tutto l’anno, abbandonando l’obsoleto passaggio ora legale/ora solare.

“La politica discute di razionamenti del gas alle imprese, il sabato in DAD per le scuole e riduzione della durata dei riscaldamenti dal prossimo autunno, ma dimentica che già dal 2018 il Parlamento Europeo ha approvato con l‘84% dei voti favorevoli l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario due volte l’anno, lasciando di fatto liberi i vari Stati di scegliere se optare per l’ora solare o legale.

Il passaggio permanente all’ora legale consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio. Chiediamo al Governo Italiano di adottare nel nostro paese l’ora legale definitiva”.

Questo è scritto nella petizione. Il risparmio energetico derivante dall’adozione permanente dell’ora legale consentirà tra l’altro di tagliare le emissioni climalteranti per un totale di 200.000 tonnellate di CO2 all’anno.

Prima dell’impennata dei prezzi del gas, Terna ha quantificato in 420 milioni di kilowattora l’energia elettrica risparmiata nei 7 mesi del 2022 in cui è in vigore l’ora legale, con un minor consumo di elettricità in 15 anni pari in Italia a 10 miliardi di kilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati grazie all’ora legale. Ascoltiamo il presidente di Sima Alessandro Miani.

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Nella giornata europea contro la tratta di esseri umani “libera il tuo sogno”


 

Il coro di ragazze e ragazzi, uomini e donne nelle piazze dell’Iran: vogliono libertà e autonomia del proprio pensiero e del proprio corpo.

Oggi è La Giornata europea contro la tratta, istituita nel 2006 dalla Commissione Europea.  Costituisce un’occasione per fermarsi a riflettere su di un fenomeno che, da molti anni, lambisce in maniera più o meno grave tutti gli Stati facenti parte dell’Unione Europea. Come testimoniano i dati raccolti dalle Istituzioni preposte, sono decine di migliaia le persone identificate come vittime di tratta a scopo di grave sfruttamento.

Ogni anno giovani donne, uomini, persone transessuali e minorenni vengono reclutati da organizzazioni criminali transnazionali per essere sfruttati nell’ambito della prostituzione, del lavoro gravemente sfruttato, dell’accattonaggio e delle economie criminali forzate (spaccio e furti), dei matrimoni forzati e del traffico di organi.

Dedalus Cooperativa Sociale, capofila della Regione Campania per il progetto ‘Fuori Tratta’, che compie azioni per l’emersione, l’assistenza e l’integrazione sociale rivolte alle vittime di tratta e grave sfruttamento, ha organizzato un’iniziativa che ha visto la partecipazione del Comune di Napoli e degli altri capoluoghi della Campania. Ascoltiamo Paola Di Martino di Dedalus.

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Nel mondo c’è cibo per tutti ma 800 milioni di persone soffrono la fame


 

La voce di Ascani Celestini che ha parlato di periferie all’evento del Forum nazionale del terzo settore sull’economia sociale.

Oggi parliamo di povertà alimentare. In occasione della giornata mondiale dell’alimentazione Azione contro la Fame lancia una grande mobilitazione per accendere i riflettori sulla crisi alimentare globale in atto, e chiamare tutti, dai decisori politici ai singoli cittadini, a dare il proprio contributo per raggiungere insieme l’obiettivo “Fame Zero”.

Un enorme piatto vuoto in Piazza Tre Torri, nel complesso City Life di Milano, simboleggia i milioni di piatti che ogni giorno restano vuoti, in Italia e nel mondo. A richiamare il titolo della giornata dell’alimentazione, che quest’anno recita “Non lasciare nessuno indietro”, l’appello lanciato da Azione contro la Fame: #NonLasciamoloVuoto.

A questi dati occorre aggiungerne uno, che rappresenta la vera novità della nostra epoca rispetto al passato: oggi il pianeta produce cibo sufficiente a sfamare tutti i suoi abitanti. Un fatto che, se da un lato rende ancor più inaccettabile l’ingiustizia, dall’altro è in grado di ribaltare la narrazione della Fame come piaga ineliminabile, aprendo la strada a soluzioni possibili e realisticamente realizzabili. Ascoltiamo Simone Garroni, Direttore di Azione contro la Fame in Italia.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Erasmus Day 2022: l’Europa “comunità democratica” vista da Progetto Sud


 

Dal 13 al 15 ottobre si sono tenuti gli #ErasmusDays sono organizzati in linea con il 35° anniversario e l’Anno europeo della gioventù, con lo slogan “Condividere i nostri valori europei con i giovani di oggi e di domani: tra 35 anni e molti altri a venire”.

La Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme nell’ottica europea dei progetti Europei attivi ha promosso il webinar “Europa comunità democratica”, aperto agli operatori e ai beneficiari della Comunità Progetto Sud che sono parte di Let’s improve together!, progetto europeo, finanziato dalla Commissione Europea e ricadente nel programma ERASMUS + rientra nell’ azione individuata dalla stessa CE come KA122-ADU – Short-term projects for mobility of leaners and staff in adult education.

Ascoltiamo il servizio realizzato da Maria Pia Tucci che ha raccolto anche le voci dei protagonisti: don Giacomo PANIZZA / presidente Progetto Sud; Luigi INNOCENTE | Associazione Centro Rinascimento| L’esperienza della Summer School Giornate d’Europa di Aieta(CS);

Guerino D’IGNAZIO | Professore ordinario di Diritto Pubblico Comparato (IUS/21) presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria | Europa comunità democratica; Michela VOTTARI |Scuola del Sociale della Comunità Progetto Sud | Let’s improve together!

Economia sociale e terzo settore: un modello da rilanciare


 

 

 

Bentornati all’ascolto del Grs Week da Pierluigi Lantieri.

Diffondere in Europa il modello italiano, fatto di virtuose esperienze e grande attivismo. Ma analizzarne allo stesso tempo le criticità, legate a povertà e crescenti disuguaglianze. Di tutto questo si è discusso giovedì 13 e venerdì 14 ottobre nel corso del convegno internazionale “Terzo settore protagonista dell’economia sociale”, organizzato dal Forum nazionale Terzo Settore in collaborazione con il Ministero del Lavoro.

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Così in Alto Adige Sud Tirol le coop sociali hanno resistito alla pandemia


 

Le parole di Liliana Segre ieri mentre presiedeva la prima seduta del Senato: il ricordo di un’infanzia segnata dall’antisemitismo e dalle leggi razziali.

Oggi parliamo di economia sociale in questo weekend ricco di eventi che riguardano il terzo settore italiano. E lo facciamo aprendo una finestra sul settore nel profondo nord, quello dove si parla in due lingue: l’Alto Adige Sud Tirol. Qual è la situazione dopo la pandemia e dentro questa nuova crisi?

Il movimento cooperativistico sociale altoatesino ha retto all’urto della pandemia e ora è impegnato a fronteggiare una nuova, impegnativa e preoccupante fase di crisi. Le imprese del settore hanno chiuso lo scorso anno tutto sommato in buona salute. A testimoniarlo sono i dati rilevati dall’Osservatorio del Comitato paritetico delle cooperative sociali.

Dall’analisi economico finanziaria dell’Osservatorio del comitato paritetico delle cooperative sociali emerge che nel corso dell’anno 2021 le cooperative sociali di tipo A sono cresciute in maniera considerevole passando da 101 dell’anno 2018 a 134 del 2021.  Per quanto riguarda le cooperative sociali di tipo B, si evidenzia un numero più simile a quello del 2018.

Ascoltiamo ora il presidente del Comitato paritetico delle cooperative sociali Alex Baldo.

La trappola dell’azzardo: il gioco patologico un’opportunità per i clan


 

Il suono sinistro del terremoto. Ieri la sentenza sul crollo di uno stabile durante il sisma del 2009 a L’Aquila dove morirono 24 delle 309 persone: secondo i giudici è anche colpa delle vittime che non uscirono di casa dopo le prime due scosse della sera prima.

Oggi parliamo del gioco d’azzardo e dei rischi connessi alla dipendenza da gioco. Aumentare la consapevolezza dei pericoli che ruotano intorno al mondo del gioco d’azzardo cercando di coinvolgere e sensibilizzare il maggior numero di persone, con una particolare attenzione al mondo giovanile, al mondo bancario e a quello degli amministratori locali. È questo l’obiettivo principale del progetto “La trappola dell’azzardo” di Avviso Pubblico e Banca Bper presentato a Roma l’11 ottobre.

“La criminalità organizzata moderna ha adottato da tempo il modello di crime as a service. Dove c’è necessità si presentano con una loro offerta: un’offerta economica, un’offerta di servizi, un’offerta di disponibilità di violenza, quindi una riserva di violenza o una riserva di ricchezza – ha dichiarato il Procuratore aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia Giovanni Russo –. In questo caso la dipendenza da gioco d’azzardo patologico acuita, come risulta anche dalla vostra sistematica raccolta dati inseriti all’interno dell’analisi contestuale di questo progetto, dalla pandemia che abbiamo tutti subito, ha aperto un terreno ancora più fertile dove andare a ficcare i loro interessi. La criminalità organizzata, oggi più che mai, è alla ricerca di opportunità di business, e il gioco d’azzardo è una formidabile opportunità: per un controllo del territorio, per entrare in contatto con soggetti che dovranno essere usurati, per un riciclaggio sempre più difficile da disvelare”.

Ora ascoltiamo il presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà.