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Esplosione e nube tossica nella Germania senza pace


 

Non bastava la tragedia dell’alluvione del 15 luglio. Dodici giorni dopo la Germania vive un nuovo incubo: un’esplosione nell’impianto di smaltimento di rifiuti di Leverkusen, in uno dei parchi chimici più grandi d’Europa, che ha provocato la morte di almeno due persone e 31 feriti di cui 5 gravi mentre si continuano a cercare disperatamente alcuni dispersi, dipendenti del sito.

il bilancio, anche ambientale, potrebbe ancora aggravarsi quando sarà fatta chiarezza sulla nube tossica che si è estesa per oltre sessanta chilometri, fino a Dortmund. Con un rischio che ha visto le autorità lanciare un appello a tutti i residenti: “Non uscite di casa, sigillate le porte e le finestre”.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale

Piccoli schiavi invisibili. Intervista a Raffaella Milano di Save The Children


 

In vista della Giornata Internazionale Contro la Tratta di Esseri Umani, Save The Children Italia diffonde la XI edizione del rapporto “Piccoli Schiavi Invisibili” sulle vittime minori sfruttate in Italia.
Ne parliamo con Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa dell’organizzazione.

Fuoco a Sud, acqua a Nord: cronaca di un’emergenza


 

Millecinquecento sfollati, ventimila ettari, pascoli e boschi bruciati, alcune migliaia di capi di bestiame inceneriti, aziende e case campestri distrutte. E sono solo stime provvisorie. La Sardegna, e in particolare l’Oristanese, brucia da almeno 60 ore mentre preoccupa l’arrivo del maestrale.

La Sicilia nella morsa del fuoco con numerosi incendi divampati nella provincia di Palermo, Trapani, nei Nebrodi e nell’Agrigentino. Roghi tra Partinico e Trappeto, a Erice, Alcamo, nei monti Sicani e a Burgio.

Feriti sulle strade modenesi per via del maltempo di queste ore. Nell’area nord, nella zona tra Carpi, Novi e Mirandola, nel pomeriggio si è abbattuto un forte temporale con raffiche di vento che hanno provocato la caduta di alberi e pali della luce anche sulle strade provinciali.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale

Le studentesse della Normale, il drammaturgo e l’impegno civico


 

“Noi crediamo che la scuola non sia senza colpe, avete reso l’università un’azienda. Perseguendo solo il profitto». Le parole severe e lucide da parte di Virginia Magnaghi, Valeria Spacciante, Virginia Grossi, rappresentanti degli allievi e delle allieve del Corso di Lettere, durante la cerimonia di consegna dei diplomi della Scuola superiore Normale di Pisa.

Parole come pietre che hanno fatto il giro del web, rivolte ai professori e agli accademici presenti in sala con loro: “l’impegno civico è passato in secondo piano rispetto alla produzione scientifica. Perché l’impegno nel dibattito, lo schierarsi apertamente a favore di una certa posizione è considerato una macchia di cui l’accademico non deve sporcarsi? Questa disabitudine all’impegno, questa autoreferenzialità sono pericolose”.

Poco distante da Pisa, sempre in Toscana, cinquemila persone erano piazza con i 422 operai della Gkn licenziati via mail dopo lo sblocco dei licenziamenti. Con loro Stefano Massini, scrittore e drammaturgo

Quei nonni che in Italia hanno sfidato la pandemia


 

Sono state le principali vittime del Covid. Si sono contagiati tra le mura di casa o nelle strutture sanitarie, hanno rappresentato la maggioranza degli ospedalizzati in un anno e mezzo di pandemia. I nonni in Italia sono 12 milioni, e in questa emergenza “il loro supporto alle famiglie si è ulteriormente rafforzato, sfidando persino i pericoli del contagio”.

Gli anziani hanno continuato ad accudire i nipoti, ai quali in media hanno dedicato 25,8 ore a settimana, e inoltre hanno trasferito soldi alle famiglie dei figli rimasti senza lavoro o finiti in cassa integrazione per pagare il mutuo, le bollette o semplicemente fare la spesa.

Nell’estate 2020 il 64,9% dei nonni ha accudito i nipoti: uno su quattro lo ha fatto per oltre un mese (23,1%), il 14,3% per 3-4 settimane, il 17,3% per una o due settimane. Oltre i due terzi dei nonni nei mesi della pandemia hanno tirato la cinghia perché convinti di dover continuare a sostenere economicamente le famiglie dei propri figli

il 25 luglio prossimo in occasione della prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, istituita da Papa Francesco, nella quarta domenica di luglio: FederAnziani festeggerà con una campagna dedicata alla salute dei senior, perché per diventare nonni bisogna invecchiare e per poter invecchiare bisogna prendersi cura di se stessi e della propria salute

Giuseppe Manzo giornale radio sociale

Voci dal Cantiere terzo settore n. 5


Gli ultimi aggiornamenti sulla normativa per il non profit a cura di Cantiere terzo settore e Giornale radio sociale

Reti associative e centri di servizio per il volontariato avranno un ruolo importante nell’attivazione del registro unico del Terzo settore. Secondo il direttore del Ministero del Lavoro saranno coinvolti soprattutto nella trasmigrazione degli enti non profit, dagli attuali registri a quello nazionale. “Quello di reti e Csv sarà un compito da realizzare insieme alle regioni, nel completo rispetto di ruoli e responsabilità”, così ha ribadito il direttore Lombardi durante la summer school di Lucca promossa da Cesvot e Centro di ricerca Maria Eletta Martini.

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La discriminazione invisibile di chi è senza iscrizione anagrafica. Intervista a Francesco Ferri di Action Aid


 

In Italia, oltre 300mila stimati solo quelle di origine straniera (Dati Ismu), resta escluso dall’anagrafe. Questo significa vivere in uno stato di attesa e di incertezza, privati dei diritti fondamentali. Non avere diritto al medico, alle cure di base e al sistema sanitario nazionale, subire discriminazione nell’accesso ai vaccini, avere problemi per la mensa scolastica e il bonus libri dei propri figli. O difficoltà ad accedere ai sussidi, ai buoni spesa Covid e all’assistenza sociale.
Per questo Action Aid ha lanciato la campagna #DirittiInGiacenza.
Ne parliamo con Francesco Ferri dell’organizzazione.

L’assessore armato e la nostalgia della “casalinga di Voghera”


 

Ha preso la sua pistola calibro 22 e ha sparato a un senza tetto uccidendolo. L’assessore alla Sicurezza, il leghista Massimo Adriatici, per ora ai domiciliari dopo aver sparato, a suo dire per “errore” mentre cadeva dopo una spinta, ad un marocchino senzatetto di 39 anni, che stava infastidendo alcuni clienti del locale. Un episodio cruento, accaduto nella città dell’Oltrepò pavese, che ha già diviso ovviamente la politica sulle tematiche della sicurezza, ma di cui danno una lettura diversa pure gli stessi cittadini.

Un arresto per omicidio volontario e poi un’indagine che è virata quasi subito nell’accusa meno pesante di “eccesso colposo in legittima difesa”. Saranno le indagini e la magistratura a stabilire la dinamica e quindi l’accusa, anche se come di consueto ci sono già state le sentenze social a favore o contro. Resta invece un fatto che va al di là dei tribunali: cosa ci faceva un assessore in possesso di una pistola?

L’avvocato ed ex poliziotto deteneva regolarmente l’arma ma questo non può far andare in secondo piano l’aspetto inquietante di un esponente delle istituzioni in giro a mano armata tra i bar del suo Paese. Nell’anno della pandemia sono cresciuti del 10% i possessori delle licenze per possedere armi dentro una retorica di giustizia fai da te e società della paura.

C’è un morto a Voghera, probabilmente per una banale lite di paese. E sale la nostalgia dello stereotipo della casalinga di Voghera coniato da Alberto Arbasino a identificare l’Italia piccolo borghese del secolo scorso. Oggi abbiamo il pistolero di Voghera, di mestiere avvocato e assessore.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale

Dal G8 al G20: la malattia e la cura del Pianeta


 

A 20 anni dal G8 di Genova, al centro del dibattito di questi giorni tra memoria e presente, a Napoli si apre un’altra zona rossa con il G20 ambiente, clima e energia. La storia si ripete come una farsa tra strade inaccessibili con i governi chiusi a Palazzo Reale dove conteranno i danni e le morti del Canada, della Germania e delle altre catastrofi climatiche.

Fuori si mobilita una nuova generazione cresciuta nel mito del 2001 proverà a ricostruire un movimento capace di parlare dentro e fuori i confini di una città che ieri vedeva in piazza i lavoratori licenziati della Whirlpool e la morte di un operaio volato giù da un cantiere.

Vecchie e nuove emergenze sociali e ambientali a cavallo di questa pandemia sono emerse dalla due giorni di assemblee a Genova dove è stato rilanciato l’impegno per una mobilitazione di convergenza il 30 ottobre per non sprecare le lezioni che la pandemia ci ha dato e non tornare ad una normalità peggiore di quella pre-pandemica: questo il messaggio della rete ‘Genova 2021 – Voi la Malattia, Noi la Cura’.

Una cura che deve fare tesoro degli errori di questo ventennio e produrre idee, progetti nuovi per stare dentro ai processi di cambiamento a partire dal Recovery Plan. E bisogna farlo adesso.

Giuseppe Manzo giornale radio sociale