DOPO JERRY MASSLO

di Admin GRS

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25 anni fa a Villa Literno veniva ucciso Jerry Masslo, rifugiato sudafricano.

25 anni fa a Villa Literno veniva ucciso Jerry Masslo, rifugiato sudafricano.

Il 25 agosto del 1989 perdeva la vita nelle campagne di Villa Literno Jerry Essan Masslo, rifugiato sud africano, che lavorava come bracciante nella raccolta di pomodoro. Quell’omicidio decretò la nascita del movimento antirazzista italiano. A Villa Literno organizzata una manifestazione per ricordare la figura del rifugiato ucciso, che tanta parte ha avuto nello sviluppo del dibattito e della legislazione sui migranti in Italia, divenendo il simbolo del movimento antirazzista è un esempio di come, in Italia,  di razzismo si può morire ancora.

A 25 anni di distanza, infatti, quei problemi non solo non sono stati risolti ma si sono aggravati, contando ancora tante vittime del razzismo,  senza aver migliorato le condizioni di accoglienza, di vita e di lavoro di migliaia di migranti nel nostro Paese, senza trovare risposte dignitose ed efficaci. “L’Italia continua a guardare all’immigrazione con una atteggiamento miope e troppo spesso irresponsabile – afferma Miraglia dell’ARCI –  usando il razzismo  come merce disponibile nel mercato elettorale, conquistando uno spazio sempre maggiore nella cultura del nostro continente, come le ultime elezioni europee hanno dimostrato”.

“Per invertire la tendenza – continua Miraglia – e fare in modo che l’indignazione, come 25 anni fa, si trasformi in  un movimento di protesta ampio, che consenta di ottenere risultati concreti, fermare le stragi alle frontiere, ridare dignità ai migranti che lavorano in Italia, ottenere un sistema d’accoglienza dignitoso, la società civile deve tornare ad essere protagonista – conclude -. Dall’1 al 5 ottobre l’Arci, con il comune di Lampedusa e il Comitato 3 ottobre, invita tutti a Lampedusa per il festival Sabir. L’antirazzismo riprende la parola”.