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Salvare vite in mare. Intervista a Federica Giannotta di Terre des Hommes

di Admin GRS


 

Terre des Hommes esprime preoccupazione per l’impatto che il recente Decreto 2/1/2023 n.1 recante disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori sta già avendo sulle operazioni di salvataggio, con particolare riferimento alla condizione dei minori non accompagnati e, più in generale di persone che presentano una condizione fisica o psichica di estrema fragilità.

Ne abbiamo parlato con Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e programmi Italia di Terre des Hommes,

Dissenso e repressione: il “sorvegliato speciale” dovrebbe essere solo il clima

di Redazione GRS


 

 

Gli spari dei terroristi che il 7 gennaio 2015 fecero irruzione nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo: 20 morti, 12 erano giornalisti e disegnatori. Otto anni dopo una nuova fatwa che arriva dall’Iran.

Oggi parliamo di diritti e repressione anche per il nostro Paese. In questi giorni tiene banco il caso di Simone Ficicchia, attivista di Ultima Generazione che si batte contro la crisi climatica ed è protagonista di azioni eclatanti come quella della vernice rossa sulla parete del Senato a Roma. Il pm di Milano ha rinviato di 30 giorni la richiesta della Questura di Pavia per una “sorveglianza speciale” nei confronti del giovane.

Contro questa ipotesi si è scagliato anche il portavoce di Amnesty Italia Riccardo Noury che su Domani giornale scrive: “Non è un mafioso, sebbene quelle misure siano previste dal Decreto legislativo 159 del 2011, che ha proprio questo titolo: Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione. Non è il capo di un’impresa criminale: caso mai è, suo malgrado, un esponente di un’impresa criminalizzata”.

Ieri davanti al tribunale di Milano la mamma di Ficicchia ha parlato ai giornalisti dopo l’udienza, ascoltiamo lei e anche le parole di Simone.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

No nel nome di Ciro: cosa c’entra con il calcio lo scontro in autostrada

di Redazione GRS


 

I rumori del caos sull’A1 all’altezza di Badia del Pino dove domenica scorsa gruppi di napoletani e romani si scontrati a suon di spranghe, cinghie e coltelli.

Oggi parliamo della violenza, dose ormai cronica della nostra quotidianità. C’è quella che si sprigiona intorno a una bandiera su cui alzare vessilli di guerra intorno a una maglia di calcio. Ma davvero c’entra il calcio in quello che è accaduto? Poco o nulla.

Dietro questi vessilli si nascondono altri fenomeni sociali e urbani che da decenni si racchiude nel termine ultras. Un film capolavoro di Ricky Tognazzi nel 1991 provò a raccontare questo spaccato d’Italia, paradossalmente ultime forme di organizzazioni radicali ed estremiste presenti nel Paese e pronte allo scontro. Ascoltiamo la voce di Claudio Amendola, protagonista in quel film

Su quell’asfalto che doveva condurre a Milano e a Genova tifosi della Roma e del Napoli si sarebbe consumato un vero e proprio regolamento di conti, organizzato e preparato secondo le testimonianze audio diffuse anche sui social: 8 anni dopo, secondo qualcuno, bisognava vendicare Ciro Esposito che il 3 maggio 2014 fu ucciso dal capo ultrà romanista Daniele De Santis. A tutto ciò ha replicato la mamma di Ciro, Antonella Leardi, impegnata con la sua associazione Ciro Vive contro la violenza, parlando all’agenzia Alanews.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

I 15 anni dell’Osservatorio di Bologna: una Piramide di Cheope di morti sul lavoro

di Redazione GRS


 

 

Le parole di Gianluca Vialli prima della finale degli Europei vinti dall’Italia nel 2021: oggi i funerali a Londra del centravanti che dal 2018 lottava contro un cancro.

Torniamo con la prima puntata del nuovo anno, il quarto di questa rubrica su cui proviamo a capire di più dei fatti dell’attualità nel nostro Paese e nel mondo. L’anno si apre con alcune tragiche conferme. La guerra in Ucraina continua tra le bombe e le vittime. La pandemia da Covid 19 si spegne e si riaccende con i nuovi allarmi che arrivano dalla Cina.

La crisi economica e sociale con l’inflazione e il carovita che strozza soprattutto le fasce popolari, a partire dal caro bollette e dal I gennaio l’impennata dei prezzi dei carburanti oggetto ora dei controlli della Guardia di Finanza per i pericoli di una nuova speculazione in atto. Il nostro focus, oggi, va su un’altra questione: i morti sul lavoro.

Al 31 dicembre 2022 si sono chiusi i quindici anni di monitoraggio Osservatorio di Bologna dell’artista Carlo Soricelli che ha aperto il suo blog il 1° gennaio 2008 per ricordare i sette lavoratori della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. In un messaggio a inizio anno Soricelli riepiloga le cifre drammatiche: sono morti complessivamente oltre 19000 lavoratori, un’intera cittadina che scomparsa, quasi la metà delle vittime è caduta sui luoghi di lavoro, oltre 9450.

L’Osservatorio registra sui luoghi di lavoro l’8% in più di morti rispetto al 2021. Nell’annunciare la chiusura del monitoraggio Soricelli annuncia di voler dedicare un piccolo mausoleo ai morti sul lavoro: una Piramide di Cheope in scala ridotta per ricordare con le loro fotografie centinaia di lavoratori e lavoratrici morti. Ascoltiamo