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Minori e sicurezza digitale: sette proposte di Telefono Azzurro al governo

di Redazione GRS


 

 

La voce della presidente di Donne in rete contro la violenza che sul palco del Festival è intervenuta insieme ad altre attiviste per testimoniare la battaglia dei centri antiviolenza insieme a Chiara Ferragni.

Oggi parliamo minori e cyber sicurezza. Più precisamente parliamo del pacchetto di misure per garantire ai più giovani una vita più consapevole nel mondo digitale presentate da Telefono azzurro al governo.

Rendere invalidi i contratti conclusi dai minori di sedici anni con i fornitori di servizi delle società dell’informazione; limitare il consenso al trattamento dei dati personali solamente ai maggiori di sedici anni; introdurre l’educazione civica digitale e una nuova governance dell’agenda digitale dei bambini.

Sono queste alcune delle sette misure inserire all’interno di Agenda Digitale per i minori e gli adolescenti presentate ieri mattina, nell’Aula dei gruppi alla Camera dei Deputati, dal Presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo. L’obiettivo è vederle tradotte in puntuali propostedi policy da parte del Governo così da poter tutelare e valorizzare i diritti dei bambini e degli adolescenti nel mondo del digitale, investendo in azioni e strategie concrete a breve e lungotermine. Ascoltiamo Caffo.

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Napoli, nel quartiere-bunker criminale non si vedono le istituzioni

di Redazione GRS


 

 

Le parole di Roberto Benigni davanti al presidente Mattarella sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo: la Costituzioni e l’articolo 21 come pilastri del Paese.

Oggi parliamo di violenza criminale e andiamo a Napoli. A Ponticelli, quartiere a est della città, Federico Vanacore, 33 anni, è l’ultimo caduto di una guerra senza fine. Solo qualche giorno fa è stato pubblicato il video di una rapina al rione Conocal dove un gruppo di persone rapinava un’auto con un’azione da “guerriglia” bloccando la strada con dei bidoni. I due fatti potrebbero anche essere collegati.

La periferia est di Napoli è di fatto un bunker criminale. Il 31 dicembre una bomba carta ha distrutto l’auto della dirigente di Sos Impresa anti-racket Anna Ferrara. Qui Gomorra è uno stile di vita tra clan che a suon di agguati, ordigni e ritorsioni si fanno la guerra da anni lasciando i cittadini in balia di proiettili e paura. Sulla vicenda è intervenuta tra gli altri Libera che ha chiamato in causa l’assenza delle istituzioni. Ascoltiamo il coordinatore di Napoli Pasquale Leone.

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In Turchia e Siria cataclisma epocale: emergenza umanitaria internazionale

di Redazione GRS


 

 

Il momento in cui una bimba viene tratta in salvo sotto le macerie del devastante terremoto che ieri ha colpito Turchia e Siria.

Oggi parliamo di quello che è a tutti gli effetti un cataclisma di dimensioni storiche. Le autorità turche hanno annunciato oltre 1700 vittime, mentre più 1.200 morti si contano nella vicina Siria per un totale (di oltre 4mila morti – dato aggiornato, ndr). Questo è il bilancio al momento in cui vi parliamo con il timore che sia destinato a crescere.

“Nelle aree colpite dal terremoto in Turchia il suolo si è spostato di almeno tre metri – ha detto all’ANSA il presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. “Il terremoto – ha proseguito – è stato generato dalla faglia Sud-Est anatolica, “una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca Araba da quella Africana”.

Almeno 120 scosse di assestamento si sono verificate dopo il potente terremoto di ieri notte nel sud della Turchia, secondo un aggiornamento dell’Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze. La terra ha tremato fino in Libano e per ore è stato diramato un allarme tsunami anche in Italia, soprattutto per le regioni meridionali. In tanti video postati sui social si sono viste le scene di distruzione con i palazzi implosi e il momento della scossa con bagliori nel cielo. Sempre sui social è arrivata la testimonianza di Vincenzo Montella che oggi allena la squadra turca dell’Adena Demispor.

La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi. Tra le prime a rispondere è stata Medici senza frontiere che in una nota sottolinea come ci sia anche la grave situazione del freddo: “siamo in azione in 23 strutture sanitarie nei governatorati di Idlib e Aleppo, offrendo kit medici di emergenza e mettendo a disposizione personale medico per rafforzare le équipe presenti. Inoltre – continua Msf – le nostre équipe hanno donato coperte e kit di prima necessità per le popolazioni sfollate nel nord-ovest della Siria. Sono centinaia le case distrutte, migliaia di persone sono rimaste senza un tetto. Negli ultimi tre giorni ha nevicato e la popolazione è rimasta all’aperto per paura delle ulteriori scosse di assestamento che sono continuate per tutta la giornata”.

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Cospito, il carcere duro e i diritti umani: il confine tra giustizia e “legalità”

di Redazione GRS


 

Il momento in cui l’attaccante del Napoli Victor Osimhen sale sugli spalti per chiedere scusa a una tifosa dello Spezia per averla colpita accidentalmente durante il riscaldamento: un gesto molto apprezzato dopo tante scene di violenza tra le tifoserie.

Oggi parliamo del caso Alfredo Cospito. È stato un weekend di tensioni con le manifestazioni di Roma e Milano dove ci sono stati cortei contro il 41 bis e a sostegno dell’anarchico. La premier Giorgia Meloni ha chiesto a tutti i partiti, innanzitutto il suo, di stemperare i toni e le polemiche di fronte a una situazione che genera tensioni nel Paese.

Le organizzazioni per i diritti umani A Buon Diritto, Amnesty International Italia e Antigone hanno inviato una lettera al ministro della Giustizia Carlo Nordio esprimendo forte preoccupazione per la vita di Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 20 ottobre 2022 per protestare contro il regime speciale del 41-bis a cui è sottoposto continuativamente dal maggio 2022.

“La possibilità della morte di Cospito in custodia dello Stato è drammatica soprattutto alla luce delle condizioni detentive a cui è attualmente sottoposto, che prevedono isolamento prolungato ed escludono ogni contatto umano significativo. La pena, secondo il dettame costituzionale, non deve mai essere contraria al senso di umanità”, affermano le tre organizzazioni che, per tali ragioni, chiedono la revoca immediata del regime di detenzione speciale del 41-bis applicato nei confronti di Alfredo Cospito. Sul caso è intervenuto anche lo scrittore Erri De Luca, dal teatro Bolivar di Napoli dove porta in scena “Le rose di Sarajevo”, che ha parlato del significato di giustizia e legalità, ascoltiamo le sue parole.

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