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Servizio civile, un generatore di competenze

di Redazione GRS


 

 

Bentrovati all’ascolto del Grs Week da Pierluigi Lantieri e Ivano Maiorella

Si fa presto a dire competenze: quando si parla di servizio civile, il tema diventa molto articolato. Ci sono quelle formali e quelle non formali, quelle materiali e quelle immateriali. Poi c’è il percorso e il vissuto di ogni singolo ragazzo o ragazza che sceglie questa esperienza.

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A Roma mille giovani per liberare il futuro dalle armi nucleari

di Redazione GRS


 

I cori delle manifestazioni a sostegno di Alfredo Cospito, ieri occupata la facoltà di Lettere alla Sapienza: il caso infiamma il dibattito politico e parlamentare con l’accusa di un ruolo della mafia contro il regime del 41 bis.

Oggi parliamo di armi, quelle che mettono paura il mondo intero e lo facciamo partendo da tre domande. Come possiamo costruire un mondo libero dalle armi nucleari? Qual è il ruolo delle persone comuni – in particolare dei giovani – in questo scenario? Come si inseriscono in questo dibattito l’informazione, la scienza e la cultura?

Domani 4 febbraio più di mille giovani si incontrano per rispondere a queste domande durante “Senzatomica Revolution Talks: io disarmo il futuro”, un evento gratuito e interattivo in cui i relatori dialogheranno con il pubblico e i giovani presenti stileranno un loro “manifesto” per il futuro. L’appuntamento si svolgerà dalle 10 alle 13, all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

L’evento ha lo scopo di promuovere la campagna e la nuova mostra “Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari” volta a creare una nuova consapevolezza sulla minaccia delle armi nucleari. Dal 2011 la prima edizione della mostra è stata allestita in oltre 70 comuni italiani per un totale di 365mila visitatori. Senzatomica è uno dei principali partner italiani della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari- premio Nobel per la Pace 2017.

Ascoltiamo Daniele Santi, presidente Comitato Senzatomica.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Il vocabolario del Governo: la possibile lettura della Rete EducAzioni

di Redazione GRS


 

 

Queste sono le sirene in California mentre un afroamericano con le gambe amputate e sulla sedia a rotelle è stato ucciso brutalmente dalla polizia.

Oggi parliamo di istruzione, educazione e di parole. La rete EducAzioni — alleanza nata nel giugno 2020 durante la prima ondata di pandemia Covid-19, promossa da 10 reti del civismo attivo, del terzo settore e del sindacato, che si pongono l’obiettivo del contrasto alla povertà educativa e della promozione dei diritti delle bambine, dei bambini e degli e delle adolescenti in Italia ieri ha promosso un confronto sul vocabolario introdotto dal nuovo Governo, in particolare su alcune parole chiave che sono emerse come tratto distintivo, politico e valoriale, dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.

“Merito”, “natalità”, “autonomia differenziata”, ma anche “povertà minorile”: sono tutti temi entrati nel vocabolario del Governo. Su queste parole, che sembrano toccare più direttamente l’interesse e il destino di bambine/i e adolescenti, la rete EducAzioni propone una possibile rilettura.

In particolare si è discusso molto di merito nell’ambito della crescita di infanzia e adolescenza. Ascoltiamo il presidente dell’impresa sociale Con i bambini Marco Rossi Doria.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Migranti: picchiati, puniti e respinti ai confini dell’Unione europea

di Redazione GRS


 

[foto di copertina di Federica Mameli]

La canzone nel video pubblicato sui social di una coppia iraniana di ventenni che ballavano per strada, vicino alla Torre Azadi di Teheran: sono stati condannati a 10 anni di detenzione.

Oggi parliamo di migrazioni e più precisamente di respingimenti ai confini. Questa volta non ci riferiamo al Mediterraneo e alle navi Ong ma anche a quello che accade sulla terraferma dei confini europei.

Secondo il Rapporto  “Picchiati, puniti e respinti”, pubblicato dal network Protecting Rights at Borders (PRAB) a molte delle vittime respinte “non è stato semplicemente impedito di attraversare il confine, ma sono state accolte nell’Ue con la negazione dell’accesso alle procedure di asilo, l’arresto o la detenzione arbitraria, l’abuso fisico o il maltrattamento, il furto o la distruzione di beni”. In particolare chi viene da Afghanistan, Siria e Pakistan ha riferito di essere stato più spesso vittima di respingimenti.

Inoltre si sottolinea che  nel 12% degli incidenti registrati sono stati coinvolti bambini. Dati che secondo i ricercatori “sono purtroppo solo la punta dell’iceberg”. Ascoltiamo su questo dossier la giornalista di Redattore Sociale Eleonora Camilli.

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