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Nel 2022 (ancora in corso) il record dei suicidi nelle carceri italiane

di Redazione GRS


 

I cori delle donne e dei giovani iraniani giunti al 48° giorno di rivolta contro il regime degli Ayatollah.

Nel giorno della commemorazione dei defunti parliamo di carcere. Dall’inizio dell’anno 74 persone si sono tolte la vita all’interno di un istituto di pena. Mai così tante da quando si registra questo dato. Il precedente drammatico primato era del 2009, quando al 31 dicembre si erano suicidate 72 persone. Oggi, a fine anno, mancano ancora due mesi. Lo afferma l’associazione Antigone in una lunga e dettagliata nota.

Oltre al valore in termini assoluti, l’indicatore principale per valutare l’andamento del fenomeno è il cosiddetto tasso di suicidi, ossia la relazione tra il numero dei casi e la media delle persone detenute nel corso dell’anno.

Non essendo ancora terminato il 2022, possiamo oggi calcolare il tasso di suicidi solo tra il mese di gennaio e settembre, ossia a quando risale l’ultimo aggiornamento sulla popolazione detenuta. Con un numero di presenze medie pari a 54.920 detenuti e 65 decessi avvenuti in questi nove mesi, il tasso di suicidi è oggi pari circa a 13 casi ogni 10.000 persone detenute: si tratta del valore più alto mai registrato. In carcere ci si uccide oltre 21 volte in più che nel mondo libero. Quando nel 2009 si suicidarono 72 persone, i detenuti erano circa 7.000 in più.

Un altro dato drammatico è quello dei suicidi nella popolazione detenuta femminile. Finora sono stati cinque. Con un tasso superiore a quello degli uomini, pari a quasi il 22%. Nel 2021 e nel 2020 “solo” due si erano tolte la vita. Nessuna nel 2019. Quasi il 50% dei casi di suicidi sono poi stati commessi da persone di origine straniera. Se circa un terzo della popolazione detenuta è straniera, vediamo quindi come l’incidenza di suicidi è significativamente maggiore tra questi detenuti. Dalle poche informazioni a disposizione – spiega Antigone – sembrerebbe che circa un terzo dei casi di suicidi riguardava persone con una patologia psichiatrica, accertata o presunta, e/o una dipendenza da sostanze, alcol o farmaci. Ascoltiamo il Garante dei detenuti della Campania Samuele Ciambriello

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

“Noi non paghiamo”: a Napoli la piazza che unisce operai, precari e ambientalisti

di Redazione GRS


 

Il suono del caos e delle grida mentre a Roma alcuni giovanissimi pestano un clochard a Trastevere.

Oggi parliamo delle tensioni sociali dovute alla crisi per la guerra, la pandemia e il caro bollette che stanno producendo un’ulteriore forbice delle disuguaglianze nel Paese. Il prossimo 5 novembre oltre alla manifestazione per la pace a Roma si terrà a Napoli un’altra mobilitazione nazionale al grido di noi non paghiamo questa crisi.

La manifestazione è stata promossa dal collettivo di fabbrica Gkn di Firenze e dal Movimento 7 novembre composto da disoccupati e precari di Napoli. Si uniranno anche il movimento per il diritto alla casa di Roma e i giovani del Fridays for future.

Si tratta di una mobilitazione che da mesi è partita dal basso e ha visto una tappa a Bologna lo scorso 22 ottobre mentre nelle piazze in queste settimane venivano bruciate le bollette dell’energia che stanno affogando le condizioni delle imprese, delle famiglie e soprattutto delle fasce più deboli. Ascoltiamo i portavoce del Movimento 7 novembre e del Collettivo Gkn.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Il “disastro umano” di aver tagliato e indebolito i servizi di salute mentale

di Redazione GRS


 

Le voci nei momenti drammatici a Seul dove a causa della folla e della calca a una festa di Halloween hanno perso la vita 153 persone.

Oggi parliamo di salute mentale e lo facciamo partendo da quello che è accaduto a Milano. Al centro commerciale di Assago il 28 ottobre scorso Andrea Tombolini, 46 anni, ha afferrato un coltello e ha colpito 6 persone, uccidendone una perchè “guardava quella gente felice” e lui invece sta male, ha un cancro e non solo.

Sta male Tombolini, ha un ricovero nel reparto di psichiatria alle spalle e un ritorno in ospedale lo scorso 18 ottobre per essersi auto inferto ferite al volto e al cranio colpendosi a pugni da solo. Sono momenti di terrore tra quei corridoi, anche un calciatore del Monza Pablo Marì viene colpito mentre è con la moglie e il figlio.

Un ex calciatore, invece, in quei momenti di panico ha reagito e disarmato Tombolini. Si chiama Massimo Tarantino, ex di Napoli Inter e Bologna. “Non sono un eroe, non ho fatto niente”, ha detto. A questo caso si aggiunge quello del carabiniere che ha sparato e ucciso il suo comandante che non voleva rimetterlo in servizio dopo i problemi psichiatrici sopraggiunti al brigadiere.

Nel mondo e in Italia con la pandemia e la relativa crisi sono in aumento le persone affette da sofferenza psichica come la depressione, soprattutto nei ceti medio bassi e a maggiore fragilità sociale. Da mesi si ripetono gli allarmi per adeguare la cura e l’assistenza della salute mentale che spesso è una delle voci sanitarie più esposte a tagli. La vicenda di Milano, insieme ad altre, deve essere un richiamo per la politica, il governo e le istituzioni sanitarie. Ascoltiamo il segretario nazionale di Psichiatria democratica Salvatore Di Fede

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

 

#NonSonoDaccordo: cancellare il Memorandum Italia-Libia

di Fabio Piccolino


 

Il prossimo 2 novembre il Memorandum Italia-Libia si rinnoverà automaticamente. L’accordo, nato cinque anni fa tra i due Paesi per cooperare sul tema delle migrazioni tra l’Africa e il nostro Paese, per rafforzare le frontiere e per contrastare l’immigrazione illegale, rappresenta in realtà una costante violazione dei diritti umani di rifugiati e migranti e si è spesso tradotto in respingimenti, detenzioni arbitrarie, violenze, sfruttamento. Continua a leggere