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La dignità delle persone migranti e l’emergenza che non c’è

di Redazione GRS


 

 

 

Bentornati all’ascolto del Grs Week. In studio Pierluigi Lantieri.

Uscire dalla logica dell’emergenza e dare dignità ai diritti delle persone. Non sarà semplice in tempi di slogan elettorali come quelli che ci aspettano. La legge Bossi-Fini compie 20 anni e i problemi sono ancora tutti lì. L’accesso al mercato del lavoro per i migranti rimane un collo di bottiglia. Sicurezza e difesa dei confini sono argomenti strillati che spingono nell’angolo i diritti negati a chi fugge dalla guerra, non solo dall’Ucraina. Perché le guerre sono tutte ingiuste e il diritto ad una vita dignitosa e libera è uguale per tutti.

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La calda estate nelle carceri dove manca l’aria e anche l’acqua

di Redazione GRS


 

Il suono sinistro della bufera di acqua e vento a Niardo, in provincia di Brescia: acqua e fango hanno sommerso le strade provocando danni e distruzione.

Oggi parliamo dell’estate dentro una prigione. Ieri Antigone ha presentato il rapporto di metà anno. Le carceri italiane non sono attrezzate per affrontare il caldo che ormai negli ultimi anni stiamo vivendo, ricorda Antigone. Il sovraffollamento rappresenta un problema evidente. In carcere si sta stretti e nelle celle e nelle sezioni ci sono più detenuti – in alcuni casi molti più detenuti – di quanti ce ne dovrebbero essere. Il tasso ufficiale di affollamento a fine giugno era del 107,7%, con 54.841 persone recluse su 50.900 posti, anche se il tasso effettivo – conteggiando i posti letto realmente disponibili, che a luglio 2022 erano 47.235, è del 112%. In alcune regioni poi la situazione è ancora più difficile.

Alla questione affollamento si accompagnano anche questioni strutturali che riguardano gli istituti. In alcuni l’acqua viene razionata, come ad Augusta, oppure manca del tutto, come a Santa Maria Capua Vetere, che nasce scollegata dalla rete idrica comunale. In questo istituto ai detenuti vengono forniti 4 litri di acqua potabile al giorno mentre per le altre necessità è utilizzabile l’acqua dei pozzi artesiani. Ascoltiamo il presidente nazionale di Antigone Patrizio Gonnella.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Afghanistan, donne e diritti: una “repressione devastante e soffocante”. Intervista a Riccardo Noury di Amnesty Italia

di Redazione GRS


 

Per la popolazione afghana, in particolare donne e bambine, il 16 agosto non è una data come le altre. Tra un paio di settimane, infatti, ricorrerà il primo anniversario del ritorno dei talebani a Kabul. 12 mesi che il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury ha definito ai nostri microfoni “di una repressione devastante e soffocante”. Sin dal primo momento della crisi in Afghanistan l’organizzazione ha tenuto accesi i riflettori rispetto a discriminazioni, abusi e crimini compiuti dal regime ai danni di milioni di persone. Da ultimo il rapporto “Morte al rallentatore: le donne e le bambine sotto il regime dei talebani” nel quale Amnesty denuncia la violazione dei diritti di genere. L’attenzione va anche agli atti di repressione del dissenso compiuti dagli oppressori attraverso arresti, imprigionamenti, torture e sparizioni forzate di donne che prendono parte alle proteste.

 

Un morto al giorno nel 2022: in Italia la strage dei senza dimora

di Redazione GRS


 

La voce di una donna vittima di tratta. Secondo i dati di Save the cildren 1 vittima su 4 in Ue è minorenne. In Italia, quasi 2 mila casi nel 2021.

Oggi parliamo degli invisibili, i senza fissa dimora che vivono in strada di cui si parla soprattutto quando ci sono temperature gelide in inverno.  Dal 1 gennaio sono morte 205 persone (55 italiani) che vivono da clochard e il confronto tra le stagioni mostra che 61 sono stati i decessi a maggio/giugno contro i 57 di gennaio/febbraio.

Per queste persone la morte racconta uno stato di disperazione e solitudine. Si muore in strada (46), nei boschi, campi, pinete, fiumi e mare (39), in automobile (7), in carcere (6) ma anche nei sottoscala, parcheggi, cavalcavia, stazioni, baracche, casolari e case abbandonate.

Le cause di morte parlano chiaro: 73 malore 20 investite da auto o treno 19 vittime di violenza 16 overdose 14 annegamento 14 ipotermia 12 suicidi. L’ età media è di 47 anni

Questi sono i numeri della Federazione italiana organismi per i senza dimora. Ascoltiamo Michele Ferraris della Federazione