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Il diritto a un lavoro per chi ha la sclerosi multipla e altre gravi malattie

di Redazione GRS


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“La guerra è il male. E quando vediamo queste situazioni, il nostro cuore, ovviamente, sta con le vittime”. Queste sono le parole del segretario generale dell’Onu Guterres che mentre era a Kiev un centro residenziale della capitale veniva bombardato.

Oggi parliamo di diritto al lavoro alla vigilia del primo maggio. E parliamo di quel diritto per persone che hanno una grave patologia come la sclerosi multipla. Una persona con sclerosi multipla su 2 (oltre il 50%) non ha mai trovato il lavoro per cui era qualificato a causa delle implicazioni della malattia e dell’inadeguatezza del contesto lavorativo: questa la denuncia dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) che da anni attraverso il Barometro della Sclerosi Multipla fotografa la situazione delle persone colpite da questa malattia gravemente invalidante. Ascoltiamo il direttore degli affari generali e advocacy di Aism Paolo Bandiera.

Ecco cosa diceva Adriano Olivetti: “il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo”.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Accorciare le disuguaglianze: il Pnrr deve partire dalle periferie urbane

di Redazione GRS


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I rumori delle macerie di una scuola bombardata in Ucraina. E altri suoni sordi arrivano dalle dichiarazioni tra i governi che minacciano l’uso di armi nucleari.

Oggi parliamo di periferie e disuguaglianze, due questioni che molto spesso o quasi sempre coincidono. È stato il tema del convegno dal titolo “Le periferie urbane. Dagli interventi straordinari alle politiche ordinarie” organizzato da Legambiente, Forum Disuguaglianze e Diversità e Forum del Terzo Settore

Le periferie urbane come luogo in cui si intrecciano, con più evidenza, le disuguaglianze ambientali e sociali, ma anche contesto in cui negli ultimi anni si è insediato un importante attivismo sociale e culturale, con significativi momenti e processi di innovazione sociale, civica e ambientale. Ascoltiamo Giuseppe De Marzo, coordinatore Rete numeri pari

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resiliena rappresenta, infatti, una grande occasione per accelerare anche il processo di transizione ecologica nei centri urbani, a partire proprio dalle periferie, lavorando su aree di intervento come l’efficientamento energetico, la mobilità sostenibile, la riqualificazione degli spazi urbani e del verde ed il contrasto della povertà energetica ed educativa. Ascoltiamo Fabrizio Barca, Forum Disuguaglianze Diversità

Secondo Legambiente, il Forum Disuguaglianze e Diversità e il Forum del Terzo Settore, oggi più che mai, emerge l’urgenza di una maggiore co-programmazione territoriale e una politica integrata e pubblica che metta davvero al centro le periferie: in questo percorso i territori, i cittadini e la rete delle associazioni lavorano insieme per contribuire ad individuare risposte. Ascoltiamo Vanessa Pallucchi, portavoce Forum nazionale Terzo Settore.

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Cura del pianeta: per 3 giorni Milano capitale degli stili di vita sostenibili

di Redazione GRS


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Le voci della polizia che in Transistria, regione russofona della Moldavia, ha creato check point e posti di blocco nelle strade del Paese dopo gli attacchi a Tiraspol fanno temere un macabro allargamento del conflitto.

Oggi parliamo di sostenibilità e stili di vita. Nel Rapporto Coop 2021 emergeva come la ripartenza avesse al centro il consumo critico con la forte preoccupazione degli italiani su inquinamento e cambiamento climatico: il rispetto dell’ambiente e l’innovazione sono oramai le priorità irrinunciabili dello sviluppo futuro.

E proprio sul consumo critico e gli stili di vita sostenibili dal 29 aprile al 1° maggio, apre la diciottesima edizione di Fa’ la cosa giusta!, la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, organizzata da Terre di mezzo Editore, che torna in presenza dopo due anni nella storica sede di fieramilanocity. Oltre 250 appuntamenti, tra laboratori, incontri e presentazioni, con una particolare attenzione ai temi della pace e dell’accoglienza ma anche della gentilezza, della cura del pianeta e del prossimo.

A Fa’ la cosa giusta! i visitatori troveranno oltre 500 aziende e realtà ospitate in 10 sezioni tematiche e 5 spazi speciali che ogni anno approfondiscono i diversi aspetti della sostenibilità, nei 32mila m2 di spazio espositivo, 3 aree ristoro dove sostare e gustare un buon piatto realizzato con prodotti che valorizzano le filiere locali e bio e la stagionalità. Ascoltiamo Chiara Righi di Fa’ la cosa giusta.

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“Morire di lavoro” e quella domanda che resta nel vento

di Redazione GRS


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L’inizio del trailer del film Morire di lavoro di Daniele Segre, pellicola del 2008. Dopo 14 anni non è cambiato nulla e tra poco vi spiego perché.

Parliamo di morti sul lavoro come ogni inizio settimana e aggiorniamo il numero della strage silenziosa attraverso l’Osservatorio indipendente di Bologna. Dall’inizio dell’anno sono morti 390 lavoratori, 195 di questi sui luoghi di lavoro i rimanenti in itinere e sulle strade. In particolare ci sono stati 43 agricoltori schiacciati dal trattore e 28 Autotrasportatori morti in questo 2022.

Su questa emergenza costante esce il book di Repubblica “Morire di lavoro”, titolo dell’omonimo osservatorio che il giornale dedica alle morti bianche, a cura di Marco Patucchi. Nella prefazione del volume così scrive Stefano Massini: “Le storie che leggerete contengono l’assurdità del meccanismo, la sua banalità, la sua inappellabile spietatezza. E su tutte risuona quella domanda che un parroco di Lecco lancia dal pulpito nell’omelia funebre di uno (uno dei tanti) operai: “Ci chiediamo perché”. Sì, giusto, ce lo chiediamo. Alcuni casi straordinari, su cui i dadi della sorte hanno infierito, ci fanno forse trasalire, ma gli altri? Non è forse spiazzante – ancora di più – morire cadendo da un ponteggio in un giorno qualsiasi di un qualsiasi anno, senza che nulla faccia gridare ulteriormente allo scandalo. Non è forse già il morire uno scandalo? E di nuovo, perché? È una domanda che resta nel vento, come nella famosa canzone. Preparatevi, perché il vuoto che accoglie e spegne quel punto interrogativo sarà un convitato di pietra durante tutta la lettura di queste pagine in cui state per addentrarvi”.

E con queste gocce di memoria cinematografica questa settimana accendiamo il focus sul lavoro fino al primo maggio.

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Resistenza e Liberazione: come spiegare i valori del 25 aprile ai nati del Duemila

di Redazione GRS


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I messaggi in codice durante la resistenza partigiana diffusi da Radio Bari. Sui fili della radio passavano i comandi per passare all’azione.

Il 25 aprile, la festa della Liberazione dal nazifascismo, negli anni rischia sempre di diventare un simulacro per generazioni che ormai vanno estinguendosi e pagine di storia che nuove generazioni leggono a malavoglia. Come spiegare la Resistenza a chi è nato nel Duemila? Gli unici che possono farlo in modo efficace sono i protagonisti. Le loro lettere spiegano meglio di tutti cosa sia stata la lotta partigiana e la liberazione. Ascoltiamo alcune letture preparate dal Liceo Banfi nel 2020

Da queste lettere di quei giovani degli anni ’40 del Novecento che bisogna spiegare i sogni di libertà che si tradussero in lotta armata di resistenza. Prima di salutarvi e augurarvi un buon 25 aprile ecco alcuni versi di Cesare Pavese: “Tu non sai le colline | dove si è sparso il sangue. | Tutti quanti fuggimmo | tutti quanti gettammo | l’arma e il nome.

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