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Diminuiscono i reati, aumenta la recidiva: il carcere nel Rapporto Antigone

di Redazione GRS


 

Questa è la voce di Angiolina Jolie in Ucraina per visitare i campi profughi: è costretta a riparare in un rifugio mentre suonano le sirene dell’allarme bombardamenti.

Oggi parliamo di carcere e approfondiamo il XVIII rapporto dell’associazione Antiogne sulle condizioni di detenzione.

Sono oltre 2.000 le visite tenute dall’osservatorio di Antigone nelle carceri italiane dal 1998 ad oggi. Un monitoraggio costante che ha permesso all’associazione di fotografare lo stato del sistema penitenziario nella sua complessità, analizzandolo, come ha ricordato Gonnella, con spirito critico ma anche costruttivo.

Nel rapporto dell’associazione si evidenzia come in media vi sia una percentuale pari a 2,37 reati per detenuto. Al 31 dicembre 2008 il numero di reati per detenuto era più basso di 1,97. Dunque diminuiscono i reati in generale, diminuiscono i detenuti in termini assoluti ma aumenta il numero medio di reati per persona. Al 31 dicembre 2021, dei detenuti presenti nelle carceri italiane, solo il 38% era alla prima carcerazione. Il restante 62% in carcere c’era già stato almeno un’altra volta. Il 18% c’era già stato in precedenza 5 o più volte. Tassi di recidiva dunque alti, su cui sarebbe utile che il ministero raccogliesse dati certi.

Ascoltiamo Alessio Scandurra, curatore del Rapporto.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

La lingua per l’integrazione dei rifugiati: intervista a Fabrizio Dacrema di Auser

di Admin GRS


 

Auser Cultura, per dare supporto alle persone giunte in Italia in fuga dalla guerra in Ucraina, promuove momenti formativi online dedicati ai suoi iscritti, ai volontari e a tutte le persone interessate per formare facilitatori linguistici e culturali capaci di favorire una prima accoglienza sul territorio attraverso lezioni di lingua italiana L2 basate sul lessico di base e gli elementi fondamentali per una comunicazione efficace, oltre che ai principali elementi che caratterizzano la cultura e la società italiana.
Ne parliamo con il responsabile nazionale Fabrizio Dacrema

Ucraina, quei 5 milioni in fuga da “La guerra civile globale”

di Redazione GRS


 

Le voci degli ucraini dalla piazza di Kherson nei giorni scorsi mentre la guerra continua annunciando tempi lunghi di crisi internazionale e possibili escalation.

Secondo save the children si stima che oltre 5 milioni di persone – tra cui 2,8 milioni di bambini – hanno lasciato l’Ucraina dall’inizio dell’escalation del conflitto. 2,3 milioni rimangono ancora nel Paese, mentre più di 500 sono stati uccisi o feriti. In nove settimane di guerra solo il confine rumeno sarebbe stato attraversato da oltre 750.000 rifugiati.

Verso quale destino va questa guerra? A questa domanda prova a rispondere un libro in uscita “La guerra civile globale – il mondo dopo il conflitto russo-ucraino” scritto da Enrico Tomaselli, fondatore del festival internazionale Magmart di cui è direttore artistico e appassionato studioso di politica internazionale e guerre sotto il profilo storico. Ascoltiamo la sua analisi.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Mettere al centro le periferie

di Redazione GRS


Ben trovati all’ascolto del GrsWeek, in studio Elena Fiorani

Il convegno “Le periferie urbane. Dagli interventi straordinari alle politiche ordinarie”, organizzato a Roma mercoledì 26 aprile da Forum nazionale del terzo settore, Legambiente e Forum Disuguaglianze e Diversità, è stata l’occasione per riflettere sul tema delle periferie come luogo in cui si manifestano con più evidenza le disuguaglianze sociali e ambientali. Allo stesso tempo, come emerso dalle esperienze di successo raccontate nel corso dell’iniziativa, questi luoghi rappresentano il contesto in cui negli ultimi anni si è insediato un importante attivismo sociale e culturale. Continua a leggere

Il diritto a un lavoro per chi ha la sclerosi multipla e altre gravi malattie

di Redazione GRS


 

“La guerra è il male. E quando vediamo queste situazioni, il nostro cuore, ovviamente, sta con le vittime”. Queste sono le parole del segretario generale dell’Onu Guterres che mentre era a Kiev un centro residenziale della capitale veniva bombardato.

Oggi parliamo di diritto al lavoro alla vigilia del primo maggio. E parliamo di quel diritto per persone che hanno una grave patologia come la sclerosi multipla. Una persona con sclerosi multipla su 2 (oltre il 50%) non ha mai trovato il lavoro per cui era qualificato a causa delle implicazioni della malattia e dell’inadeguatezza del contesto lavorativo: questa la denuncia dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) che da anni attraverso il Barometro della Sclerosi Multipla fotografa la situazione delle persone colpite da questa malattia gravemente invalidante. Ascoltiamo il direttore degli affari generali e advocacy di Aism Paolo Bandiera.

Ecco cosa diceva Adriano Olivetti: “il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo”.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale