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In Italia raddoppiano i MNA. A Milano le “visite solidali” per le rifugiate

di Redazione GRS


 

La musica del violinista ucraino Moisei Bondarenko che ora è un soldato nella guerra in corso, contemporaneo adattamento al ragazzo con la chitarra di Gianni Morandi.

Restiamo sul coNflitto ucraino con due notizie che riguardano il nostro Paese. Vita.it apre con un articolo a firma di Sara De Carli che scrive: “raddoppiano rispetto al dato comunicato il 13 aprile scorso i minori ucraini non accompagnati inseriti nel sistema di monitoraggio nazionale: ad oggi sono 3.909 su 38.361 minori entrati, circa uno su dieci. Il report del primo mese porta l’Ucraina ad essere il terzo paese di provenienza dei Minori stranieri non accompagnati presenti in Italia, con le presenze raddoppiate in Sardegna”.

Sempre sul fronte infanzia l’Unicef lo scorso 6 maggio aveva denunciato che “l’Ucraina aveva il più alto numero di bambini in affidamento in tutta Europa prima della guerra: oltre 90 mila che vivevano in istituti, orfanotrofi, collegi e altre strutture di assistenza. Quasi la metà di loro sono bambini con disabilità. L’impatto della guerra su questi bambini è stato particolarmente devastante. Ma la guerra ha avuto un impatto sul benessere psicosociale di tutti i minori.”

A Milano In collaborazione con il Consultorio cooperativo CEMP, la cooperativa sociale Equa sostiene la cura della salute delle donne rifugiate accolte in questo momento nella città metropolitana di Milano, offrendo loro la possibilità di effettuare una visita ginecologica gratuita. Ascoltiamo Marco Lampugnani, vicepresidente della cooperativa.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Radio, Sud e antimafia: alza il volume con la voce di Peppino Impastato

di Redazione GRS


 

Questa è la voce di Peppino Impastato che per chi fa radio, antimafia ed è impegnato nel cambiamento del Mezzogiorno deve far sentire con il volume altissimo.

Il 9 maggio del 1978 la mafia di Cinisi su mandato di Gaetano Badalamenti uccideva Peppino Impastato, giornalista e dirigente politico della nuova sinistra, fondatore di Radio Aut. Ci sono voluti 20 anni prima che il suo nome fosse associato in maniera ufficiale alle vittime di mafia. Fecero passare Peppino come un terrorista perché per Cosa Nostra Peppino aveva colpito al cuore delle cosche: aveva messo in discussione quel familismo amorale che ancora oggi è principale causa di prigione morale e criminale del Sud. E Peppino lo fece gridando in faccia al padre che era un mafioso anche se era suo padre. Ci sono voluti 20 anni e l’amore ostinato di sua madre Felicetta che voleva fosse sancita la verità di quel figlio che aveva combattuto i mafiosi a cento passi da casa. Ascoltiamo la sua voce con la sua trasmissione Onda Pazza.

Con la voce di Peppino, che fu titolo di uno speciale di 5 puntate nel maggio 2012 del Giornale radio sociale, termina questa puntata.  Ecco i versi di una sua poesia: “hanno aperto una ferita mortale nella nostra consunta giovinezza. Nessuno ci vendicherà: la nostra pena non ha testimoni”.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale.

 

Civil Week: “Vivere” e “Capire” il volontariato

di Redazione GRS


 

Bentrovati all’ascolto del Grs Week da Anna Monterubbianesi e Pierluigi Lantieri.

Al via la Civil Week, quattro giorni di cittadinanza attiva. Fino a domenica, a Milano, l’evento organizzato da Corriere della Sera – Buone Notizie, CSV e Forum del Terzo Settore del territorio, insieme a Fondazione Corriere della Sera e alle Fondazioni di comunità milanesi. Oltre 300 eventi, realizzati da associazioni, fondazioni, comitati di cittadini, scuole, università, per promuovere solidarietà e senso civico e condividere quelle energie positive capaci di generare il vero cambiamento.

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Il Pnrr, la sanità e i diritti di cittadinanza. E a Roma un concerto speciale

di Redazione GRS


 

Le bombe di Mariupol nella zona dell’acciaieria di Azovstal per ricordare sempre che fuori dalla nostra porta c’è il buco nero di un conflitto.

Due notizie per cominciare questa puntata. La prima è l’appello delle sigle dell’intero sistema socio sanitario italiano che hanno lanciato in modo unitario un grido di allarme e preoccupazione: il Piano di Ripresa e Resilienza è un’occasione perduta per la sanità italiana. “Gli investimenti previsti nella Missione Salute del Pnrr non sono accompagnati da alcuna programmazione di spesa e strategia complessiva, mancano finanziamenti per l’assunzione di nuovo personale e per la riorganizzazione del settore della prevenzione”.

La seconda riguarda lo Ius Scholae e ne scrive Eleonora Camilli su Redattore Sociale: “la riforma della cittadinanza rischia un’altra volta di rimanere in un cassetto. Saltata la calendarizzazione per il mese di maggio – scrive Camilli – la discussione in aula del provvedimento basato sullo ius scholae slitta ancora: se ne riparlerà forse nel mese di giugno”.

Ora parliamo di un concerto molto speciale che si terrà a Roma domani perché riguarda un’orchestra ravvicinata del terzo tipo. Ce ne parla Paolo Pecorelli, della Scuola di musica popolare Donna Olimpia.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale