Podcast

L’umanità dimenticata nel Paese delle baraccopoli

di Redazione GRS


 

Parliamo di baracche, tendopoli e di un’umanità dimenticata. Cinque baracche del ghetto di Borgo Mezzanone, dove vivono circa 2.000 braccianti soprattutto nordafricani, sono state distrutte da un incendio divampato all’interno dell’insediamento spontaneo sorto a pochi chilometri da Foggia. Il rogo ha provocato anche l’esplosione di una bombola di gpl. Non ci sono stati feriti, fortunatamente, come leggiamo da agenzia Ansa.

Solo pochi giorni fa nella baraccopoli di Stornara, sempre a Foggia, si è verificato il rogo di una baracca provocato da un braciere rudimentale alimentato a legna, sono morti due fratellini bulgari di 2 e 4 anni. Quello di Stornara è un insediamento di cittadini bulgari con circa mille presenze.

Più a Sud, in Calabria, la situazione non cambia di molto.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Quanto dura l’indignazione per i morti sul lavoro

di Redazione GRS


 

“Siamo tutti colpevoli, riposate in pace”. Biglietti e rose rosse sulla rete del cantiere di via Genova a Torino, sequestrato dopo la tragedia di sabato, con il crollo della gru e la morte di tre operai: Roberto Peretto, di Cassano d’Adda (Milano), 52 anni, Marco Pozzetti, 54 anni, di Carugate (Milano), Filippo Falotico, 20 anni, di Coazze (Torino). Il giorno dopo la tragedia è il giorno delle lacrime e delle domande.

Questo si legge nell’articolo di Repubblica Torino mentre la notizia è ormai già fuori dall’apertura dei media nazionali, durata giusto quelle 24 ore di indignazione e accantonata da un mondo politico che su questi 3 morti e più al giorno non vuole occuparsi.

Perché in fondo dire siamo “tutti colpevoli” diventa un nessun colpevole, anche se ciò che continua a latitare è un intervento sulla sicurezza.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

L’Europa sociale verso il futuro

di Fabio Piccolino


 

Bentrovati all’ascolto del Grs Week da Fabio Piccolino.
Nei giorni scorsi la Commissione europea ha presentato il Piano d’azione europeo per l’economia sociale: un’iniziativa che mira a sviluppare la crescita delle imprese sociali, delle organizzazioni non profit, delle cooperative e delle fondazioni e aumentarne il contributo alle transizioni verde e digitale. Continua a leggere

Salute negata: aumentano le persone in povertà sanitaria

di Redazione GRS


 

Parliamo di povertà sanitaria in Italia, persona che non hanno soldi sufficienti per curarsi. Nel 2021 ci sono circa 600mila persone povere che non hanno potuto acquistare i medicinali di cui avevano bisogno. Si tratta di 163.387  in più rispetto al 2020.

Si è registrato, quindi, un incremento del 38% di persone in povertà sanitaria. L’aumento deriva dalla pandemia da Covid-19 che ha arrecato gravi danni alla salute e al reddito di milioni di residenti.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Nel mondo 488 giornalisti in carcere: dato più alto da 5 anni

di Redazione GRS


 

Parliamo di informazione e libertà di stampa questa mattina. Sono 488 gli operatori dell’informazione che risultano attualmente reclusi nelle carceri del mondo a causa del loro lavoro. Un numero superiore ad ogni stima mai registrata da quando, cinque anni fa, Reporter senza Frontiere iniziò a raccogliere dati sulle persecuzioni contro i giornalisti.​

“Questo aumento significativo del numero delle detenzioni arbitrarie è provocato in particolare da 3 Paesi i cui governi sono indifferenti al desiderio di democrazia dei loro cittadini”, prosegue il rapporto.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

A due anni da “restate a casa” pronti 100mila sfratti

di Redazione GRS


 

 

Parliamo di casa, quella in cui nel 2020 invitavano a stare durante il lockdown con l’ormai storico slogan “restate a casa”.

Due anni dopo, cioè dal primo gennaio 2022 non ci sarà più alcuna ancora di salvezza per chi vive sotto sfratto e rischiano 100mila famiglie che aspetteranno l’arrivo dell’ufficiale giudiziario. A dirlo sono i sindacati Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini.

“Siamo preoccupati anche perché c’è stata una ripresa delle richieste di sfratto, dopo il fermo per covid dei tribunali”, spiega Stefano Chiappelli, segretario nazionale del Sunia. “Nel Pnrr non c’è alcun investimento sull’edilizia pubblica e sociale -aggiunge Chiappelli-. Ci sono circa 100mila domande di alloggi popolari inevase. Occorre un piano nazionale di rigenerazione del patrimonio abitativo pubblico. Permetterebbe di recuperare circa 500mila alloggi”.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale