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Il ritiro dall’inutile guerra e i rischi alle frontiere per i profughi afghani

di Redazione GRS


 

Il discorso di Biden alla nazione arriva 20 anni dopo quell’11 settembre che scatenò la reazione bellica. L’Afghanistan fu la prima tappa di una guerra inutile permanente che ha solo aggiunto caos e morte dove già c’era in quel 2001 che aprì una nuova epoca storica.

«Non avevo intenzione di prolungare questa guerra eterna. Devo pensare alle minacce del futuro, non a quelle del passato. È finita l’era delle grandi operazioni militari per cambiare altri Paesi. Siamo andati in Afghanistan per Al Qaeda. Abbiamo ucciso bin Laden dieci anni fa. Era il momento di finire questa guerra».

Ascolta la rubrica a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Le minacce e le aggressioni dei “no vax” che sono a rischio nuova ondata

di Redazione GRS


 

Prima gli insulti, poi le minacce. Ti taglio la gola e via ai pugni in faccia. Francesco Giovannetti racconta su Repubblica ciò che ha testimoniato con la sua telecamera dal vivo: l’ennesima aggressione contro i giornalisti da parte dei cosiddetti “no vax” o “no green pass”.

Questa minoranza troppo rumorosa che continua a scendere in piazza per gridare no a qualsiasi cosa e tiene sotto scacco il Paese che non riesce immunizzarsi come accade in Sicilia, regione costretta alla zona gialla per il numero di contagi e con il più alto numero di non vaccinati.

Ma chi sono questi “no tutto”, aggressivi, violenti e complottisti?

Ascolta la rubrica a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

I fatti e non le opinioni nel Paese con “la lingua lunga e la memoria corta”

di Redazione GRS


 

Riparte una nuova stagione di questa rubrica. L’obiettivo è sempre quello di due anni: prima i fatti, separarli dalle opinioni della tuttologia imperante.

Dai vaccini al green pass, dagli europei alle olimpiadi, fino all’Afghanistan il Paese di virologi, allenatori e analisti di guerra ha postato il proprio commento sulla sdraio in riva al mare. Perché come dice la hit dell’estate “ci salveremo anche questa volta con la lingua lunga e la memoria corta”.

L’informazione e la comunicazione possono recuperare il loro valore fondante: raccontare i fatti e le persone. Quello che accade a Kabul va letto dagli occhi di chi è sul campo, a partire dalle Ong.

Ascolta la rubrica a cura di Giuseppe Manzo