Bentrovati all’ascolto del Grs Week da Fabio Piccolino
Oltre quattromila incendi che hanno mandato in fumo il 17% della Foresta Amazzonica: è la situazione, estremamente preoccupante, che da alcune settimane ha colpito il “polmone verde” del pianeta.
I roghi, di origine dolosa, sono gli strumenti di una deforestazione forzata che mira a modificare in maniera permanente la geografia dell’area.
Ma qual è l’obiettivo di queste azioni? E come si è arrivati a questa situazione?
Lo abbiamo chiesto alla giornalista di Avvenire Lucia Capuzzi che ha recentemente visitato l’Amazzonia.
[sonoro Capuzzi]
Ad essere determinante in questo contesto è la posizione del presidente brasiliano Bolsonaro, che ha di fatto incentivato la deforestazione, depotenziando le leggi che la puniscono e delegittimando le preoccupazioni ambientaliste.
Ascoltiamo ancora Lucia Capuzzi
[sonoro Capuzzi]
I danni per l’ambiente sono incalcolabili, così come quelli delle popolazioni che vivono all’interno della foresta.
Ai nostri microfoni Isabella Pratesi, Direttore Consrvazione di WWF Italia.
[sonoro Pratesi]
C’è bisogno di impegni e politiche nuove da parte dei governi ma anche dell’impegno di tutti a modificare alcune abitudini, anche alimentari. Ascoltiamo Stefano Raimondi, Ufficio Aree protette e biodiversità di Legambiente
[sonoro Raimondi]
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Bentornati all’ascolto del grs week. In studio Giuseppe Manzo
Le migrazioni, il movimento di esseri umani verso una condizione migliore. Prima di arrivare su un barcone uomini, donne e bambini percorrono terra per chilometri. Un pezzo di questa terra calpestata dai piedi della speranza è il deserto del Niger. In particolare la regione di Agadez, è da secoli un’importante rotta migratoria su suolo africano. Negli ultimi anni, alle persone dirette verso nord si sono aggiunte migliaia di persone dirette a sud, perché espulsi dall’Algeria o di ritorno dalla Libia. Qui migliaia di migranti, rifugiati, richiedenti asilo, commercianti o lavoratori stagionali sono bloccati senza acqua né cibo. Ascoltiamo Francesco Segoni di Medici Senza Frontiere
Audio Msf
Dalla terra si passa al mare. Quel Mediterraneo su cui navigano umani in cerca di porti aperti e dentro cui giacciono decine di migliaia di morti che non sono riusciti ad arrivare sulla sponda opposta. Contro chi chiude queste sponde è la Ong italiana Mediterranea che ha ingaggiato la sfida monitorando le acque e salvando centinaia di persone. Ascoltiamo l’armatore Alessandro Metz
Bentrovati all’ascolto del GrsWeek. In studio Elena Fiorani.
Le Universiadi di Napoli, dal 2 al 14 luglio nel capoluogo ed in altre località della Campania, hanno dimostrato che è possibile organizzare grandi eventi sportivi puntando alla sostenibilità e alle ricadute positive per il territorio. Cooperazione tra istituzioni coinvolte, Comune e Regione Campania, insieme ad una coprogettazione realizzata coinvolgendo il territorio e la comunità, sportiva e non, indicano una strada interessante.
Insieme ai 4.000 atleti partecipanti e ai 300.000 spettatori, il principale risultato è stato quello della ristrutturazione di 70 impianti sportivi disseminati in 21 comuni di 5 province, strutture adesso a disposizione della cittadinanza campana, non solo per eventi professionistici ma anche e soprattutto per le attività giovanili e amatoriali. Sono stati spesi 271 milioni di euro, dei quali circa la metà per la ristrutturazione di palazzetti e campi sportivi già esistenti. I conti sono stati controllati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione dell’ormai ex presidente Raffaele Cantone.
Scommessa vinta per le Universiadi di Napoli? Lo abbiamo chiesto a Valerio Piccioni, giornalista de La gazzetta dello sport che ha seguito la manifestazione.
I numeri confermano, inoltre, le potenzialità di Napoli e della Campania nell’organizzazione di grandi eventi. È possibile rendere queste manifestazioni sostenibili, per il territorio ed i cittadini? Sentiamo il punto di vista di Gianni Gallo, membro della Giunta Coni e dirigente delle Polisportive giovanili salesiane
Eredità e progettazione. Quali le aspettative per l’impiantistica di base napoletana? Risponde Valerio Piccioni
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