Asvis ha presentato il Decimo Rapporto sullo sviluppo sostenibile. Rispetto al 2010, l’Italia peggiora per sei Obiettivi, tra cui disuguaglianze e povertà. Ascoltiamo il direttore scientifico Enrico Giovannini.
l decimo Rapporto dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) “L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, presentato il 22 ottobre a Roma alla Camera dei Deputati, fotografa un mondo attraversato da crisi multiple e da un preoccupante arretramento sul piano della “pace, della giustizia e della tutela dei diritti, pilastri imprescindibili dello sviluppo sostenibile”, focus di attenzione di quest’edizione 2025 del Rapporto. Nell’ultimo anno, gli indici relativi all’Italia mostrano un peggioramento rispetto all’anno precedente per sei Obiettivi su 17 e un aumento solo per tre; quelli per l’Unione europea si riducono in quattro casi su 16, ma migliorano significativamente in tre casi; a livello globale solo il 18% dei Target dell’Agenda 2030 sarà raggiunto, mentre guerre, crescenti disuguaglianze e instabilità geopolitiche minano i progressi compiuti finora.
Rispetto al 2010 l’Italia peggiora per sei Obiettivi (sconfiggere la povertà; acqua pulita e servizi igienico-sanitari; ridurre le disuguaglianze; vita sulla Terra; pace, giustizia e istituzioni solide; partnership) ed è stazionaria per altri quattro (sconfiggere la fame; salute e benessere; imprese, innovazione e infrastrutture; città e comunità sostenibili). Miglioramenti limitati si rilevano in sei casi (istruzione di qualità; parità di genere; energia pulita e accessibile; lavoro dignitoso e crescita economica; lotta contro il cambiamento climatico; vita sott’acqua). Un forte aumento si rileva solo per l’economia circolare. Dei 38 Target specifici analizzati, solo undici (il 29% del totale) sono raggiungibili entro il 2030, mentre ventidue (58%) non verranno raggiunti.
Anche l’Unione Europea, un tempo leader della sostenibilità, mostra forti disomogeneità e presenta miglioramenti significativi rispetto al 2010 solo per cinque Obiettivi (energie rinnovabili, lavoro, imprese e innovazione, città sostenibili, lotta al cambiamento climatico) e regressi su disuguaglianze, ecosistemi e cooperazione internazionale. Dei 19 target specifici analizzati a livello UE, 11 (il 58%) sono raggiungibili e sei (32%) non potranno essere conseguiti, una situazione sostanzialmente opposta a quella italiana. Il Rapporto evidenzia le contraddizioni tra gli impegni assunti a livello multilaterale e le politiche concrete dell’UE, in particolare l’aumento delle spese militari, la revisione al ribasso di alcune norme ambientali e sociali e il rischio di indebolire la posizione dell’Unione europea a livello globale.
Nel Rapporto – quest’anno dal titolo “Pace, giustizia e diritti: pilastri della sostenibilità”- si legge che l’instabilità geopolitica e i conflitti armati (sono 59 quelli attivi nel mondo, il numero più alto dalla fine della Seconda guerra mondiale) hanno determinato quasi 50 mila vittime civili nel 2024, con un aumento di circa quattro volte del numero di decessi di bambine, bambini e donne nel biennio 2023-2024 rispetto al periodo precedente, concentrati soprattutto a Gaza. La spesa militare ha raggiunto il livello record di 2.700 miliardi di dollari e potrebbe più che raddoppiare entro il 2035. Il numero di persone forzosamente sfollate ha superato 123 milioni, aumentando del doppio in dieci anni per effetto di guerre e cambiamenti climatici.
Parallelamente, i fondi destinati al sistema delle Nazioni Unite sono diminuiti del 30% in due anni, impattando sulla vita di oltre 30 milioni di persone. Il costo annuale del servizio sul debito per i Paesi in via di sviluppo è al massimo storico (1,4 miliardi di dollari). Nonostante questo quadro drammatico, la diplomazia internazionale ha continuato a muoversi: il “Patto sul Futuro” del 2024 e “l’Impegno di Siviglia per la finanza allo sviluppo”, approvato nel 2025 da oltre 150 Paesi, rappresentano segnali di un rinnovato impegno per la pace, la tutela dei diritti e la sostenibilità.
“L’Italia, e non da oggi, non è in una condizione di sviluppo sostenibile – sottolinea il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini – e i conflitti e le tensioni geopolitiche non aiutano, ma, come ha notato il Presidente Mattarella, oggi la sostenibilità viene percepita più come un fastidio che un investimento sul futuro’. Purtroppo, è così, ma si tratta di un gravissimo errore. L’Italia continua a non dotarsi di politiche adeguate, mentre l’Europa sta facendo scelte errate e sta perdendo quel ruolo di guida nel campo della sostenibilità che aveva assunto negli ultimi anni. Come segnalato già l’anno scorso, la mancanza di una strategia post-PNRR pone il nostro Paese in una condizione di estrema fragilità economica, sociale e ambientale e lo stesso Governo prevede che le politiche attuali non cambieranno nulla nei prossimi anni in termini di povertà, disuguaglianze ed emissioni di gas climalteranti. Ecco perché l’ASviS propone interventi innovativi e robusti, nonché una profonda revisione del Piano Strutturale di Bilancio (PSB), per puntare a riforme e investimenti che portino il Paese su un sentiero di sviluppo sostenibile”.
Welfare e assistenza agli anziani: ieri a Roma l’incontro pubblico
Il futuro della cura – Ieri a Roma si è svolto anche l’incontro pubblico “L’assistenza agli anziani: un investimento per il futuro dell’Italia” organizzato dal Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza. Ascoltiamo il coordinatore Cristiano Gori.
La Riforma del welfare per gli anziani non autosufficienti è una priorità assoluta, troppo spesso trascurata nel dibattito pubblico. Si tratta di un tema cruciale per il presente e il futuro del Paese, che richiede strumenti adeguati e politiche lungimiranti.
“Il tempo, come dimostrano i dati statistici, è un fattore cruciale. Il rischio è mettere mano al settore troppo tardi, cioè quando, a causa del rapido invecchiamento della popolazione, azioni incisive saranno impossibili”, ha spiegato Cristiano Gori, coordinatore del Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza. “Quattro sono gli obiettivi concreti da cui partire per attuare la Riforma: semplificare il labirinto burocratico da affrontare per ricevere i sostegni; aumentare l’aiuto economico per chi offre contratti regolari ai badanti; incrementare la disponibilità di personale specializzato per assistere gli anziani non autosufficienti nelle strutture residenziali; infine introdurre fondamentali servizi domiciliari per chi non è autosufficiente, oggi totalmente assenti”.
In Italia, poco meno di un quarto della popolazione (24,3%) ha più di 65 anni: circa 14 milioni di persone. Di queste, 4 milioni non sono autosufficienti e necessitano di assistenza continuativa nella vita quotidiana. È la fascia di popolazione che cresce più rapidamente nel Paese: fra dieci anni, si stima che saranno circa 6 milioni. “Per questo – dichiara Eleonora Vanni, coordinatrice del Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza – prendersi cura non può essere lasciato solo alle famiglie e ai professionisti, ma è un dovere sociale ed etico che chiama in causa la politica e la società tutta nelle sue diverse articolazioni. Con queste prospettive di invecchiamento occorre pensare oggi ad un welfare del futuro in grado di farvi fronte senza sacrificare i diritti e la qualità della vita degli anziani e dei familiari nonché dei professionisti che, peraltro, già oggi non rispondono numericamente ai fabbisogni attuali”.
La Carovana attraversa l’Italia: pace, diritti, lavoro e giustizia sociale
È partita la Carovana promossa da Sbilanciamoci e Rete Italiana Pace e Disarmo, con oltre 50 tappe in tutta Italia per costruire un futuro fatto di pace, diritti, lavoro e giustizia sociale. L’iniziativa attraverserà scuole, università, fabbriche, carceri, ospedali in tutto il Paese.
Gioco d’azzardo: le regioni chiedono parte dell’incasso, è polemica
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha deciso di chiedere al Governo di inserire nella legge di bilancio la compartecipazione delle regioni alle entrate del gioco d’azzardo. Secondo la campagna Mettiamoci in Gioco, le regioni dovrebbero puntare sulla tutela della salute pubblica, difendendo la loro autonomia nella regolamentazione dell’azzardo.
Istat, povertà in crescita: colpiti minori, stranieri e famiglie operaie
I dati Istat sulla povertà segnano un costante numero di famiglie in condizioni di fragilità assoluta e relativa. Il servizio è di Federica Bartoloni.
Le statistiche Istat sulla povertà in Italia diffuse martedì scorso e riferite al 2024 registrano il più alto livello di criticità degli ultimi dieci anni. Sono 2,2 milioni le famiglie in condizioni di povertà assoluta per un totale di 5,7 milioni di individui incapaci di far fronte a spese e beni essenziali. Ingrandendo la cornice su alcuni dei focus di analisi si evidenzia come la situazione si aggravi per le famiglie con almeno un componente straniero. Il 2024 ha infatti registrato 1,8 milioni di stranieri in povertà assoluta, più di una persona su tre. Naturale contraccolpo è l’aumento della povertà tra i minori che raggiungono quota 1 milione e 283 mila. Penalizzate le famiglie di operai: il 15,6% sono sotto la soglia di povertà.
Incidenti sul lavoro: in media un morto ogni otto ore in Italia
Incidenti sul lavoro senza sosta dove si contano in media 1 morto ogni 8 ore. Ascoltiamo David Mosseri di Anmil che domenica scorsa ha celebrato la Giornata nazionale per le vittime sul lavoro.
Povertà alimentare: in Italia è una questione complessa e sociale
La povertà alimentare in Italia è un fenomeno multidimensionale come sostiene il Secondo rapporto sugli adolescenti realizzato da ActionAid insieme all’Università degli Studi di Milano e Percorsi di Secondo Welfare. Ascoltiamo Roberto Sensi di ActionAid.
Legge di Bilancio: le cooperative chiedono più ambizione
Incontro tra governo e Alleanza delle cooperative italiane sulla Legge di Bilancio. Il servizio è di Anna Monterubbianesi.
Il quadro di stabilità delineato nel Documento Programmatico di Finanza Pubblica rappresenta un punto di partenza importante, mette in sicurezza i conti pubblici, ma occorre guardare avanti con ambizione. È quanto emerge dall’incontro tra i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative Italiane e il Governo sul Documento Programmatico di Finanza Pubblica. L’Alleanza propone di ampliare le risorse destinate allo sviluppo, orientandole alla competitività delle imprese in uno scenario internazionale complesso e alla costruzione di un’economia sostenibile, in linea con le indicazioni dell’Unione Europea in materia di Economia Sociale.
Terzo settore in crescita nonostante la crisi: i dati Istat
“I dati Istat sulle istituzioni non profit confermano l’esistenza nel nostro Paese di un comparto dinamico e in crescita nonostante la complessità dell’attuale situazione socio-economica. Il Terzo settore dimostra di saper indicare una strada per coniugare ricchezza sociale ed economica”. Così Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, commentando i dati riferiti al 2023 e diffusa in occasione delle Giornate di Bertinoro.
Azzardo, poca trasparenza sui dati nei piccoli comuni
Federconsumatori, Isscon e CGIL hanno pubblicato un report sulla diffusione dell’azzardo online nei piccoli comuni italiani, ma denunciano l’atteggiamento di Governo e Agenzia delle Entrate sulla scarsa trasparenza dei dati. Campania, Calabria e Sicilia sono le regioni in cui si gioca di più.