Ieri si è celebrata la Giornata internazionale contro la violenza e il bullismo a scuola voluta dall’Unesco. Quest’anno attenzione particolare ai soprusi commessi in rete, perché la diffusione e l’accessibilità delle moderne tecnologie estende questo fenomeno oltre l’aula scolastica.
Il primo giovedì di novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza e il bullismo a scuola, compreso il cyberbullismo, istituita dagli Stati membri dell’UNESCO. Il tema scelto per quest’anno, “Screen smart: imparare a essere sicuri nell’era digitale”, richiama l’urgenza di fronteggiare fenomeni che, ormai da tempo, superano i confini della scuola per espandersi nei luoghi virtuali.
L’accesso sempre più precoce e capillare agli strumenti digitali ha esteso le possibilità di attacco, in particolare per le ragazze, che risultano tra le vittime più frequenti di messaggi violenti, anche a sfondo sessista. Il cyberbullismo rende le molestie più silenziose ma non meno gravi, e spesso ne amplifica la portata.
Secondo i dati dell’UNESCO, nel 2024 uno studente su tre ha subito aggressioni fisiche e le violenze online sono in aumento costante. Le conseguenze non riguardano solo chi subisce, ma anche chi agisce: effetti sul benessere mentale, sulla capacità di apprendere, sul modo di stare in relazione con gli altri.
Immigrazione, Rapporto IDOS: “In Italia domina un’immagine distorta e strumentale”
In Italia viene diffusa un’immagine caricaturale e immaginaria dell’immigrazion. Lo dice il nuovo Rapporto di Idos. Il servizio di Anna Monterubbianesi.
È stato presentato a Roma il Dossier Statistico Immigrazione 2025 del Centro studi IDOS, giunto alla 35ª edizione. Il rapporto denuncia la distanza tra la realtà dell’immigrazione e l’immagine distorta che domina il dibattito pubblico, alimentata da stereotipi e narrazioni strumentali. Secondo il presidente Luca Di Sciullo, queste rappresentazioni favoriscono sfruttamento, traffici illegali e politiche che alimentano esclusione e sofferenza. Il report non si pone solo in termini di denuncia, ma anche di proposta, con sei azioni immediate, tra cui percorsi di ingresso regolare, corridoi umanitari strutturali e la chiusura dei CPR. Un’opera corale che ha coinvolto 130 esperti, con dati, infografiche e analisi per restituire un quadro reale e documentato dell’immigrazione oggi in Italia.
Bambini e social: il convegno di Terre des Hommes per una nuova tutela digitale
Oggi a Milano il convegno di Terre des Hommes dedicato alla tutela dei minori esposti sui social network. L’associazione lancia un appello per tutelare bambine e bambini che si trovano, molto spesso, inconsapevoli protagonisti dell’attività commerciale social dei propri genitori.
Terre des Hommes lancia un appello per tutelare bambine e bambini che si trovano, molto spesso, inconsapevoli protagonisti dell’attività commerciale social dei propri genitori.
La presenza di minorenni all’interno dei contenuti social di influencer e creator, anche a fini pubblicitari, è oggi sempre più pervasiva. Diventa necessario interrogarsi sulle conseguenze che questa esposizione può avere sui più piccoli e sul grado di consapevolezza e consenso che bambini e bambine possono esercitare.
La riflessione nasce dalla ricerca “Protagonisti consapevoli? La tutela dei minorenni nell’era dei family influencer”, svolta da Terre des Hommes Italia insieme a Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) e ALMED – Università Cattolica del Sacro Cuore, con il supporto dell’avvocata Marisa Marraffino, esperta di diritto dei media digitali.
Legge di Bilancio, Moretti: “Bene il 5 per mille, ma serve abolire il tetto”
“Apprezziamo che questa Legge di Bilancio preveda l’aumento del tetto al 5 per mille”. Lo dice il portavoce del Forum del Terzo Settore Giancarlo Moretti, che auspica la sua totale eliminazione. Sul sistema di welfare – ha aggiunto – sarebbero assolutamente necessari interventi strutturali.
“Apprezziamo che questa Legge di Bilancio preveda l’aumento, da 525 a 610 milioni, del tetto al 5 per mille: è un segnale di ascolto del mondo del Terzo settore, che negli ultimi mesi ha sottolineato con forza la necessità di ridurre la forbice tra ciò che i contribuenti destinano attraverso questo istituto e ciò che effettivamente arriva agli enti beneficiari”. Lo dichiara Giancarlo Moretti, portavoce del Forum Terzo Settore.
“Continuiamo comunque a chiedere, come facciamo da anni, l’eliminazione del tetto: con solo due terzi dei contribuenti che oggi utilizza il 5 per mille, è facile aspettarsi uno sforamento anche del nuovo limite. Insistiamo inoltre – prosegue Moretti – sulla richiesta di eliminare l’Irap al Terzo settore, una tassa iniqua che paradossalmente pesa molto di più sul mondo del non profit che su quello delle imprese profit”.
“Tra le misure di welfare che guardiamo con maggior interesse vi sono quelle che riguardano la povertà: è positivo l’aumento delle risorse per l’Assegno di inclusione, ma l’impegno rimane comunque insufficiente considerando la gravità del fenomeno che vede 2,2 milioni di famiglie in povertà assoluta. Più in generale, sul sistema di welfare ci si limita a misure temporanee, mentre mancano e sarebbero assolutamente necessari interventi strutturali, in grado di incidere sulle cause delle fragilità e disuguaglianze e migliorare la condizione di vita delle persone nel medio-lungo periodo. Consideriamo comunque un importante passo in avanti l’attenzione rivolta, finalmente, ai caregiver, con il riconoscimento del loro ruolo e un fondo a loro sostegno – che sarà alimentato, però, a partire dal 2027” conclude il portavoce del Forum Terzo Settore.
Giornalisti sotto attacco: 361 minacce nei primi sei mesi dell’anno
Numeri preoccupanti – Secondo i dati dell’osservatorio Ossigeno per l’informazione, nei primi sei mesi dell’anno i giornalisti minacciati sono stati 361, il doppio dello scorso anno. Ascoltiamo il presidente dell’Osservatorio Alberto Spampinato.
Campania, il Forum del Terzo Settore presenta il suo manifesto per il futuro
Il Forum del Terzo Settore della Campania, che rappresenta oltre cinquecento enti ha predisposto il documento “Una visione per la Campania”, un contributo di analisi, proposte e raccomandazioni per il futuro della Regione, che sarà presentato in occasione dell’Assemblea regionale, in programma il 5 novembre alle ore 18 al Sorbolab di Sorbo Serpico.
Nel l documento politico programmatico in vista delle elezioni regionali, il Forum chiede che lo sviluppo regionale sia fondato sulla centralità delle persone, la coesione sociale e la partecipazione attiva delle comunità, riconoscendo il Terzo settore come motore di democrazia e innovazione.
Il documento chiede ai candidati di impegnarsi su quattro priorità chiave: diritti delle persone vulnerabili, promozione del lavoro dignitoso e inclusivo, costruzione di comunità sostenibili e rafforzamento della collaborazione istituzionale (co-programmazione e co-progettazione).
Auto a pompe di calore: oltre lo scetticismo, parla la ricerca Adiconsum
In un convegno Adiconsum ha presentato i risultati di una survey sulle auto a pompe di calore. Ascoltiamo Mauro Vergari, ufficio studi dell’associazione.
Il Dossier, redatto sulla base di survey quantitative su oltre 500 consumatori italiani e di mystery shopping condotti in 10 città (tra cui Roma, Milano, Napoli e Torino) e in 50 concessionari, evidenzia come l’interesse per la sostenibilità sia diffuso, ma frenato da confusione normativa, timori sui costi e scarsa familiarità con le tecnologie.
Nella Parte A, dedicata alle pompe di calore e al recepimento della Direttiva EPBD (“Case Green”), emerge una sensibilità crescente: il 48,6% degli intervistati si dichiaria pronto a installare una pompa di calore se supportato da incentivi mirati, percentuale che sale all’87,9% tra chi ne possiede già una.
Tuttavia, permane un disorientamento sul “switch off” delle caldaie a gas entro il 2040, con preoccupazioni per i costi di adeguamento e la fine degli Ecobonus dal gennaio 2025. Il profilo dei partecipanti – equamente distribuito tra centri urbani e aree rurali – rivela una propensione al cambiamento (il 62% valuta l’efficientamento energetico come priorità), ma anche confusione su normative e benefici reali.
Gli esperti del Gruppo di lavoro “Pompe di calore” sottolineano la necessità di campagne di sensibilizzazione e modelli collettivi di installazione per rendere accessibile la transizione anche alle fasce vulnerabili.
La Parte B, focalizzata sulla mobilità elettrica, conferma barriere simili: il 77,5% degli intervistati non ha mai guidato un’auto elettrica, alimentando pregiudizi su autonomia e ricarica. Il Mystery shopping ha rilevato che su 60 concessionari solo 7 hanno raggiunto la sufficienza nella valutazione complessiva degli operatori che hanno svolto il ruolo di Mystery Shopper, pari a circa il 12% del totale. Nessun concessionario ha ottenuto il livello “ottimo”. Il Mystery ha inoltre rilevato lacune nella formazione dei venditori: solo il 35% discute dettagli su batterie e manutenzione, mentre il 28% propone test drive per superare i bias percettivi. Nonostante ciò, la survey indica una tendenza positiva verso lo sharing elettrico (il 41% lo considera un’opzione futura) e un riconoscimento del valore “green” come status symbol emergente.
Il Dossier propone formazione obbligatoria per i concessionari, incentivi per la ricarica domestica e integrazione con la mobilità pubblica, puntando a raggiungere i 6 milioni di auto elettriche entro il 2030.
Decreto competenze, il Terzo settore: “Norma nella giusta direzione”
“Con il decreto competenze La nuova norma va nella direzione da noi indicata anche con l’indagine NOI+. E’ necessaria un’infrastruttura nazionale per garantire standard comuni”. Lo dichiara il portavoce del Forum nazionale Terzo settore Giancarlo Moretti.
“Il decreto sul riconoscimento delle competenze dei volontari, da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è un passo avanti nella direzione di dare il giusto valore e dignità all’impegno volontario, che nel nostro Paese è particolarmente rilevante per dimensioni e impatto e va quindi valorizzato il più possibile. Si tratta di norme che possono realizzare quanto di più ambizioso, probabilmente, ha disposto il Codice del Terzo Settore: una crescita del capitale umano e sociale attraverso la leva delle competenze di cittadinanza”. Lo dichiara Giancarlo Moretti, portavoce del Forum Terzo Settore.
“Come Forum Terzo Settore siamo stati pionieri del percorso del riconoscimento delle competenze, a partire dall’ambito del Servizio civile. L’evidenza emersa dalla recente indagine NOI+, condotta con Caritas e l’Università Roma Tre, di un forte impiego delle cosiddette soft skills tra i volontari italiani, ha sicuramente avuto un positivo impatto nell’indicare alle istituzioni una strada per la valorizzazione delle competenze relazionali, sociali, personali e altre ancora”.
“È positivo – prosegue il portavoce – che gli ETS abbiano un ruolo centrale nell’individuazione e certificazione delle competenze. Riteniamo fondamentale, però, che si costruisca un’infrastruttura unica, nazionale, per registrare, conservare e rendere interoperabili le attestazioni rilasciate dagli Enti. Solo così, infatti, si potranno garantire gli stessi standard tra Regioni, amministrazioni e reti associative e, di conseguenza, la stessa esigibilità dei diritti da parte dei volontari. Ci auguriamo che si possa riuscire a migliorare il testo, per far sì che venga espressa al massimo la sua portata innovativa” conclude Moretti.
Home Digital Care: la tecnologia al servizio delle persone fragili, a Empoli
Si chiama Home Digital Care il progetto della cooperativa sociale SintesiMinerva di Empoli. Ascoltiamo Ginevra Campaini.
Il progetto Home Digital Care propone una palestra digitale per la stimolazione fisica e cognitiva di anziani e soggetti fragili. Lo spazio è dotato di strumentazioni digitali progettate per favorire il movimento, il fitness, le attività cognitive e i momenti di socializzazione.
Inserita nel contesto del Lux Living di Montelupo Fiorentino (FI), la Home Digital Care contribuisce alla creazione di un housing sociale innovativo, promuovendo la rigenerazione dell’ambiente di vita e della salute degli abitanti. Il progetto mira a prevenire il declino fisico e cognitivo, migliorando la qualità della vita degli anziani, e contribuisce a rafforzare la comunità
abitativa, offrendo un punto di riferimento per la socializzazione e la coesione sociale. In questo modo, Home Digital Care interpreta in chiave innovativa il concetto di abitare, nell’ottica dell’urban housing.
Home Digital Care, in concorso per la Categoria 1 (Validazione su piccola scala –fase pilota) insieme ad altre sei realtà, è stato presentato dalla Presidente della cooperativa SintesiMinerva, Cristina Dragonetti: “Arrivare alla fase finale del Premio Innovazione Sociale rappresenta un traguardo importante, sia per il riconoscimento del lavoro svolto, sia per la preziosa opportunità di confrontarci con altre realtà del Terzo Settore. Questo percorso ci ha permesso di valorizzare il nostro progetto e di rafforzare l’impegno nel promuovere soluzioni innovative che migliorino la qualità della vita e la coesione all’interno delle comunità”.
Consumo di suolo record, rapporto Ispra: il dato peggiore degli ultimi 12 anni
Il consumo di suolo continua ad aumentare e nel 2024 è stato di oltre 78 chilometri quadrati: il dato peggiore degli ultimi 12 anni, come certifica l’ultimo rapporto Ispra. L’allarme di Slow Food: “stiamo continuando a distruggere una risorsa indispensabile per la vita”.
«In Italia il consumo di suolo non accenna a frenare e rappresenta un pericolo concreto per il nostro futuro». Lo dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, a commento del puntuale e preciso Rapporto Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici di Ispra e Snpa presentato oggi. Dallo studio si apprende che nel 2024 sono stati consumati 83,7 chilometri quadrati di suolo, in crescita del 15,6% rispetto all’anno precedente. Il consumo netto (il dato che tiene conto del ripristino di aree naturali) è stato di 78,5 chilometri quadrati: è il peggior saldo degli ultimi dodici anni.
«Consumare suolo – prosegue Nappini – non significa soltanto deturpare il paesaggio, ma distruggere una risorsa indispensabile alla vita. Il suolo è una risorsa non rinnovabile, scarsa e non esiste tecnologia che possa sostituire i suoi servizi ecosistemici: fornisce materie prime, biomassa e il cibo necessario alla sopravvivenza dell’uomo e di tutte le altre specie viventi; è elemento fondamentale del ciclo vitale sulla Terra; rappresenta una riserva di biodiversità, un serbatoio di carbonio ed è regolatore del ciclo dell’acqua e degli elementi biochimici. Senza suolo non c’è agricoltura e senza agricoltura non c’è cibo».
Senza suolo non può esserci vita, eppure le attività umane continuano a eroderlo. A farne le spese sono le aree più accessibili e anche le più fertili. Preoccupa in particolar modo il consumo di suolo agricolo. Ogni anno nuove cause di consumo si sommano a quelle tradizionali. Nel 2024 il rapporto ne individua altre tre: le aree destinate alla logistica, i data center e i pannelli fotovoltaici a terra. Questi ultimi impattano in modo sensibile: in dodici mesi hanno coperto 1.702 nuovi ettari, di cui l’80% su superfici precedentemente utilizzate ai fini agricoli. Il dato fotografa un trend in forte crescita: gli impianti di questo tipo sono aumentati di oltre venti volte nel giro di quattro anni appena. Non va dimenticato che il consumo di suolo, sommato all’abbandono delle aree interne, oltre a provocare danni all’agricoltura e al tanto sbandierato Made in Italy, ha impatti economici e ambientali significativi: ad esempio aumenta il rischio idrogeologico (alluvioni, frane) i cui danni annuali complessivi raggiungono, secondo stime recenti, i 3,3 miliardi di euro (dal 2010 ad oggi la spesa è triplicata), più di un sesto della manovra in discussione al parlamento.
«In un’Italia dove la popolazione diminuisce, l’unica cosa che continua a crescere è il consumo di suolo – conclude Nappini –. Cresce perché ogni nuovo metro quadrato costruito porta soldi nelle casse dello Stato o degli enti locali, attraverso gli oneri di urbanizzazione. Ma il suolo non è una voce da inserire in bilancio: è un bene pubblico da proteggere. Serve un censimento di tutte le costruzioni e infrastrutture abbandonate che possono essere riconvertite: oggi le coperture artificiali occupano il 7,17% del territorio italiano, quasi il doppio della media europea. Non è affatto poco, se pensiamo che solo il 23,2% dell’intero territorio nazionale è pianeggiante e che oltre un terzo è montano. Ci sono regioni, la Lombardia, il Veneto e la Campania, dove più di un decimo del suolo è già consumato. Il nostro futuro è nel suolo, non sprechiamolo».
Urgono soluzioni immediate e servono consapevolezza e senso di responsabilità da parte di tutti. ll Regolamento europeo sul ripristino della natura impone l’azzeramento della perdita netta di aree verdi urbane entro il 2030 e la Strategia del suolo per il 2030 adottata dalla Commissione Europea nel 2021 stabiliva l’obiettivo per tutti gli stati membri di non consumare suolo entro il 2050 – ma questi target sono irraggiungibili, allo stato attuale.
In questo contesto gravissimo, c’è una sola buona notizia: ieri il parlamento europeo ha approvato la direttiva sul monitoraggio del suolo, che vincola gli stati membri ad agire per migliorare la resilienza del suolo. Per Slow Food Italia si tratta di un passo significativo, che stimola ad agire al più presto e che dimostra l’urgenza di decisioni coraggiose.




