Quel contributo che conta – Oggi In occasione della 40esima Giornata Internazionale del Volontariato (GIV), Forum Terzo Settore, CSVnet e Caritas sottolineano il valore e l’impatto dell’impegno gratuito che contraddistingue in positivo l’Italia: “l’impegno volontario genera cambiamento sociale e svolge un ruolo attivo nello sviluppo del Paese”, sottolinea Giancarlo Moretti, portavoce del Forum.
Si dedicano alla collettività senza tornaconto; sono competenti, spesso impegnati su più fronti, dalle azioni quotidiane alle emergenze; rimangono pilastro essenziale della partecipazione nel Paese. Sono i volontari italiani – 4,7 milioni per Istat – celebrati nella Giornata Internazionale del Volontariato (GIV) che ricorre il 5 dicembre. Pronti a contraddire con i fatti un’idea di società inevitabilmente orientata all’interesse personale, i volontari portano come e dove possono il loro contributo, e “ogni contributo conta”, come sottolinea il tema della GIV di quest’anno, giunta alla 40esima edizione.
Nel farlo, i volontari generano impatto visibile e insostituibile a favore della coesione sociale del Paese. La loro azione, come ricordato dal Presidente Sergio Mattarella, “è generosa espressione dei doveri inderogabili di solidarietà economica e sociale sanciti dalla Costituzione”.
Giancarlo Moretti, portavoce del Forum Terzo Settore: “In un’epoca storica in cui è facile essere pervasi da un senso di impotenza rispetto agli orrori delle guerre e alle forti tendenze individualistiche ed egoistiche, i volontari sono una fonte inestimabile di pace e solidarietà. Non solo: l’impegno volontario genera cambiamento sociale e svolge un ruolo attivo nello sviluppo del Paese: va quindi promosso, tutelato e valorizzato, attraverso un lavoro congiunto di istituzioni e Terzo settore”.
Chiara Tommasini, presidente di CSVnet, l’associazione nazionale dei Centri di servizio per il volontariato: “Il messaggio scelto dalle Nazioni Unite coglie perfettamente il senso più profondo del volontariato: partecipare è sempre importante. Il tempo che una persona decide di donare agli altri, produce un valore reale e misurabile. In vista del 2026 – Anno internazionale del volontariato per lo sviluppo sostenibile – questo richiamo è ancora più forte: il contributo quotidiano di migliaia di volontarie e volontari aiuta le comunità a crescere e a costruire futuro. È su questa energia che il Paese può e deve continuare a investire”.
Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana: “Il volontariato è scuola quotidiana di umanità e di cittadinanza. Ogni gesto gratuito custodisce una forza trasformativa che rigenera i legami, restituisce dignità alle persone e rende le nostre comunità più giuste e solidali. In un tempo segnato da fratture sociali, diseguaglianze e solitudini diffuse, i volontari sono segno concreto di una speranza che si fa prossimità, ascolto, cura e diventa profezia di un Paese che sceglie di ripartire dagli ultimi, mettendo al centro le persone e le relazioni”.
Sicurezza sul lavoro, continua la mobilitazione degli ispettori: servono riforme
Cosa serve per la sicurezza – Continua la protesta degli ispettori del lavoro di fronte alle tante criticità. Il servizio è di Federica Bartoloni.
Continua la protesta a livello nazionale di Ispettori e Ispettrici del lavoro per la mancata presa in carico, confermata anche dai contenuti del nuovo Dl Sicurezza in corso di conversione in legge in questi giorni, delle molte criticità che affliggono da tempo l’ente. Le rivendicazioni portate in piazza continuano a chiedere una riorganizzazione strutturale dei servizi che sopperisca alla mancanza di organico, esacerbata da innumerevoli dimissioni e rinunce all’incarico a seguito dei mega concorsi in ragione del profondo divario tra competenze e retribuzione offerta, nonché alla frammentazione dei diversi organi ispettivi che si chiede vengano riuniti sotto uno stesso ente capace di coordinare le attività attualmente carenti nel loro compito volto alla prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Aderenza terapeutica insufficiente, CittadinanzAttiva: emerse gravi fragilità sociali
Aderenza terapeutica – Secondo un’indagine di CittadinanzAttiva, la metà dei cittadini italiani, in cura per una o più patologie, non segue le terapie in modo costante ed appropriato. Si tratta principalmente di persone fragili e anziane, con basso livello socio-culturale, spesso sole o con scarso supporto familiare.
Sono questi alcuni dei risultati che emergono dalla “Indagine civica sull’aderenza terapeutica: un piano d’azione comune”, presentata oggi da Cittadinanzattiva e che ha coinvolto target eterogenei, rappresentati da un totale di 547 fra pazienti e presidenti di associazioni di pazienti e da ben 2228 professionisti sanitari. Il target è così composto: 502 Pazienti, 45 Presidenti delle Associazioni di pazienti, 74 Medici di Medicina Generale, 165 Medici specialisti, 194 Infermieri, 1590 Farmacisti di comunità, 205 Farmacisti ospedalieri.
“L’aderenza terapeutica è un fenomeno complesso e multifattoriale e, in quanto tale, necessita di interventi personalizzati e allo stesso tempo strutturali per garantire l’efficacia delle cure e quindi la qualità di vita dei pazienti. Interventi che consentirebbero di contenere le spese economiche derivanti dalla scarsa aderenza alle terapie, stimate in circa 2 miliardi di euro l’anno per il Servizio Sanitario Nazionale”, dichiara Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva. “Quanto e come il cittadino segua con costanza le terapie, siano esse farmacologiche e non, è condizionato da numerosi fattori, di carattere anagrafico, sociale, economico, di stili di vita, e dunque – accanto ad interventi di sistema finalizzati a integrare un modello di rete coordinato, di prossimità, supportato da strumenti digitali e capacità organizzativa – occorre puntare molto sul tempo che i professionisti possono dedicare al paziente e ai suoi caregiver”.
Fra i cittadini che hanno risposto al questionario, oltre la metà è affetta da patologie di tipo metabolico, da patologie reumatologiche (39,1%) e cardiovascolari (29,1%). Si tratta di ambiti che, per natura, richiedono trattamenti continuativi e spesso complessi, con un impatto rilevante sulla gestione quotidiana della terapia. In particolare ciò è vero per chi convive con più patologie, un target che, all’interno del campione di riferimento, è rappresentato dai due terzi dei cittadini.
La quota più ampia di pazienti intervistati (38%) interpreta l’aderenza come rispetto puntuale delle indicazioni mediche, il 18% come un fattore di consapevolezza e responsabilità personale, mentre il 15% come conseguenza diretta della relazione medico-paziente, basata su dialogo, fiducia, confronto e collaborazione.
Fra le motivazioni che portano a non seguire la terapia prevalgono, a detta dei pazienti, aspetti psicologici e percettivi: il (28,3%) soffre la sensazione di dipendenza dal farmaco, mentre la pigrizia o mancanza di motivazione (20,8%) e la percezione di non essere in pericolo reale (20,2%) contribuiscono a una riduzione dell’aderenza.
Interessante il profilo dei pazienti “non aderenti” fornito dai Presidenti delle associazioni: quasi il 73% di questi ultimi afferma che sono maggiormente a rischio le persone fragili e anziane, quelle con basso livello socio-culturale (58,3%), chi vive in condizione di solitudine e di scarso supporto familiare (54,2%), a conferma del ruolo cruciale della rete sociale nel sostenere la gestione quotidiana della terapia. Rilevante anche la quota (45,8%) di chi sostiene che i pazienti con comorbidità siano quelli più a rischio.
Anche i professionisti intervistati confermano in gran parte le caratteristiche del paziente a maggior rischio di non aderenza: con percentuali superiori al 70%, lo individuano nelle persone sole o anziane, poco meno (con percentuali intorno al 65%) in soggetti con basso livello socio-culturale. La presenza di due o più patologie risulta essere un fattore importante ma meno rilevante degli altri rispetto al rischio di non seguire correttamente le terapie: ad indicarla è circa un terzo del campione dei medici di medicina generale e degli infermieri, oltre la metà dei farmacisti ospedalieri e degli specialisti.
Intersos24, un punto sicuro per chi vive la vulnerabilità a Roma
Spazio sicuro – Nel quartiere Torre Spaccata a Roma il centro Intersos24 è un punto di riferimento per chi vive in condizioni di vulnerabilità. Ascoltiamo Luisa Silvestri di Intersos.
Assalto a La Stampa, condanna unanime. Articolo Ventuno: “Attacco inaccettabile”
Attacco inaccettabile – Condanna unanime dell’aggressione alla sede de La Stampa avvenuta venerdì a Torino. Ascoltiamo il portavoce di Articolo Ventuno Giuseppe Giulietti.
L’aggressione alla sede de La Stampa avvenuta ieri a Torino è un fatto grave da denunciare senza esitazioni e senza distinguo.
Dobbiamo infatti resistere con ogni sforzo alla normalizzazione della violenza politica, da qualunque parte arrivi e con qualunque argomento venga sostenuta.
Così come non accettiamo la aberrante normalizzazione della violenza rappresentata dalle politiche di Trump, Netanyahu, Putin (soltanto per evocare i tre “campioni” più riconosciuti, ma soltanto a titolo di esempio!), quella rappresentata dal terrorismo di matrice religiosa, da quello di matrice nazi-fascista, non possiamo accettare la normalizzazione strisciante che arriva da ambienti che, volendo contrastare le logiche della guerra, finiscono per imboccare la strada “dell’occhio per occhio/dente per dente”. Una strada perdente, perché disumanizzante e perché funzionale a chi con la guerra si ingrassa. La prospettiva della resistenza alla violenza ed alla sua normalizzazione non può che essere quella indicata dagli articoli 11 e 3 della nostra Costituzione che, ripudiando la guerra come strumento di offesa ma anche come strumento di risoluzione dei conflitti, ordinano alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli di natura sociale ed economica che producendo ingiuste diseguaglianze, alimentano il risentimento e la segregazione. All’arresto di Mohamed Shahin, imam della moschea di San Salvario, tempestiva e forte è stata la reazione democratica ad ogni livello: il suo arresto è stato immediatamente considerato sproporzionato, pretestuoso, controproducente ed intimidatorio. Tante voci si sono levate richiamando il suo impegno per il dialogo e per la coesione sociale. Credo che queste prese di posizioni abbiano contribuito a stabilire la verità sull’accaduto e sulle responsabilità del Governo e servano alla giusta causa della libertà nella responsabilità a cui ci richiama la Costituzione. Il resto invece fa il gioco dell’autoritarismo reazionario.
Emergenza climatica e abitativa: oggi a Roma il convegno di Adiconsum
Emergenza climatica e abitativa – Questo è il titolo del convegno di Adiconsum oggi a Roma che mette al centro il tema dello sviluppo sostenibile applicato all’ambiente costruito, evidenziando la necessità di ripensare le politiche abitative in un momento in cui il settore edilizio – incluso quello residenziale.
Italia sotto infrazione UE: non rispettata la direttiva green, scatta la procedura
Italia sotto infrazione – La Commissione Europea avvia la procedura contro l’Italia. Il servizio è di Anna Monterubbianesi.
Avviata la procedura di infrazione della Commissione Europea contro l’Italia per il mancato recepimento della direttiva “case green” e per non aver eliminato, entro il primo gennaio 2025, gli incentivi alle caldaie a combustibili fossili. A commentare la decisione sono ARSE, Coordinamento FREE, Greenpeace, Kyoto Club, Legambiente e WWF, che parlano di un provvedimento prevedibile: secondo le associazioni, il Governo ha mostrato fin dall’inizio una forte chiusura verso la direttiva, continuando a finanziare le caldaie a gas anche attraverso il Conto Termico ancora in vigore. Le organizzazioni chiedono ora all’Esecutivo di assumersi le proprie responsabilità, rispettare la scadenza del 26 maggio 2026 per il recepimento della direttiva e interrompere da subito ogni forma di incentivazione alle caldaie a gas.
Caso Chieti, scontro mediatico sul trasferimento dei tre bambini in comunità
Non sulla pelle dei bambini – La vicenda del bosco di Chieti ha aperto uno scontro mediatico sulla decisione di trasferire i 3 figli della coppia in casa famiglia. Ascoltiamo Giancarlo Rafele della cooperativa sociale Kyosei.
Associazioni, slitta di 10 anni l’obbligo di partita Iva: Terzo Settore soddisfatto
Grande soddisfazione – è quella espressa dal Forum terzo settore con il portavoce nazionale Giancarlo Moretti dopo la notizia del rinvio di 10 anni per la temuta entrata in vigore dell’obbligo di apertura della partita Iva per le associazioni che offrono servizi rivolti ai propri soci. Per Arci e Acli è un riconoscimento della specificità e del valore sociale delle realtà associative.
“In attesa di leggere il testo definitivo in Gazzetta Ufficiale, esprimiamo soddisfazione per l’impegno di Governo e Parlamento di tutelare il Terzo settore da norme che ne avrebbero fortemente ostacolato l’attività e lo sviluppo. Il dialogo portato avanti anche negli ultimi mesi, in particolare con i Viceministri Maurizio Leo e Maria Teresa Bellucci, ha avuto buoni risultati.
Ci auguriamo infine che, già a partire dalla Legge di Bilancio, si possa trovare una soluzione anche alla questione dell’Irap: una tassa ingiusta che ancora grava, incomprensibilmente, sul non profit in misura ben maggiore che sulle imprese profit” conclude il portavoce del Forum Terzo Settore.
“Confermiamo nuovamente la nostra disponibilità a collaborare con Governo e Parlamento per una riforma che sia coerente con i principi di sussidiarietà, democrazia, partecipazione e per il pieno riconoscimento del ruolo dell’associazionismo non profit, perché rimaniamo fortemente convinti che la solidarietà e il mutualismo non possano e non debbano rispondere al modello del mercato.
Guardiamo con responsabilità al futuro: è ora il momento di attivare tutti i percorsi necessari affinché le associazioni e il volontariato possano continuare a essere motore di coesione sociale, innovazione civile e servizio alle comunità.
La proroga al 2036 non è un semplice rinvio tecnico, ma un riflesso concreto della scelta politica di valorizzare l’impegno sociale, garantire sostenibilità e dare certezza al Terzo settore. E tutto ciò assume maggiore senso se si parla di economia sociale”.
A Palermo il Meeting dei Csv: idee per il futuro del volontariato
Insieme per i territori – Da oggi a Palermo il Meeting dei Csv: tre giorni di confronto, idee e visioni per il sistema dei Centri di servizio per il volontariato. Ad aprire i lavori un seminario dedicato al ruolo del volontariato sul contrasto allo spopolamento delle aree interne.
Il Meeting si aprirà venerdì 21 novembre alle 17 con il seminario pubblico “Territori che resistono. Il volontariato come motore delle aree interne”, in programma presso l’Aula Magna della Facoltà Teologica di Sicilia (Corso Vittorio Emanuele 463, Palermo).
L’incontro, promosso da CSVnet in collaborazione con i tre Centri siciliani – Csv di Palermo, Catania e Messina e con il sostegno di Banco BPM nell’ambito di Palermo Capitale italiana del volontariato 2025, metterà al centro le aree interne come luoghi di partecipazione e innovazione, dove il volontariato contribuisce a costruire fiducia, coesione e nuove economie di comunità.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Palermo Roberto Lagalla, di Giuditta Petrillo presidente Csv Palermo, di Mariantonia Bartolotta, referente terzo settore e istituzioni religiose Banco BPM e Chiara Tommasini presidente CSVnet, la discussione si articolerà in tre momenti di dialogo.
Nel primo, “Radici che innovano”, Edoardo Pistolesi, presidente dell’associazione Antiche Fonti di Petritoli (Fermo), ed Elisa Chillura, comunicatrice sociale di Maghweb e co-fondatrice di Rifai – Rete italiana dei facilitatori delle aree interne, racconteranno esperienze di rigenerazione dal basso e di innovazione sociale nate nei territori più periferici.
Il secondo dialogo, “Il ruolo dei Csv nella rigenerazione dei territori”, sarà dedicato al contributo dei Centri di servizio come facilitatori di reti e processi di cambiamento, con l’intervento di Giacomo Ricciutelli, direttore del Csv Marche.
Infine, “Politiche e alleanze per le aree interne” aprirà un confronto con le istituzioni locali sul ruolo pubblico nella costruzione di strategie di sviluppo condivise, con Gandolfo Librizzi, sindaco di Polizzi Generosa e delegato di Anci Sicilia.
L’incontro si concluderà con l’intervento di Andrea Valzania, docente del Dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive dell’Università di Siena, che proporrà una riflessione sul contributo del volontariato alla coesione e all’innovazione territoriale. Modera Francesco D’Angella, Studio Aps.




