Il turismo incontra il sociale. Italian Tourism Awards 2025 ha premiato 15 eccellenze del settore e ha donato, anche per l’edizione di quest’anno, la borsa di studio per l’inserimento lavorativo di un un ragazzo o una ragazza con sindrome di Down nel settore dell’hospitality e del travel. Italian Tourism Awards con l’associazione italiana persone Down per favorire l’inclusione e riconoscere il talento di questi giovani.
Rapido 904, Napoli ricorda la strage a 41 anni dall’attentato
Memoria viva – A Napoli la commemorazione della strage del Rapido 904, 41 anni dopo la bomba sul convoglio diretto a Milano. Ascoltiamo Rosaria Manzo, presidente dell’Associazione Familiari delle Vittime.
Torino, Arci su sgombero Askatasuna: “grave”
Un grave errore – Sabato scorso in migliaia sono scesi in piazza a Torino dopo lo sgombero del centro sociale Askatasuna tra tensioni e scontri. Per Arci lo sgombero rappresenta una “scelta grave e miope, che colpisce non solo uno spazio fisico, ma un’esperienza sociale, culturale e politica che da decenni fa parte della città”.
Crediti foto: AdnKronos
Win For Italia Team: critiche per il gioco legato alle olimpiadi di Milano-Cortina
Una buona scusa – Nelle riformulazioni della Legge di Bilancio 2026 è prevista l’introduzione del nuovo gioco Win For Italia Team, legato ai Giochi olimpici di Milano-Cortina. Secondo la Campagna Mettiamoci in Gioco si tratta dell’ennesima operazione per aumentare un’offerta già spropositata e non opportunamente regolamentata.
Il Gridas di Scampia rischia lo sgombero dopo 45 anni di attivismo e volontariato
Presidio del territorio – Il Gridas di Scampia è a rischio sgombero dopo quasi 45 anni di attivismo, volontariato, iniziative culturali e di solidarietà. Ascoltiamo Monica Riccio dell’associazione.
Capitale del volontariato 2027, al via il bando di CSVnet
Territori al centro – CSVnet avvia il bando per la Capitale italiana del volontariato 2027. Il riconoscimento punta a far emergere la ricchezza del volontariato italiano con particolare attenzione alla valorizzazione dei piccoli centri e delle aree interne attraverso progetti costruiti in rete. Per candidarsi c’è tempo fino 31 marzo 2026.
CSVnet, l’associazione nazionale dei 49 Centri di servizio per il volontariato (Csv), pubblica oggi il nuovo bando per l’assegnazione del titolo di Capitale italiana del volontariato 2027, promosso in collaborazione con Anci, e in partenariato con Forum Terzo Settore e Caritas Italiana. Le candidature sono aperte fino alle ore 18 del 31 marzo 2026.
Istituito nel 2021 e ispirato alla versione europea del titolo, il riconoscimento punta a far emergere e valorizzare la ricchezza del volontariato italiano: la cultura del dono, le collaborazioni tra enti, associazioni e cittadini, e la capacità delle comunità di rafforzare il proprio tessuto sociale attraverso azioni condivise.
Il bando si rivolge a città metropolitane, capoluoghi di regione o provincia, ma anche – e sempre più – a piccoli comuni in forma associata, che insieme raggiungano almeno 35mila abitanti. Viene confermata anche per questa edizione un’attenzione particolare alle aree interne e ai territori meno centrali, spesso laboratori preziosi di innovazione civica e partecipazione.
Le candidature devono essere proposte congiuntamente dal Comune interessato e dal Csv territorialmente competente.
Tra i principali criteri di valutazione: qualità e innovazione del programma, capacità di attivare reti territoriali solide, coinvolgimento di scuole e attori economici locali, sostenibilità economico-finanziaria. Resta inoltre il bonus di 4 punti per progetti provenienti dalle aree interne.
Dopo Bergamo (2022), Cosenza (2023), Trento (2024, anche Capitale europea del volontariato), Palermo (2025) e Modena proclamata per il 2026, la nuova Capitale prenderà ufficialmente il testimone il 5 dicembre 2026, in occasione della Giornata internazionale del volontariato.
Servizio civile, 230 enti chiedono 100 milioni in più in Manovra
Quanto vale il futuro? – All’indomani della giornata nazionale del Servizio civile, la campagna promossa da oltre 230 enti propone per la legge di bilancio un incremento di 100 milioni di euro per il Servizio civile. Si potrà così assicurare l’avvio per almeno 65.000 volontari, in modo coerente con la forte domanda dei giovani e con la necessità di dare stabilità al sistema.
Da più di 50 anni il Servizio Civile offre il suo prezioso contributo al radicamento dei principi costituzionali e alla costruzione della pace positiva, impegnando i giovani all’interno di interventi finalizzati alla tutela del bene comune, alla protezione e al sostegno delle persone fragili, alla tutela dei beni ambientali e del patrimonio storico e artistico, all’educazione, alla promozione dei Diritti Umani e alla cooperazione tra i popoli.
E’ inoltre, una delle poche politiche di partecipazione giovanile, una palestra di cittadinanza e un’opportunità formativa unica per i giovani, che fonda il processo di apprendimento sull’esperienza, che forma giovani cittadini capaci di assumersi responsabilità e di impegnarsi per le comunità, favorendo l’acquisizione di competenze civiche, sociali e professionali spendibili anche nei percorsi futuri, di vita e di lavoro.
In una situazione sempre più complessa a livello nazionale e internazionale, di sfilacciamento delle nostre comunità, di emergenze, di tensione sociale, investire nel servizio civile significa investire in un’esperienza che contribuisce al benessere di tutti e di tutte, all’inclusione, al contrasto alla violenza, alla coesione sociale delle comunità.
Se credere nel futuro significa non perdere la capacità di sognare e di progettare, allora noi ricordiamo al Governo e a tutti i cittadini e le cittadine, che esiste uno strumento che investe con fiducia nei giovani e offre loro la possibilità di sognare e di realizzare un cambiamento. E questo strumento è il Servizio Civile.
Dopo mesi di incertezza, la scelta lungimirante del Governo di investire 413 milioni che permetteranno l’avvio di circa 60.000 giovani, e di garantire un numero stabile di almeno 50.000 giovani per le annualità 2025-2027, permetterà agli enti di programmare i propri interventi e di assicurare quindi maggiore stabilità e continuità all’intero sistema per almeno altri quattro anni, e conseguentemente offrirà ai giovani l’opportunità di impegnarsi per la propria comunità e il bene comune.
Tuttavia, sono mediamente più di 100.000 i giovani che ogni anno chiedono di fare servizio civile, e quasi 90.000 i posti presentati dagli enti in progettazione.
La Campagna Quanto Vale il Futuro? persegue l’obiettivo dell’Universalità del Servizio Civile e per questo chiede di garantire un fondo ordinario stabile che ogni anno permetta l’avvio al servizio di un contingente minimo di almeno 60.000 operatori volontari. Chiede, inoltre, di adoperarsi sempre più per far sì che tutti i giovani che vogliono svolgere il servizio civile possano essere messi nelle migliori condizioni per farlo. Favorire la partecipazione dei giovani, quindi, significa non solo investire risorse ma anche diffondere tra i giovani la conoscenza del servizio civile, rafforzandone la promozione attraverso accordi con le scuole e le università e azioni di orientamento, e facilitare i processi di accesso per superare l’attuale modello concorsuale che rappresenta un ostacolo all’inclusione, sia per gli enti che per i giovani.
Una Campagna permanente che rappresenta un impegno fattivo da parte degli enti copromotori e di quanti aderiranno, per far crescere assieme alle istituzioni l’intero sistema servizio civile e rispondere sempre più alle sfide di questo tempo che ci obbliga a scelte coraggiose e impegnative per la costruzione di un mondo più giusto e umano di quello in cui stiamo vivendo.
Senza dimora, al via la rilevazione nazionale con Istat: cercasi volontari
Tutti contano – È possibile candidarsi come volontario per partecipare alla rilevazione sulle persone senza dimora condotta dalla fio.PSD con la collaborazione di Cnca su affidamento dell’Istat. L’indagine ha l’obiettivo di aggiornare i dati sulla condizione delle persone senza dimora nelle principali aree urbane del Paese e migliorare la capacità di lettura e intervento sui territori.
Il 26, 28 e 29 Gennaio 2026, in 14 grandi città italiane, si terrà la Rilevazione nazionale delle Persone Senza Dimora, promossa da ISTAT e condotta da fio.PSD.Un’importante azione collettiva per conoscere, comprendere e costruire politiche più giuste.
Contano gli operatori, i cittadini, chi si mette in gioco per restituire dignità.
Dossier Stop pesticidi nel piatto: residui in quasi metà dei cibi
Occhio al cibo – Nel Dossier Stop pesticidi nel piatto 2025 emerge che quasi metà dei cibi convenzionali con residui, in aumento il multiresiduo La frutta si conferma il comparto più problematico: tre campioni su quattro (75,57%) contengono multiresiduo e il 2,21% risulta non conforme, con frequenti superamenti dei limiti di legge.
Giovani e periferie: presentato il nuovo report di Con i Bambini
Disparità di accesso – Con i Bambini ha presentato il nuovo report su giovani e periferie. Ascoltiamo il presidente Marco Rossi Doria.
Il nuovo rapporto dell’osservatorio #conibambini, nell’ambito della campagna Non sono emergenza promossa da Con i bambini, analizza in modo sistematico e con dati granulari città per città, quartiere per quartiere – lo stato del disagio socio-educativo nelle aree urbane italiane.
Dopo la pandemia, temi come povertà, dispersione scolastica e mancanza di spazi di socialità sono tornati al centro del dibattito pubblico, spesso però in un clima di allarmismo o sottovalutazione, complici informazioni frammentarie e pochi indicatori affidabili. Dopo la pandemia infatti, diversi indicatori sono convergenti nel mostrare alcune criticità nelle città e nelle aree urbane densamente popolate. Bambini e ragazzi restano la fascia d’età più spesso in povertà assoluta (13,8% contro una media del 9,8%).
In media, nel 2024, il 12,3% delle famiglie in cui vivono minori di 18 anni si è trovato in tale condizione; la quota sale al 16,1% dei nuclei con minori nei comuni centro dell’area metropolitana. Lo stesso vale per gli abbandoni scolastici precoci, pur in forte calo nel corso dell’ultimo decennio.
Nonostante nel 2024 per la prima volta sia scesa sotto al 10% la quota di giovani che hanno lasciato la scuola prima del diploma o di una qualifica, la situazione resta più critica nelle città. Rispetto alla media nazionale
del 9,8%, l’incidenza massima si raggiunge infatti nelle aree urbane densamente popolate dove si
avvicina all’11%.
Tra i diversi segnali di disagio emersi durante la pandemia, negli ultimi mesi si è ripresentata con
forza anche la questione dei comportamenti violenti tra adolescenti. La narrazione dei media su questo fenomeno è passata dall’identificare il caso delle violenze di gruppo a danni spesso di stessi coetanei con il fenomeno “baby gang” a quello impropriamente ormai noto come “maranza”. In questo fenomeno in realtà si celano i volti di ragazzi di seconde e terze generazioni nati in Italia, italiani, spesso in contrasto con la propria famiglia di origine (come accade in adolescenza), ma che faticano a trovare spazio nella realtà che vivono.
“L’Osservatorio promosso da Con i bambini insieme a Openpolis – ha spiegato Marco Rossi-Doria, presidente di Con i bambini – evidenzia come nelle periferie italiane i giovani continuino a scontare inaccettabili disparità nell’accesso a servizi educativi, culturali e sociali. Le ultime analisi mostrano concentrazioni più elevate di povertà educativa, una minore disponibilità di spazi aggregativi e un’offerta formativa e opportunità occupazionali minori e meno diversificate rispetto alle aree protette. Sono sempre più urgenti politiche pubbliche per creare sviluppo integrato di produzione di beni e servizi, comunità energetiche, esperienze di comunità e di coesione sociale insieme al sostegno alle comunità educanti che già uniscono scuole, terzo settore, luoghi dello sport, parrocchie, municipalità, volontariato, famiglie. L’esperienza delle buone pratiche diffuse ci dice che le nuove politiche pubbliche devono unire investimenti dello stato che devono crescere e risorse e azioni improntate alla sussidiarietà come da art. 118 della Costituzione. pie coesione sociale ne coordinate e continuative, capaci di rafforzare la presenza educativa nei territori più fragili e Investire sulle periferie significa immettere nelle catene di sviluppo e valore parti cruciali della nazione guardando alle nuove generazioni e al loro successo formativo, che è alla base di ogni sviluppo. Continueremo a lavorare affinché l’evidenza raccolta dall’Osservatorio orienti interventi integrati e tempestivi promuovendo condizioni che permettano ai giovani delle periferie di esprimere appieno potenzialità e talenti.”




