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Quei fanghi tossici venduti senza pudore al Nord


 

“Io ogni tanto ci penso, cioè, chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuto sui fanghi”. “Siamo talmente aziendalisti da non avere più pudore”.

Il 31 maggio 2019 Antonio Carucci, geologo di origine milanese addetto alle vendite dell’azienda bresciana “Wte srl” al centro dell’inchiesta in cui la Procura di Bresca contesta la vendita di 150mila tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi ed altre sostanze inquinanti spacciati per i fertilizzanti e smaltiti su circa 3mila ettari di terreni agricoli nelle regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.

Emerge infatti un consolidato rapporto tra mafie e criminalità economica.

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Giuseppe Manzo giornale radio sociale

Stresa-Mottarone non è un’anomalia: o il profitto o la vita


 

Si doveva ripartire a tutti i costi dopo mesi, un anno di lockdown e zona rossa. Si doveva tornare a far soldi e incassi mettendo in conto anche l’incidente, la tragedia, esattamente ciò che è avvenuto.

“La notizia di questa mattina è un’ulteriore mazzata. Questa volta sappiamo che la tragedia si poteva evitare – ha detto la sindaca di Stresa, Marcella Severino – il buono e il cattivo c’è ovunque, persone così spero ce ne siano pochissime”.

È davvero una questione di buoni e cattivi? Le cause che emergono alla base sono davvero ovunque e chiamano l’intero Paese.

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Giuseppe Manzo giornale radio sociale

Per diritti umani in Italia manca un’ “Autorità”


 

La Conferenza mondiale sui diritti umani dell’ONU, svoltasi a Vienna nel 1993, ha ribadito il compito cruciale che le istituzioni nazionali possono svolgere nella promozione e nella tutela dei diritti umani, incoraggiando la costituzione di autorità specifiche con la risoluzione n.48/134.

Proprio a seguito di questa risoluzione, dal 1993 a oggi molti Stati si sono dotati di autorità nazionali per i diritti umani, e molti altri si sono ufficialmente impegnati a farlo.

L’Italia non è tra questi ed è quindi tra i pochi Paesi europei a non aver ancora dato attuazione alla risoluzione dell’ONU, o ad aver annunciato se e quando lo farà. Eppure, nel presentare la propria candidatura al Consiglio Diritti Umani dell’ONU nel 2007, 2011 e 2019, l’Italia ha assunto precisi impegni.

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Giuseppe Manzo giornale radio sociale

Perché una vittima di aggressione è stata chiusa in un Cpr?


 

Accusato di essere un ladro, sprangato selvaggiamente in strada, rinchiuso in un centro di permanenza e rimpatrio, si toglie la vita. In pochi giorni questo è avvenuto per Musa Balde, un giovane di 23 anni che tra la Liguria e Torino ha trovato violenza, reclusione e morte.

Ora la domanda che questo Paese deve porsi è come l’interrogazione parlamentare rivolta al ministro Lamorgese: può essere rinchiuso un ragazzo che ha subito una grave aggressione ed è statp catalogato unicamente come “irregolare”?

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