Natale con il Covid, atto secondo. Sono 30.798 i nuovi casi di positività registrati ieri in Italia nelle ultime 24 ore. È quanto emerge dal bollettino del ministero della Salute. Si tratta del dato dei nuovi casi più alto del 2021
Su agenzia Ansa leggiamo che tra le possibili novità – il 23 si riuniranno cabina di regia e Consiglio dei ministri per decidere.
Si diffonde infatti la sindrome del «ritiro» dal mondo che si estende dagli adolescenti fino ai 30-35enni. . Una fuga come via per alleggerire la tensione che rivendica il diritto all’astensione, al silenzio, all’indifferenza, all’irrilevanza, se non addirittura — nei casi più gravi — allo scioglimento del legame sociale.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale
L’umanità dimenticata nel Paese delle baraccopoli
Parliamo di baracche, tendopoli e di un’umanità dimenticata. Cinque baracche del ghetto di Borgo Mezzanone, dove vivono circa 2.000 braccianti soprattutto nordafricani, sono state distrutte da un incendio divampato all’interno dell’insediamento spontaneo sorto a pochi chilometri da Foggia. Il rogo ha provocato anche l’esplosione di una bombola di gpl. Non ci sono stati feriti, fortunatamente, come leggiamo da agenzia Ansa.
Solo pochi giorni fa nella baraccopoli di Stornara, sempre a Foggia, si è verificato il rogo di una baracca provocato da un braciere rudimentale alimentato a legna, sono morti due fratellini bulgari di 2 e 4 anni. Quello di Stornara è un insediamento di cittadini bulgari con circa mille presenze.
Più a Sud, in Calabria, la situazione non cambia di molto.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale
Quanto dura l’indignazione per i morti sul lavoro
“Siamo tutti colpevoli, riposate in pace”. Biglietti e rose rosse sulla rete del cantiere di via Genova a Torino, sequestrato dopo la tragedia di sabato, con il crollo della gru e la morte di tre operai: Roberto Peretto, di Cassano d’Adda (Milano), 52 anni, Marco Pozzetti, 54 anni, di Carugate (Milano), Filippo Falotico, 20 anni, di Coazze (Torino). Il giorno dopo la tragedia è il giorno delle lacrime e delle domande.
Questo si legge nell’articolo di Repubblica Torino mentre la notizia è ormai già fuori dall’apertura dei media nazionali, durata giusto quelle 24 ore di indignazione e accantonata da un mondo politico che su questi 3 morti e più al giorno non vuole occuparsi.
Perché in fondo dire siamo “tutti colpevoli” diventa un nessun colpevole, anche se ciò che continua a latitare è un intervento sulla sicurezza.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale
Salute negata: aumentano le persone in povertà sanitaria
Parliamo di povertà sanitaria in Italia, persona che non hanno soldi sufficienti per curarsi. Nel 2021 ci sono circa 600mila persone povere che non hanno potuto acquistare i medicinali di cui avevano bisogno. Si tratta di 163.387 in più rispetto al 2020.
Si è registrato, quindi, un incremento del 38% di persone in povertà sanitaria. L’aumento deriva dalla pandemia da Covid-19 che ha arrecato gravi danni alla salute e al reddito di milioni di residenti.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale
Nel mondo 488 giornalisti in carcere: dato più alto da 5 anni
Parliamo di informazione e libertà di stampa questa mattina. Sono 488 gli operatori dell’informazione che risultano attualmente reclusi nelle carceri del mondo a causa del loro lavoro. Un numero superiore ad ogni stima mai registrata da quando, cinque anni fa, Reporter senza Frontiere iniziò a raccogliere dati sulle persecuzioni contro i giornalisti.
“Questo aumento significativo del numero delle detenzioni arbitrarie è provocato in particolare da 3 Paesi i cui governi sono indifferenti al desiderio di democrazia dei loro cittadini”, prosegue il rapporto.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale
A due anni da “restate a casa” pronti 100mila sfratti
Parliamo di casa, quella in cui nel 2020 invitavano a stare durante il lockdown con l’ormai storico slogan “restate a casa”.
Due anni dopo, cioè dal primo gennaio 2022 non ci sarà più alcuna ancora di salvezza per chi vive sotto sfratto e rischiano 100mila famiglie che aspetteranno l’arrivo dell’ufficiale giudiziario. A dirlo sono i sindacati Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini.
“Siamo preoccupati anche perché c’è stata una ripresa delle richieste di sfratto, dopo il fermo per covid dei tribunali”, spiega Stefano Chiappelli, segretario nazionale del Sunia. “Nel Pnrr non c’è alcun investimento sull’edilizia pubblica e sociale -aggiunge Chiappelli-. Ci sono circa 100mila domande di alloggi popolari inevase. Occorre un piano nazionale di rigenerazione del patrimonio abitativo pubblico. Permetterebbe di recuperare circa 500mila alloggi”.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale
Il Sud e la classifica del Sole24ore: messaggio per il Pnrr
Ogni anno viene resa pubblica dal Sole24ore la classifica sulla Qualità della vita delle città italiane. E ogni anno porta con sé polemiche perché del Sud non c’è traccia se non verso le ultime posizioni. Spesso si tratta di polemiche sterili che si basano sulla non conoscenza dei criteri con cui viene stilata questa classifica.
Come si formula questa classifica tanto contestata? Prende in esame 90 indicatori, suddivisi nelle tradizionali sei macro-categorie tematiche. Da questa classifica emerge che Mezzogiorno dovrà essere al centro dei fondi del Pnrr per ridurre il divario. Napoli è solo 90ma, Crotone ultima, come lo scorso anno, anticipata da Foggia e Trapani che scivolano sul fondo.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale
Great Resignation: dagli Usa all’Europa la grande fuga dal lavoro
Parliamo di lavoro, anzi parliamo di chi abbandona un posto di lavoro. E quando sono davvero tanti i lavoratori e gli impiegati che lasciano un impiego siamo di fronte a un fenomeno.
A raccontarlo è Vita.it quello che negli Stati Uniti è chiamata “Big Quit” o “Great Resignation”: la grande dimissione. Un’espressione probabilmente coniata da Anthony Klotz, professore di management alla Mays Business School della Texas A&M University. Sempre più persone stanno lasciando il proprio lavoro. Il fenomeno va avanti da mesi. Ad agosto è stato raggiunto il record di 4,3 milioni di lavoratori che si sono licenziati. Soprattutto in alberghi, ristoranti e negozi.
L’Atlantic – scrive vita.it che riprende l’approfondimento del portale Morning future del gruppo Adecco – ha raccontato questo fenomeno in un articolo firmato da Derek Thompson. «Stiamo vivendo un cambiamento fondamentale nel rapporto tra dipendenti e capi, un cambiamento che potrebbe avere profonde implicazioni per il futuro del lavoro».
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale
Inazione climatica: al via il processo contro lo Stato italiano
Neve, freddo e grandine sull’Italia dal Nord imbiancato al Centro-Sud dove le trombe d’aria in mare fanno temere il peggio. Questa è la situazione dell’allerta meteo di questi giorni ma con cui conviviamo e adattiamo anche abitudini e programmi di mobilità. E sulla questione climatica il 14 dicembre a Roma inizia un processo contro un imputato molto influente.
Ci sarà la prima udienza della prima causa contro lo Stato italiano per inazione climatica. La causa è stata avviata di fronte al Tribunale Civile di Roma nei confronti dello Stato, rappresentato dalla presidenza del Consiglio dei ministri da 203 ricorrenti: 17 minori, rappresentati in giudizio dai genitori, 162 cittadini e 24 associazioni.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale
Lavoro, così è morta Luana: i numeri della strage silenziosa
Parliamo di lavoro e in particolari su due questioni, una importante che fa evolvere le condizioni dei lavoratori e il rapporto tra questi ultimi e le imprese. Un’altra invece drammatica che riguarda le morti bianche.
È stato approvato il protocollo sullo smart working tra le parti sociali e le reazioni di sindacati e associazioni datoriali sono tutte positive.
Sul fronte invece della questione drammatica della sicurezza e delle morti bianche dall’inchiesta sulla morte di Luana D’Orazio.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale