Archivi categoria: Cultura

Piccoli menù


A Parma, capitale della cultura, si inaugura sabato la mostra fotografica che racconta in 20 scatti cosa mangiano i bambini del mondo. Il servizio è di Clara Capponi
Sarà aperta fino al 31 marzo al Museo d’Arte Cinese ed Etnografico, la mostra fotografica Daily bread che ci racconta cosa mangiano i bambini del mondo in venti coloratissimi scatti. L’autore è Gregg Segal, fotografo californiano, che con il suo obiettivo esplora culture, identità e comportamenti e lo fa sempre in modo insolito e coinvolgente. La mostra è parte del progetto “Cibo per tutti: Laboratorio itinerante fra cibo e cultura”, voluto dal Csv Emilia in collaborazione con la rete che intreccia l’esperienza di venti organizzazioni del territorio parmense e che ha contribuito a far diventare Parma Capitale della cultura; in più l‘inaugurazione di sabato sarà animata dagli studenti dell’Itis Galilei che hanno partecipato al Laboratorio di alternanza scuola lavoro con il Csv. Oltre ad aver allestito la mostra, guideranno la visita e proporranno ai presenti una performance teatrale.

Messaggi fuori dal coro


“Che schifo” è il claim della campagna shock promossa da Padova capitale europea del volontariato. Messaggi pubblicitari provocatori, diffusi su stampa e con affissioni per smuovere le coscienze e sfidare i luoghi comuni. Punto d’arrivo il sito web cheschifo.it, progetto editoriale che racconta storie di volontariato e di impegno civico.

Un ponte tra città e chiesa


Domani presso la Cittadella della Carità a Roma un convegno per celebrare i 40 anni della Caritas. In programma una tavola rotonda con operatori e volontari e la presentazione del documentario “Fate questo in memoria di me” sulla storia dell’organizzazione. Il convegno verrà aperto dal saluto del cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma e dall’intervento dello storico Alberto Melloni.

Sensuability & Comics


Fino al 14 marzo, alla Casa del Cinema di Roma 60 le opere, tra fumetti e illustrazioni, che hanno partecipato alla seconda edizione del concorso promosso dall’associazione Nessunotocchimario, con il patrocinio del Comicon. La mostra esplora, attraverso l’arte e il disegno, l’universo della disabilità e della sessualità. I lavori, realizzati da 34 artisti, ritraggono corpi imperfetti ma che esprimono la bellezza e la potenza della loro diversità, strizzando l’occhio al cinema. Ascoltiamo la presidente Armanda Salvucci. (sonoro)

Fatevi avanti


Trento film festival cerca 100 volontari per la sessantottesima edizione. Giovani tra i 18 e i 35 anni avranno l’occasione di fare un’esperienza unica conoscendo il dietro le quinte di una grande manifestazione di cinema e culture di montagna in programma dal 25 aprile al 3 maggio. Per candidarsi le scadenze sono due: il 3 e il 27 marzo. Info su www.trentofestival.it

Let’s go Jazz


Tra i banchi delle scuole di Taranto, 6 lezioni performance per 2 mila ragazzi che potranno così scoprire il genere musicale e improvvisare con gli artisti. Il servizio è di Clara Capponi
Il Jazz non è solo musica, è anche un modo di stare al mondo. Nelle performance, oltre al potenziale di ciascun musicista viene valorizzata la capacità di ascoltare e fondersi con gli altri nell’improvvisazione. Da qui l’idea di promuovere nelle scuole il linguaggio musicale jazz proprio come strumento utile ad educare e incoraggiare gli studenti su valori come la libertà di espressione e la condivisione. In programma 5 lezioni concerto in altrettante scuole tra febbraio e marzo ed un ultimo concerto pubblico previsto il 27 marzo alla biblioteca “San Francesco De Geronimo” di Grottaglie. Il progetto, che coinvolgerà 2mila studenti è realizzato da un’articolata rete di organizzazioni di volontariato e di altri enti del terzo settore del territorio jonico, con la collaborazione del Centro Servizio per il Volontariato di Taranto.

Premio Angelo Ferro


Torna anche quest’anno il bando promosso da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e la Fondazione Emanuela Zancan, per l’innovazione nell’economia sociale. Premio da 10 mila euro all’ente di terzo settore vincitore che abbia dato un contributo significativo sul tema, introducendo servizi o processi innovativi. A ciascuno degli altri quattro finalisti sarà assegnato un premio di 2.500 euro. La scadenza per presentare le domande è il 16 marzo 2020.

Terzo Settore sotto la lente


La riforma letta dai suoi protagonisti. Pubblicato da Laterza il volume che ripercorre l’intero percorso legislativo e con il punto di vista di coloro che sono materialmente investiti dagli effetti della trasformazione, attraverso un’analisi di carattere storico, giuridico, sociologico ed economico. Il testo è curato dal Forum nazionale del Terzo Settore in collaborazione con CSVnet

Diario di un padre fortunato


E’ questo il titolo del blog di Francesco Cannadoro, uno degli oltre sette milioni di italiani che si occupano di un parente con disabilità. Francesco, 37 anni e papà di un bambino non autosufficiente, ha raccontato le sue difficoltà in un video lanciato dal sito web dedicato alla sua esperienza. Una testimonianza che ha raccolto migliaia di visuallizzazioni. “La mia fortuna? I sorrisi e i baci di mio figlio”. Ecco come si racconta. (sonoro)

Sanremo 2020, se la musica muore


 

La scenata di Morgan e l’abbandono del palco di Bugo sono soltanto la punta dell’iceberg di un Festival in cui si è parlato di tutto, tranne che di musica.

La settantesima edizione di Sanremo non sarà ricordata per le canzoni, anche se in gara ce ne sono di valide: l’intensa “Fai rumore” di Diodato, la stessa “Sincero” del duo prematuramente eliminato, la oscura “Eden” di Rancore, o la delicata “Ho amato tutto” di Tosca, avrebbero certamente meritato una maggiore attenzione. Quella che, la rassegna che si definisce “Festival della canzone italiana” dovrebbe riservare agli artisti che ne prendono parte.

Mai come in questa edizione però, è proprio la musica ad essere messa da parte; isolata, scollegata dal contesto, relegata a fastidioso contorno ad un enorme ed infinito varietà televisivo.
Non è una novità, certo: da sempre il Festival di Sanremo si nutre di contenuti che vanno ben oltre la competizione canora, di retroscena, polemiche e gossip. Quello che però appare chiaro in questa edizione 2020 è l’accettazione, lo sdoganamento e l’istituzionalizzazione di tutto quello che c’è intorno, che diventa l’unico e vero contenuto ritenuto importante.

Non si spiega diversamente l’atteggiamento irrispettoso nei confronti degli artisti in gara e del pubblico da casa, costretti ad un estenuante maratona che inizia in prima serata e si conclude a notte più che fonda. Così come sono illogiche la carrellata infinita di ospiti, che si susseguono l’un l’altro senza soluzione di continuità, i duetti interminabili, la gara dei giovani svolta in fretta, come una fastidiosa incombenza, le reunion forzate di cantanti di cui non sentivamo la mancanza e le loro imbarazzanti esibizioni in playback: difficile guardare al futuro se sul palco ci sono Al Bano e Romina e i Ricchi e Poveri.
Poi c’è il conduttore, Amadeus, forse non ritenuto all’altezza del compito e per questo continuamente affiancato, sostenuto, quasi sostituito. Le polemiche del prima, del dopo e del durante.

Sanremo 70 non è un Festival musicale ma un contenitore enorme, riempito ben oltre la sua capienza, di tutto quello che è televisione, spettacolo, varietà del sabato sera, intrattenimento. E’ un carrozzone pesantissimo che prova a mettere dentro tutto perché vuole piacere a tutti, vuole accontentare, vuole rassicurare, vuole assecondare il pubblico.

E’ proprio questo il centro della questione: la musica non viene considerata sufficiente, non basta, non è così interessante. Alla musica non viene data importanza e così, nel Festival più autorevole del Paese, smette improvvisamente di averne. E la cosa preoccupante è che funziona: questa scelta è stata premiata dagli ascolti televisivi e questa sembra essere l’unica cosa che conta.
La musica muore, ma non importa a nessuno.