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Sguardi d’arte: le rifugiate ucraine si raccontano a Sorrento


Sguardi d’arte

Da venerdì a Sorrento l’esposizione all’aperto dell’artista tedesca Julia Krahn con opere fotografiche giganti in cui sono protagoniste le rifugiate ucraine presenti sul territorio, invitate a raccontarsi attraverso immagini e interviste. Le loro storie vogliono rappresentare un messaggio di pace.

Il titolo della mostra è di per sé emblematico: St. Javelin, ispirato al modello di missile ricevuto dall’Ucraina per difendersi dall’invasione russa. La curatrice dell’iniziativa, Julia Krahn, mette subito in chiaro che non parla “della guerra, delle sue impossibili ragioni per esistere o di chi la sta tenendo accesa, ma delle persone che la subiscono”. Otto donne scappate dal loro Paese per trovare momentaneo riparo nella Penisola Sorrentina saranno le protagoniste del racconto per immagini.

Ad accogliere la loro esperienza, i loro sentimenti, anche l’artista Julia Krahn che le ha invitate nel suo studio “JK Studio”, chiedendo a ognuna di loro di descrivere le proprie armi di resistenza quotidiana, fatte per costruire e mai per distruggere. Ogni donna si fa portatrice di un messaggio, incarna una diversa sfaccettatura della guerra: la bambina, Kira, volge lo sguardo altrove, distratta dal gioco della sua infanzia; Aleksandra indossa una corona di mimose, simbolo di resistenza femminile; Juliana porta le spighe di grano e il pane tipico ucraino “palianytsia”. E ancora Lesya toglie la corona di proiettili e la porge allo spettatore, sta a tutti noi chiederci cosa farne; Marina porta in braccio la sua bambina di sei mesi, l’amore incondizionato, il futuro fragile; Gaia invita alla ricostruzione con una pala, che ci ricorda le fosse comuni, la morte e la rinascita; Olena invece indossa le notizie collezionate dall’inizio della guerra in forma di corona e scudo, mentre si tiene vicino il telefono, unica connessione con suo marito; Olga, una donna anziana, impersona l’Oranta di Kiev, madre delle madri che alza le sue mani in benedizione verso il mondo. “Indifferentemente da pensiero, posizione o status – sottolinea Krahn – sono fuggite per salvare i loro bambini e hanno lasciato indietro i loro mariti. Oltre alla propaganda esistono persone reali. Ognuno con la sua storia. Io accolgo in studio chi ha voglia di condividere la sua. L’arte ha da sempre creato ponti fra mondi e pensieri diversi, è un’arma importantissima per combattere la guerra“.

I ritratti delle rifugiate compongono così una speciale esposizione allestita all’aperto lungo il corso Italia di Sorrento, da piazza Tasso a piazza Veniero, palcoscenico d’eccezione delle giganti opere fotografiche dell’artista tedesca. Il progetto presenta un corpus di nove immagini (alle otto rifugiate si aggiunge un autoscatto dell’artista) stampate su teli di grandi dimensioni. Bandiere che sventolano libere fra i balconi e i lampioni, creando un’esperienza di impatto e unione nel cuore del centro storico della cittadine che si affaccia sul Golfo di Napoli. Lo spettatore è invitato ad attraversare il corso principale per incontrare gli sguardi, i simboli, le storie delle donne rappresentate come icone laiche.
Ad affiancare le fotografie ci saranno i testi e le interviste, che il pubblico potrà leggere scansionando il QR – code esposto lungo il percorso della mostra, in cui le donne ucraine danno voce ai loro volti attraverso i racconti delle proprie esperienze in guerra.

Subito dopo l’inaugurazione a Sorrento, venerdì 27 maggio alle ore 19.00, la mostra sarà esposta in contemporanea in Grecia, al festival internazionale di arte contemporanea Paxos Biennale, dal 4 giugno al 31 ottobre 2022. St. Javelin è realizzata in collaborazione con il Comune di Sorrento e l’Associazione Festivà e apre la nuova edizione della rassegna di eventi “Sorrento incontra”.

di Pierluigi Lantieri

Riforma Spettacolo: approvato al Senato il testo di legge delega


Buone nuove. L’approvazione al Senato del testo della legge delega di riforma dello Spettacolo è un evento molto importante per il rilancio di un settore alla canna del gas. Lo dice l’Arci che auspica un passaggio alla Camera in tempi brevi e i coinvolgimento delle associazioni maggiormente rappresentative dei singoli ambiti.

Salone del libro di Torino: spazio ai diritti e alla pace


 

 

Dai diritti alla pace: tra le tante iniziative della 24esima edizione del salone internazionale del libro Torino spazio al ricordo di Gino Strada. Il servizio è di Clara Capponi.

“Una persona alla volta” è questo il titolo del libro postumo di Gino Strada fondatore di Emergency che verrà presentato domani al salone del libro. Un racconto in prima persona di un impegno durato tutta la vita la cui voce non è mai mancata così tanto come in questi mesi segnati dal conflitto ucraino.

Al salone di Torino spazio anche alla disabilità visiva con l’iniziativa dell’UICI, dal titolo “Entra in cabina, spegni la luce” ,che consentirà di vivere un’esperienza di ascolto al buio attraverso una voce narrante che guiderà i partecipanti attraverso libri tattili e la lettura di brani.

2 per mille permanente: la proposta del ministro Franceschini


2 per mille permanente. La proposta arriva dal ministro Franceschini che ha sottolineato come la misura sia di “assoluta giustizia sociale” visto che negli anni ha aiutato migliaia di associazioni impegnate nel campo della cultura ma sempre più penalizzate dai tagli degli enti locali.

“La Klass in scena” allo Stabile di Potenza


La Klass in scena. Allo Stabile di Potenza gli allievi del laboratorio di Gommalacca a teatro il 17, 18 e 25 maggio con quattro spettacoli: sul palco gli esiti finali del percorso formativo di educazione ai linguaggi della scena curato dalla compagnia teatrale potentina.

Torna Sabir Festival: spazio di riflessione sulle culture mediterranee


 

 

 

Torna Sabir. A Matera da domani, 12 maggio e fino a sabato 14 l’ottava edizione dell’evento diffuso promosso da Arci, Caritas Italiana, Acli, Cgil e con Asgi e Carta di Roma. Il servizio è di Clara Capponi.

Prende il via domani a Matera l’VIII edizione del Festival Sabir, evento diffuso e spazio di riflessione sulle culture mediterranee nei luoghi simbolo dell’Europa, promosso da Arci insieme a tante sigle del terzo settore con il patrocinio di Rai Per il Sociale e la media partnership di Rai Radio 3 e dell’agenzia di stampa Dire.

Associazioni, istituzioni pubbliche, reti e movimenti internazionali tornano a incontrarsi a Sabir per affrontare insieme tematiche che ruotano intorno all’idea del Mediterraneo come spazio di pace, di condivisione, sviluppo sostenibile, di diritti e giustizia sociale: incontri internazionali e formazioni che si alterneranno ad attività culturali, eventi musicali, teatrali, presentazione di libri e proiezioni cinematografiche. La presenza di rappresentanti della società civile delle due rive del Mediterraneo e di reti internazionali arricchirà con diversi punti di vista il confronto e farà emergere proposte unitarie.