Sono sempre di più i minori scomparsi nel nostro Paese. Il servizio di Clara Capponi.
Sono 27.995 i minori stranieri scomparsi in Italia nel 2016, il 44,84% rispetto all’anno precedente. I dati sono stati diffusi in questi giorni dal Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Vittorio Piscitelli, che ha presentato al Viminale la relazione semestrale sul fenomeno. Si tratta di un boom preoccupante che riguarda i più piccoli perché esposti alle organizzazioni criminali, allo sfruttamento, a violenze ed abusi. Più volte le associazioni hanno denunciato con preoccupazione la scomparsa di tanti minori dai centri di prima accoglienza: alcuni proseguono certamente il loro viaggio, ma per altri c’è il rischio sempre più forte che vengano immessi nella tratta di esseri umani, a cominciare dalla prostituzione.
Punto critico la Sicilia, la regione in cui si verificano il maggior numero delle scomparse e sulle cui strutture grava il maggior lavoro per il recupero e riconoscimento dei migranti naufragati in mare.
Vite bruciate
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio volontario dopo la morte di tre sorelle rom di 20, 8 e 4 anni, imprigionate dal fuoco nel loro camper. Il commento Enrico Feroci, direttore della Caritas della Capitale. (sonoro)
Si riparte
Dopo la tragedia del terremoto, 125 bambini di Norcia tornano all’asilo grazie alla struttura realizzata in quattro mesi dalla Fondazione di Milano, con l’aiuto di donatori, partner e istituzioni. Il 23 maggio riapre anche una scuola media.
Casa Mila si racconta
Nella struttura bolognese vivono 13 ragazze con i loro 6 bambini. Hanno dai 19 ai 25 anni, arrivano dall’Africa subsahariana, seguono corsi di italiano, di alfabetizzazione, progetti sulla salute della donna e sulla genitorialità.
Sbarre affollate
Le ultime statistiche ufficiali dell’Amministrazione penitenziaria parlano di oltre 56mila persone negli istituti di pena: il dato mensile più alto degli ultimi due anni. Secondo l’associazione Antigone preoccupa il trend in costante crescita e la “campagna di allarme sociale che va di pari passo con le elezioni che si avvicinano”.
Roma non si vende
Con questo slogan domani associazioni, comitati e cooperative della Capitale torneranno a manifestare contro la delibera 140 del Comune che di fatto li mette in mezzo ad una strada. Alessandro Torti, tra gli organizzatori della mobilitazione. (sonoro)
Oltre le sbarre
Detenuti in strada con gli operatori per assistere i senza dimora, un progetto della Croce Rossa milanese. Il servizio di Anna Ventrella.
Sei detenuti delle carceri milanesi di Bollate e Opera, per tre sere alla settimana, gireranno per la città insieme ai volontari delle unità di strada della Croce rossa. “Per la prima volta, nella loro vita da detenuti, avranno la possibilità di mettersi al servizio degli altri”. Sarà un mese di maggio particolare per questi detenuti che hanno frequentato prima il corso per operatore sociale in qualità di uditori – racconta Raffella Menini, vicepresidente della Cri di Milano – per poi avere la possibilità di mettersi al servizio degli altri. Si dovranno confrontare con la povertà e il bisogno di aiuto di persone emarginate”. Si tratta di detenuti che devono scontare condanne molto lunghe: “Quello che cerchiamo di offrire loro con questo progetto è un percorso di risocializzazione e solidarietà – aggiunge la Menini – attraverso la distribuzione di generi di prima necessità alle persone che vivono in strada”.
Con tutti e come tutti
Alunni con disabilità e stranieri: al via un progetto per la loro integrazione reale. Promosso da Ledha e Ismu, prevede un ciclo di incontri di formazione per insegnanti, educatori e assistenti sociali a Milano. Obiettivo: ricostruire nelle loro famiglie una difficoltà di accesso ai servizi e alle procedure per avere tutti quei sostegni di cui hanno diritto.
Passo avanti
Soddisfazione del Centro Astalli per l’approvazione delle nuove linee guida per la cura dei migranti forzati vittime di tortura; il provvedimento pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 24 aprile, sarà attivo su tutto il territorio nazionale e prevederà una maggiore collaborazione tra il sistema di accoglienza per i rifugiati e l’assistenza socio-sanitaria attraverso percorsi per l’individuazione, la presa in carico e il trattamento delle vittime.
Sulla pelle dei più deboli
“La vicenda dei Fondi Sociali e del loro aumento, poi del loro taglio, quindi della loro reintegrazione, degli accordi fra Stato e Regioni per recuperare la dovuta capienza sembra non avere mai fine ingenerando un clima a dir poco imbarazzante”. Lo denuncia la Fish. Ai nostri microfoni il presidente Vincenzo Falabella. (sonoro)




