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Un’economia più solidale per invertire rotta


Così sulle pensioni la ricetta del Forum Terzo Settore. Secondo la coordinatrice della Consulta economia sociale, Eleonora Vanni: “Lavoro e welfare sono i due cardini su cui costruire una nuova visione, che deve mettere al centro le persone e non incrementare disuguaglianze”.

Una vera bomba sociale


5,7 milioni di lavoratori a rischio povertà entro il 2050. L’allarme in uno studio di Censis e Confcooperative. Il servizio di Giuseppe Manzo.

 

Il ritardo nell’ingresso del mondo del lavoro, la discontinuità nella retribuzione, il fenomeno del precariato, dei Neet, del cosiddetto working poor e del “lavoro gabbia”: è questo mix di fattori che sta creando in Italia la vera “bomba sociale”. Quella di circa 5,7 milioni di lavoratori che, se la tendenza non dovesse essere invertita, rischiano di alimentare il numero già alto di poveri in Italia, entro il 2050. L’allarme è contenuto nel focus realizzato da Censis e Confcooperative dal titolo: “Millennials, lavoro povero e pensioni: quale futuro?” e presentato oggi a Roma. Lo studio sottolinea come nel prossimo futuro le nuove povertà, determinate dalle pensioni basse, saranno aggravate dall’impossibilità dei lavoratori di contare sulla previdenza complementare come secondo pilastro pensionistico. “Queste condizioni hanno attivato una bomba sociale che va disinnescata. Lavoro e povertà sono due emergenze sulle quali chiediamo al futuro governo di impegnarsi con determinazione, per un patto intergenerazionale che garantisca ai figli le stesse opportunità dei padri.

La povertà stritola il Paese


A confermarlo uno studio di BankItalia. Da noi quasi una persona su quattro è a rischio indigenza. In aumento anche le diseguaglianze nella distribuzione del benessere: il 5% dei Paperoni detiene il 30% della ricchezza complessiva.

#vediamocichiaro


È l’asthag lanciato dalla Campagna Abiti puliti per sensibilizzare le giovani generazioni al processo della moda. Un mondo in cui i lavorati sono per di più sfruttati. Ai nostri microfoni la coordinatrice del progetto Debora Lucchetti. (sonoro)

I soliti a pagare


La coop sociale Futura di Reggio Calabria annuncia la chiusura della comunità psichiatrica residenziale di Maropati e il licenziamento dei suoi operatori. Non sono serviti gli appelli della cooperativa, dei lavoratori e degli utenti. “Un crimine vergognoso che si sta consumando nell’indifferenza di un sistema dell’apparato burocratico” ha commentato il presidente Lorenzo Sibio.

ReStartAlp


Aperte le iscrizioni per la terza edizione del campus gratuito di incubazione e accelerazione di impresa del territorio alpino italiano dedicato agli under 35. L’iniziativa è promossa da Fondazione Cariplo e Fondazione Edoardo Garrone.

Si può fare


I numeri sull’occupazione nella cooperazione sociale ribaltano la discriminazione di genere. Il servizio è di Giovanna carnevale.

 

La questione di genere e il lavoro. Le donne e la chiusura alla possibilità di un’occupazione, soprattutto con la maternità. I dati segnano la discriminazione rispetto agli uomini in tutti gli ambiti produttivi, tranne in uno: la cooperazione sociale. Secondo i dati di Legacoopsociali il numero degli occupati è pari a 121mila unità.. Il 74,2% dell’occupazione è femminile, mentre per la base sociale tale incidenza è del 69,2%. Anche nell’accesso agli organismi dirigenti la percentuale femminile è alta: il 40% di presenze nella direzione nazionale e la stessa presidente, per la seconda volta, è una donna, Eleonora Vanni. A questo si aggiungono molte donne alla guida di importanti imprese sociali e gruppi di coop sociali da nord a sud che, al loro interno, toccano punte di oltre l’80% dell’occupazione femminile. La conciliazione dei tempi di vita con quelli del lavoro è il primo fondamentale aspetto che permette alla cooperazione sociale di ribaltare la situazione di tutto il Paese.

Verso l’8 marzo


Coop Alleanza 3.0 supporta la ricerca scientifica, la salute e il lavoro delle donne: con una donazione di 30.000 euro per lo studio delle cure del tumore al seno. Il contributo della cooperativa copre infatti una borsa di ricerca annuale che consentirà alla dottoressa Mariaelena Pistoni, oggi ricercatrice della Fondazione Umberto Veronesi all’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, di proseguire i suoi studi su come è possibile agire sulle cellule tumorali.

Ricci ri-belli


Le detenute diventano parrucchiere. Al via un laboratorio all’interno del carcere di Bologna per insegnare loro a prendersi cura di sé e acquisire una professionalità. Dal progetto nascerà un documentario, un libro e uno spettacolo.

Lanterna in rosso


Genova ha perso oltre 7mila occupati negli anni peggiori della crisi. E sono quasi 40mila giovani tra i 15 e i 25 anni che non studiano e non lavorano a fronte di circa 30mila iscritti all’Università. Sono i futuri poveri, scrive Luca Borzani nell’introduzione al dossier del centro studi “Genova che osa” a cura di Stefano Gaggero e Lorenzo Azzolini.