È la Regione fanalino di coda per la spesa per il sociale: appena 27 euro pro capite contro i 110 euro di media nazionale annua. “Per queste ragioni – sottolinea Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo settore nazionale – è necessario favorire investimenti in riforme di sviluppo comunitario, da una parte per ridurre la disoccupazione, dall’altra per ridurre la disuguaglianza sociale”.
La patrimoniale riduce la disuguaglianza
Secondo un rapporto dell’Ocse, dopo la crisi economica la concentrazione di ricchezza verso l’alto è diventata più evidente. Per arrivare ad una equità sociale, sottolinea l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, è necessario pertanto ad una redistribuzione delle imposte in base al reddito.
Accolti e attivi
Quattro rifugiati della rete Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti Asilo e Rifugiati del Ministero dell’Interno e dell’Anci, saranno inquadrati come tirocinanti. Supporteranno le maestranze specializzate della ditta che si occupa della manutenzione del patrimonio verde nella Reggia di Caserta.
Lavoro umanitario
Firmato l’accordo tra reti ong e sindacati sulle collaborazioni in attività di cooperazione. Il servizio è di Giuseppe Manzo.
E’ stato firmato dalle reti di ONG/OSC, LINK2007 e AOI, il nuovo Accordo collettivo triennale 2018-2021 con i sindacati, per la regolamentazione delle collaborazioni coordinate e continuative e ogni forma di lavoro non subordinato che si svolga in Italia o all’estero in attività di cooperazione allo sviluppo e di aiuto umanitario. Si tratta del rinnovo, adeguato alla nuova legislazione sul lavoro, di un Accordo collettivo ormai alla sua terza rielaborazione. Da circa un decennio infatti le ONG/OSC italiane sentono fortemente la necessità di veder riconosciuto il ruolo specifico che le operatrici e gli operatori, inseriti in progetti di aiuto umanitario, solidarietà e cooperazione allo sviluppo, svolgono sia all’estro che in Italia. L’Accordo collettivo si applica a tutte le ONG/OSC aderenti alle reti firmatarie AOI e LINK 2007 e vengono stabilite precise modalità per l’adesione delle altre ONG/OSC di cooperazione allo sviluppo riconosciute ai sensi della Legge 125 del 2014.
Buone pratiche
Incoraggiare e incrementare l’impiego di lavoratori con disabilità nella pubblica amministrazione: è l’obiettivo della neonata Consulta nazionale, prevista dalla riforma Madia. L’organo è costituto da dodici componenti, tra cui anche due delegati delle associazioni di Fand e Fish.
Terra Amata
Al via un progetto insieme a tante associazioni e reti del Sud. Un connubio tra mondo dell’impresa e organizzazioni civiche, nazionali e locali, realizzerà una serie di iniziative per la promozione della legalità, l’inserimento di persone svantaggiate nel mondo del lavoro, lo screening e la prevenzione nel campo oncologico. Ascoltiamo il promotore, Sergio Nazzaro. (sonoro)
Contrordine
Sembrava non dovessero più andare alla Caritas le monetine gettate dai turisti nella fontana di Trevi a Roma e che il Comune volesse gestirli da sé. Invece almeno fino al 31 dicembre il “tesoretto” andrà ai poveri della Capitale attraverso l’associazione cattolica, come accade ormai da vent’anni.
Segno più
La cooperazione sociale in Emilia Romagna non conosce crisi. Secondo il Centro studi regionale, nel triennio 2014-2016 crescono fatturato (più 6,2%) e lavoratori (più 4,8%) rispetto ai tre anni precedenti.
Fischia il treno
Il riuso delle stazioni abbandonate per creare lavoro. Il servizio di Giuseppe Manzo.
Trasformare una stazione dei treni abbandonata in una casa di accoglienza per i genitori di bambini ricoverati in ospedale o anche in un bicipark che permette a over50 in difficoltà di reinserirsi nel mondo del lavoro oppure in un servizio di bookcrossing per promuovere la lettura attraverso dei singolari “librerifori” da collocare in giro per la città. È solo qualche esempio di quanto si può fare con il riuso sociale delle stazioni impresenziate destinate a progetti e attività culturali, turistiche, di solidarietà e sostenibilità. In Italia sono oltre 450 le stazioni impresenziate riconvertite per attività sociali concesse in comodato gratuito dalla Rete ferroviaria italiana ad enti locali, Fondazioni e associazioni per realizzare progetti di pubblica utilità. Alcune di queste esperienze, 88 iniziative su 18 regioni, sono state raccontate nel volume “Stazioni Impresenziate. Un riuso sociale del patrimonio ferroviario” che raccoglie esempi concreti di come l’assegnazione di questi spazi abbia generato esperienze di alto impatto sociale.