Archivi categoria: Economia

La mano del boia


Nei giorni scorsi in Bielorussia è stata effettuata la prima condanna a morte dell’anno, attraverso un plotone di tiratori. Il paese è l’unico in Europa a non aver ancora abolito la pena capitale. L’Unione ha rilasciato una dichiarazione che ribadisce la sua forte opposizione alle esecuzioni in tutte le circostanze.

“L’applicazione continua della pena di morte va contro la volontà dichiarata dalla Bielorussia di impegnarsi con la comunità internazionale, inclusa l’Unione europea, sulla questione e di considerare l’introduzione di una moratoria sull’uso della pena di morte”, ha dichiarato la portavoce dell’Unione europea Maja Kocijancic il 6 maggio. “L’Unione europea esorta la Bielorussia … a commutare le pene morte restanti e ad introdurre senza indugio una moratoria sulla pena di morte come primo passo verso la sua abolizione”, ha detto Kocijancic.

Crisi in Comune


In Italia sono 566 le amministrazioni in dissesto. Il servizio di Giuseppe Manzo.

Circa il 7% degli enti locali italiani ha fatto ricorso al dissesto dal 1989, anno in cui è stato introdotta questa modalità di stato di crisi che divide nettamente la gestione fallimentare precedente dalla nuova amministrazione. Si tratta di 566 comuni e 4 province. Forti le differenze geografiche: l’82,3% (469 enti) dei dissesti si è registrata nel Mezzogiorno, con punte in Calabria (164) e Campania (150). Il Veneto vanta un record positivo, assieme alla Sardegna, con soli tre casi molto datati (Chioggia nel 1989, Salzano nel 1991 e Spinea nel 1996). A livello nazionale il fenomeno si è accentuato negli anni della crisi, a partire dal 2008. I dati sono emersi nel corso di un convegno sulle criticità finanziarie dei comuni organizzato dall’Università Ca’ Foscari Venezia con il sostegno di Banca FarmaFactoring e con il patrocinio di Legautonomie e Ministero dell’Interno, attraverso la collaborazione della Direzione Centrale della Finanza Locale. La stessa università veneziana promuove una banca dati per un monitoraggio su questo fenomeni.

Una mano contro l’indigenza


A rischio povertà una persona su quattro e nelle periferie nascono i centri d’aiuto. Oxfam, in collaborazione con la diaconia valdese, inaugura i community center a Torino, Firenze, Arezzo e Catania per offrire sostegno e riscatto a quanti si trovano in situazioni di fragilità economica e sociale: fino al 15 maggio è possibile fare una donazione.

Segno più


I numeri del Commercio Equo e Solidale italiano rappresentato da Equo Garantito parlano di un fatturato annuo che supera i 74 milioni di euro nel 2015. Negli ultimi dodici mesi sono aumentati i lavoratori impiegati nel sistema e le attività con i produttori.

Serve più tempo


 A pochi giorni dalla firma del documento che ufficializza la collaborazione con il Governo, il Forum del Terzo Settore chiede una proroga per la definizione dei decreti attuativi della riforma. Preoccupazione dalla portavoce Claudia Fiaschi soprattutto per il testo contenente le misure fiscali degli enti. “Il momento è cruciale”, ha dichiarato, “è necessario più tempo per dare coerenza all’intero impianto normativo e per soddisfare le aspettative del Terzo settore italiano”.

 

Di seguito il comunicato stampa del Forum Nazionale del Terzo Settore.

L’esecutivo nazionale del Forum nella seduta odierna ha avviato l’analisi complessiva della riforma alla luce dei testi predisposti sulla normativa fiscale. “Sono necessari tempi più lunghi per una valutazione adeguata di una materia così delicata per la vita delle organizzazioni. Il momento è cruciale: quella che riguarda le misure fiscali è una partita estremamente importante all’interno del percorso di riforma. Dal suo esito, infatti, dipenderà non solo l’efficacia dell’intero impianto normativo ma anche l’esistenza stessa di molte organizzazioni di Terzo settore”. Così la Portavoce al termine della riunione. A pochi giorni dalla firma del documento che ufficializza la collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sul percorso di riforma del Terzo settore, il Forum Nazionale esprime forte preoccupazione circa il testo del decreto fiscale predisposto dal Governo, che dovrà essere sottoposto a breve al vaglio del Parlamento. “Siamo soddisfatti del riconoscimento politico del nostro ruolo di soggetto autorevole e rappresentativo del Terzo settore italiano”, prosegue Fiaschi. “II lavoro fatto sul tavolo tecnico e politico in questi giorni ci ha dato conferma che gli strumenti individuati nell’accordo, peraltro auspicati dallo stesso Parlamento in sede di approvazione della legge, sono quelli giusti per costruire correttamente la riforma, ma i tempi a disposizione per un’attività che porti a risultati efficaci e condivisi non sono sufficienti”.

“I testi attuali dei vari decreti – in primis quello fiscale – necessitano ancora di un lavoro di affinamento che dia coerenza all’impianto normativo e sia adeguato al valore sociale ed economico che il Terzo settore rappresenta per il Paese. Pur continuando il nostro impegno a collaborare per l’elaborazione dei nuovi testi”, conclude la Portavoce, “ribadiamo quindi al Governo la necessità di una proroga di alcuni mesi per trasformare gli sforzi di questi anni in un lavoro in grado di soddisfare le aspettative e le esigenze del Terzo settore”.

Risorse in cantiere


Saranno disponibili entro l’estate i 200 milioni di euro a sostegno dello sviluppo delle imprese sociali. Il decreto interministeriale, spiega Luigi Bobba sottosegretario alle Politiche Sociali, “nasce all’interno di un disegno più generale di riforma del terzo settore”.

Generazione non profit


Torna il Bando Funder35 rivolto ai giovani sotto i 35 anni. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

 

I dati Istat di ieri sulla disoccupazione giovanile ci parlano di un Paese fermo. La quota cronica dei giovani senza lavoro oscilla secondo l’aumento di chi non la cerca nemmeno più un’occupazione. Su ciò che bisogna fare hanno le idee chiare 18 Fondazioni: basta pacche sulle spalle che non aiutano a crescere. Così torna il Bando Funder35 rivolto alle imprese culturali non profit composte da giovani sotto i 35 anni. A disposizione ci sono 2 milioni e 650 mila euro di risorse private per sostenerle, accompagnarle e rafforzarle sia sul piano organizzativo che gestionale, premiando l’innovatività. Promosso tra gli altri dalla Fondazione CON IL SUD – il bando è dedicato alle organizzazioni culturali senza scopo di lucro, impegnate principalmente nell’ambito della produzione artistica/creativa. L’obiettivo è superare le criticità, sostenendo le imprese culturali già attive e non dare più pacche sulle spalle alle nuove generazioni.

Un diritto ma non per tutti


L’Associazione Italiana Persone Down negli ultimi due anni ha seguito l’inserimento occupazionale di 238 giovani con la sindrome, segno che fare qualcosa è possibile. Ma molto ancora c’è da fare: in Italia solo uno su dieci trova lavoro.

Ricucire il lavoro


Sono ripartiti in 16, quasi tutte donne, con una lunga esperienza nel settore dell’abbigliamento sartoriale, rimasti senza un posto per la chiusura di due srl della zona. Ad Orvieto hanno costituito la cooperativa Ago e filo e ripreso la produzione. Adesso, grazie anche al sostegno di Coopfond, puntano a crescere con un importante piano di investimenti.

Qua la mano


Firmato il protocollo tra l’associazione delle persone con sindrome di Down e l’agenzia per l’inserimento lavorativo delle categorie protette: prevede una collaborazione, capace di far incontrare aziende e aspiranti lavoratori.