Aumenta il divario che separa i sessi sul posto di lavoro. In Italia, anzi negli anni della crisi è aumentato dell’1,4%. Secondo Eurostat a soffrire di più sono le madri. In Danimarca lavora l’81,5% delle donne con tre figli, quasi il doppio delle mamme italiane con tre bambini.
Un voto fiscale
È la proposta lanciata dal presidente delle Acli Roberto Rossini. Obiettivo: permettere ai contribuenti di destinare una parte delle imposte a progetti specifici di carattere sociale, come lotta alla povertà, educazione, sanità o ambiente.
Just eat
Il cibo avanzato ai ristoranti donato alle mense per i poveri. Il servizio solidale partirà a gennaio a Milano. Le eccedenze di una dozzina di locali verranno consegnate a una rete di mense indicate da Caritas Ambrosiana. Il progetto si inserisce nell’ambito della nuova legge contro lo spreco alimentare.
Fuori dai piedi
Un trasferimento all’estero come regalo di Natale: lo studio sui giovani nel servizio di Giuseppe Manzo.
Un giovane su 3 vuole andare all’estero per un’esperienza formativa. Poi vuole tornare e mettere a frutto le competenze. I dati arrivano all’indomani della frase del ministro del Lavoro Giuliano Poletti che ha scatenato indignazione, proteste e richiesta di dimissioni nonostante le sue scuse pubblicate in un video su facebook. Questo dato emerge dallo studio promosso dall’agenzia Espresso Communication su un campione di circa 1200 giovani tra i 18 e i 29 anni attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum specializzati e community. Il dato si manifesta piuttosto in egual misura al Nord (29%) come al Sud (25%) con una differenziazione di genere che vede le ragazze in maggioranza (31%) rispetto ai ragazzi (23%). Secondo Maurizio Tirassa, Ordinario di Psicologia del Lavoro all’Università degli Studi di Torino “lo fanno perché sperano di acquisire competenze e, in altri casi, di aprirsi vie di fuga dal destino al quale si sentono “condannati” in Italia”.
“Serve altro”
Per il presidente della Fondazione Con il Sud Borgomeo il nuovo ministero per il Meridione “non basta, occorre ripartire dal sociale e affrontare la questione dello sviluppo economico”. Queste le sue parole dopo la nomina di De Vincenti al dicastero (senza portafoglio) per la Coesione territoriale e per il Mezzogiorno.
Coesione
È il nome dell’iniziativa sociale promossa da Artemisia Onlus per dare un sostegno alle famiglie in crisi o che attraversano una fase difficile. Un’equipe di esperti sono a disposizione per sostenere i bisogni quotidiani delle persone.
Si può fare
Realizzano bambole, collane, angioletti, palline di Natale, borse, portabottiglie e perfino piccoli presepi, tutto rigorosamente in stoffa o lana lavorati ai ferri o ad uncinetto. È il frutto del lavoro del gruppo di 15 detenute del carcere di Palermo Pagliarelli, impegnate nel laboratorio artigianale curato dall’associazione “Un nuovo giorno”.
Ancora nel tunnel
Il benessere economico delle famiglie italiane aumenta, anche se il numero dei poveri è sempre più alto. L’indigenza assoluta nel 2015 ha infatti toccato quota 7,6%, pari a 4 milioni e 598 mila persone. Questa la foto scattata dall’Istat nel Rapporto sul Benessere equo e sostenibile.
Avanti tutta
Nel 2015 si registra un boom delle imprese a guida immigrata. Il servizio di Giuseppe Manzo.
Sono più di 550 mila le aziende a guida immigrata registrate in Italia alla fine del 2015, il 9,1% del totale, e producono 96 miliardi di euro di valore aggiunto, il 6,7% della ricchezza complessiva. Tra il 2011 e il 2015 sono aumentate di oltre il 21% (+97 mila), mentre nello stesso periodo il numero delle imprese registrate nel Paese ha fatto rilevare un calo complessivo dello 0,9%. Per il terzo anno consecutivo il Rapporto “Immigrazione e Imprenditoria” curato dal Centro Studi e Ricerche Idos fotografa e analizza il mondo dell’imprenditorialità immigrata in Italia. I settori principali sono il commercio, l’edilizia e anche il comparto manifatturiero (oltre 43 mila aziende, 9%), caratterizzato come l’edilizia da una forte dimensione artigiana. I più numerosi sono i marocchini, seguiti da cinesi e romeni. Operano al Centro-Nord 8 imprese ogni 10 e quasi un terzo solo in Lombardia e nel Lazio . Seguono Toscana ed Emilia Romagna. La Campania è prima regione meridionale di questa graduatoria.
Buone pratiche
Cresce in tutta Italia la rete degli empori solidali, speciali negozi che offrono merce agli indigenti spesso recuperandola attraverso i canali di “riutilizzo” del cibo invenduto. Un progetto che conta in Italia oltre 60 negozi solidali, l’ultimo dei quali si inaugura oggi ad Aosta. E il Veneto a fine novembre ha stanziato 400mila euro per sostenerli.
(Foto: Reggio Sera)




