Archivi categoria: Economia

Risorsa migrante


Seicentomila italiani ricevono la pensione ogni anno grazie ai contributi versati dagli extracomunitari. Secondo i dati del Ministero dell’Economia, il saldo tra versamenti all’Inps e prestazioni ricevute è di 5 miliardi di euro. Soldi che servono a dare un aiuto concreto al welfare nazionale.

Non giocarsi la vita


Otto regioni presentano il Manifesto contro la ludopatia. Il servizio è di Giuseppe Manzo. “I governatori si alleano contro il gioco d’azzardo. Oggi a Milano si presenta il “Manifesto delle Regioni per la lotta alla ludopatia”, già sottoscritto da Lombardia, Liguria, Piemonte, Veneto, Campania, Lazio, Puglia e Basilicata. Tre i punti del Manifesto su cui si impegnano le Regioni: “garantire azioni di prevenzione e contrasto alla ludopatia”, a “difendere l’autonomia normativa regionale” e a “fare rete contro l’azzardo patologico”. In particolare il Manifesto impegna le Regioni ad adottare provvedimenti che stabiliscano distanze di sicurezza delle sale da gioco dai luoghi sensibili, limitino la diffusione delle slot machine, la pubblicità e gli orari di apertura. Si impegnano anche a incentivare, con sgravi di natura fiscale, gli esercizi che rinunciano alle slot machine.”

Nella giusta direzione


Soddisfazione di Federsolidarietà per il nuovo codice appalti appena approvato in consiglio dei ministri. Secondo il presidente Giuseppe Guerini sono provvedimenti in grado di “favorire quelle innovazioni sociali per costruire un ecosistema favorevole allo sviluppo di forme di imprenditoria alternative”.

Buone pratiche


Promozione, riorganizzazione, controllo e sanzione degli abusi: sono i quattro pilastri su cui si basa il disegno di legge sul commercio equo e solidale, approvato dalla Camera dei deputati. La norma è stata scritta in collaborazione con Equo Garantito, l’associazione di categoria che raccoglie le organizzazioni di settore.

Gli Angeli della notte


È il nome di un gruppo di volontari che a Palermo riesce ad aiutare una sessantina di senza fissa dimora che vivono nel centro storico portando loro cibo e coperte. Persone profondamente sole e invisibili alla società che chiedono soltanto di essere confortati e incoraggiati.

Una proposta di legge per la sharing economy


share-key-1524927Il 2 marzo è stata presentata alla Camera una proposta di legge per regolamentare la sharing economy. L’iniziativa è di alcuni parlamentari dell’Intergruppo Innovazione (la maggior parte dei quali appartenenti al Pd), e si pone l’obiettivo di “disciplinare le piattaforme digitali per la condivisione di beni e servizi”, oltre che di “promuovere l’economia della condivisione”.
Creando un quadro normativo attorno a un fenomeno che è già abbastanza diffuso sia in Italia che in Europa, la proposta di legge intende riconoscere il valore della sharing economy, in modo da riuscire a ottenere vantaggi anche nella riduzione degli sprechi e dei costi e nella creazione di nuovi posti di lavoro. Secondo l’ultimo rapporto Censis risalente a dicembre 2015, questo nuovo modello di consumo sarebbe in pieno boom in Italia, con due milioni di italiani che utilizzano il car sharing e con un milione e mezzo di occupati che nello scorso anno è stato coinvolto nel co-working.
Disciplinare il fenomeno, inoltre, vuol dire evitare che all’ombra dell’ideale della condivisione trovino posto modelli di economia che non hanno niente a che vedere con i principi dell’economia collaborativa.
La definizione che viene fatta della sharing economy è quella di un’economia “generata dall’allocazione ottimizzata e condivisa delle risorse di spazio, tempo, beni e servizi tramite piattaforme digitali”. Mentre rientrano in questa definizione le piattaforme Blablacar e Airbnb, Uber rimane esclusa, perché rivolta a “operatori professionisti” e non a semplici utenti.
“L’impasse dei modelli economici tradizionali e la crisi occupazionale”, si legge nel testo della proposta, “hanno creato condizioni ancora più favorevoli per la diffusione di questo nuovo modello di consumo, che apre nuove opportunità di crescita, occupazione e imprenditorialità fondate su uno sviluppo sostenibile economicamente, socialmente e ambientalmente”.
Per quanto riguarda il lato fiscale, si prevede un’aliquota del 10% per chi guadagna meno di diecimila euro. Nel caso in cui si superasse tale cifra, invece, l’aliquota verrà calcolata prendendo in considerazione anche i redditi aggiuntivi.
I controlli saranno affidati all’Autorità per la concorrenza e il mercato. Qualsiasi piattaforma, prima di iscriversi al registro elettronico, avrà bisogno dell’ok dell’Agcm, che si occuperà anche di sanzionare eventuali violazioni.
Fino al 31 maggio la proposta di legge sarà aperta online ai commenti e alle segnalazioni sulla piattaforma dell’associazione Stati generali dell’Innovazione. Nel frattempo verrà portata nella Commissione attività produttive della Camera per iniziare ufficialmente l’iter.

Un tetto di speranza


Secondo il rapporto casa 2015 della Caritas, sono aumentate del 133% le richieste di aiuto all’associazione per problemi abitativi. Anche chi ha un alloggio utilizza i servizi come la mensa o la doccia non potendo più usufruire di acqua calda o di gas.

Carta straccia


Con la nuova legge sull’editoria sono a rischio 3mila posti di lavoro e la libertà di informazione. Il servizio è di Giuseppe Manzo. “”Una legge per chi legge”. E’ questo il nuovo slogan lanciato dalla campagna “Meno giornali meno liberi”, che riunisce Alleanza delle cooperative italiane, Mediacoop, FNSI, Articolo 21 e CGIL. “La legge in discussione alla Camera – spiega il portavoce Roberto Calari – è un obiettivo importante e atteso, ma si rischia un’altra pesante stagione di chiusure nei giornali, in particolare quelli locali: in pericolo circa tremila posti di lavoro di giornalisti, grafici e poligrafici in oltre duecento testate”. Soddisfazione è stata espressa per le norme su giovani, start-up e digitale, a patto, però, che non si leghino i contributi per le testate online al numero effettivo di utenti unici raggiunti: ciò, infatti, potrebbe aprire la strada a forme aggressive di “click-baiting.”

Giustizia è fatta


Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dal governo contro le sentenze del Tar. “Indennità di accompagnamento e tutte le forme risarcitorie non servono a remunerare, ma a compensare inabilità”, dicono i giudici e quindi non possono essere conteggiate come reddito. Soddisfazione delle associazioni: “Davide ha vinto contro Golia”.

Un po’ di luce


Save the Children e la Calabria insieme per un progetto per contrastare la povertà educativa. L’iniziativa coinvolge Platì, un piccolo centro del Reggino tristemente famoso per il forte radicamento della ’ndrangheta. Ad essere coinvolti bambini nati e cresciuti in famiglie con un forte disagio economico-sociale.