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Oltre la crisi


supermarket-732279_960_720_copyA Bologna recuperati oltre 8mila pasti. E a Lecce spesa gratis nell’emporio solidale. Le due esperienze nel servizio di Giuseppe Manzo.

Lotta agli sprechi alimentari ma aumentano le famiglie che si rivolgono agli empori solidali. A Bologna 8.600 pasti recuperati e donati a 6 associazioni che gestiscono strutture d’assistenza, con un risparmio di oltre 36 mila euro. Sono i numeri riferiti al 2015 del progetto “CiboAmico”, avviato da Hera nel 2009 insieme a Last minute market e a Elior, la società che gestisce le mense del gruppo. In 6 anni, sottolinea Hera in una nota, sono stati recuperati così quasi 57 mila pasti per un valore economico di 228 mila euro. Intanto a Sud, a Lecce, nel 2015 oltre 800 famiglie hanno avuto accesso all’emporio solidale della Comunità Emmauel: spesa con una card munita di credito in base a reddito e situazione familiare. Aumentano i nuclei familiari “ripescati” che faticano ad uscire dal disagio.

Condividere è un affare


La sharing economy vale 572 miliardi di euro ma ha bisogno di regole. È questa l’immagine che emerge da un recente rapporto pubblicato dal Parlamento europeo. Lo studio misura potenzialità e problematiche dello sviluppo di questa nuova forma di scambio.

 

 

Scrive Riccardo Saporiti sul Sole 24 Ore: “il Parlamento europeo ha provato a quantificare la spesa pro capite annuale che potrebbe essere “rimpiazzata” con l’utilizzo della sharing economy, che va dai 1.100 euro l’anno in Bulgaria ai 14.600 nel ricco Lussemburgo, passando per i 7.200 dell’Italia. Ed ha anche valutato il tasso di sottoutilizzo di due degli asset che più facilmente si prestano ad entrare nell’economia della condivisione: la casa e l’auto. Ma se per la prima la percentuale è molto bassa, tanto più che nel computo sono state inserite solo le prime case, è per la seconda che i numeri diventano impressionanti. Guardando al Belpaese, le automobili restano ferme in garage o nel parcheggio per l’88% della loro “vita”. È il terzo più alto dato europeo dopo quelli di Germania e Finlandia”.

Nuove povertà sconosciute


È quanto ha portato alla luce la sperimentazione del Sostegno per l’inclusione, la ex social card, in dodici Comuni italiani. Secondo il ministero del Lavoro “è emersa una grossa fetta di richiedenti il sostegno che non ha mai fatto richieste ai servizi”.

 
Lo fa sapere Raffaele Tangorra, direttore generale per l’Inclusione presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che a Redattore sociale ha spiegato quali saranno nella pratica le prossime mosse contro la povertà dopo la sentenza del Consiglio di stato sul nuovo Isee. Nonostante manchino ancora dati puntuali dal punto di vista qualitativo, dalle 12 città coinvolte (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia e Verona) emerge una povertà nuova ai servizi. La sperimentazione, infatti, è arrivata al traguardo da un po’ in quasi tutti i comuni. Solo a Roma la misura è ancora alle prime erogazioni. Con un ritardo di quasi due anni dalla pubblicazione del bando, infatti, nella Capitale è da poco arrivata la prima graduatoria. Dagli 11 comuni “abbiamo raccolto dati ma non li abbiamo ancora elaborati – ha spiegato Tangorra – e la fase di raccolta è ancora in corso. Sui questionari abbiamo avuto qualche difficoltà a reperire le famiglie una volta terminate le erogazioni e ad oggi non siamo ancora in grado di fare un’analisi quantitativa. Dal punto di vista qualitativo, però, quello che emerge è sicuramente una fascia di povertà sconosciuta ai servizi”.

Un dolce ristoro


È stata inaugurata nell’area naturale protetta della Selva di Meana, al confine tra Umbria Lazio e Toscana, l’Hosteria di Villalba. Il complesso curato dalla Cooperativa sociale Oasi è studiato per offrire ospitalità al viandante e crea dieci nuovi posti di lavoro, anche per persone svantaggiate, in un’area inutilizzata.

Vale davvero la pena fare un po’ di strada, inoltrarsi tra il verde delle macchie di specie quercine, oltrepassare la Baita di Villalba sempre gestita dal consorzio, e arrivare ad un nuovo spazio pubblico che rivede la luce.
Il viaggio è ripagato da un’antica struttura rimessa a nuovo, il silenzioso respiro della piante, l’aria tersa e le vibrazioni positive della natura incontaminata. Una cucina tradizionale curata nei particolari e per chi si ferma di notte una memorabile esperienza di un cielo che si concede come al tempo degli etruschi (o dei tagliaboschi medievali), senza il fastidioso sfarfallio dell’inquinamento luminoso.

A tutto gas


Il referendum sulle trivelle del 17 aprile non mette a rischio la produzione di petrolio. Il perché nel servizio di Giuseppe Manzo.

 

Trivelle, cosa non vi dicono sul referendum. Se per il governo è una partita politica pro o contro Renzi, il quesito entra nel merito delle politiche energetiche del nostro Paese. Ma senza le trivelle quanto gas e petrolio perdiamo? Poco o nulla secondo i dati.
Nel nostro mare, entro le 12 miglia, ci sono ad oggi 35 concessioni di estrazione di idrocarburi (coltivazione). Tre inattive, una in sospeso fino al 2016 (è quella di Ombrina Mare, al largo delle coste abruzzesi). Le piattaforme, soggette a referendum, producono il 27% del totale del gas e il 9% del greggio estratti in Italia. I consumi di petrolio in Italia nel 2014 sono stati di circa 57,3 milioni di milioni di tonnellate. Quindi l’incidenza della produzione delle piattaforme a mare entro le 12 miglia è stata di meno dell’1% rispetto al fabbisogno nazionale
Per il gas, i consumi nel 2014 hanno avuto l’incidenza della produzione di gas dalle piattaforme entro le 12 miglia è stata del 3% del fabbisogno nazionale.

Buone pratiche


La Fondazione Con il Sud pubblica un nuovo bando dedicato al volontariato e rivolto alle reti locali per rafforzare l’impatto della propria azione nel Meridione, migliorando e ampliando l’offerta, la qualità e la diversificazione dei servizi ai cittadini. A disposizione 5,8 milioni di euro.

In azione


Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, di fronte alla “illegittima inerzia” del governo, il Coordinamento nazionale famiglie disabili ha stipulato un accordo con l’associazione dei consumatori Aduc. Prima passo congiunto, la diffusione del documento con cui le famiglie chiederanno la rideterminazione dell’Isee e riparazione dei danni.

Colomba solidale


È quella realizzata dai ragazzi detenuti nel carcere minorile di Nisida, in provincia di Napoli. Il tutto grazie ad un progetto di inserimento socio-lavorativo promosso dalla cooperativa sociale Bambù, associata a Federsolidarietà, che gestisce un laboratorio di pasticceria all’interno dell’istituto.

Tutti per uno


Sono oltre ottanta soggetti della società civile che hanno aderito alla neonata Alleanza per lo sviluppo sostenibile per rispondere agli obiettivi prefissati dall’Onu. Tra questi: crescita economica, lotta alla povertà, buona occupazione, consumo responsabile e contenimento del cambiamento climatico. Ai nostri microfoni il portavoce dell’Asvis, Enrico Giovannini. (sonoro)

Sapore di economia sociale


Dal 18 al 20 marzo al via la tredicesima edizione di Fa’ la cosa giusta! Il servizio è di Giuseppe Manzo.

Sapori nostrani ed esotici, workshop di creatività sostenibile e un’ampia vetrina di prodotti alla fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. A Milano la tredicesima edizione di Fa’ la cosa giusta!, la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili dal 18 al 20 marzo nel centrale quartiere fieristico di fiera milanocity. Ospiterà stand, laboratori, spazi verdi, ristoranti, spettacoli e incontri. Il pubblico troverà nuovi temi e progetti, affiancati a prodotti ed iniziative negli ambiti che da sempre caratterizzano la fiera, all’interno di 9 sezioni tematiche e 8 spazi speciali: alimentazione biologica, a km zero o cruelty free, moda etica, mobilità a basso impatto, abitare green, giochi e proposte sostenibili per l’infanzia, prodotti del commercio equo e progetti delle associazioni e cooperative non profit.