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Del doman non v’è certezza


Del doman non v’è certezza. La pensione è una meta lontana, ma poi quando ci si arriva, si può cadere in depressione. Per scongiurare tutto questo, a Milano l’associazione Nestore organizza da 15 anni un corso per capire quali sono le capacità che si possono mettere in campo e quali interessi riscoprire. Finora l’hanno frequentato oltre 350 persone, due su tre sono donne.

Fab, idee al lavoro


Fab, idee al lavoro. “Parco naturale sinergico”, lo “Scambio intelligente” e “Open land”. Sono i tre progetti che hanno superato l’ultima fase di selezione del generatore d’impresa sociale lanciato lo scorso 29 giugno a Pordenone dalla Cooperativa sociale Itaca.

Tavola poco imbandita


Più pane e meno carne. La crisi cambia anche le abitudini alimentari delle famiglie. Secondo un’indagine di Coldiretti i consumi sono calati anche a gennaio. E la lista della spesa la detta sempre più il portafoglio alleggerito degli italiani.

Mezzogiorno di sofferenza


Mezzogiorno di sofferenza. Il rapporto Istat sul reddito disponibile delle famiglie conferma tutte le difficoltà del Meridione. Quello pro-capite si attesta a 20.800 euro al Nord. È pari a 19.300 euro nel Centro, mentre scende a 13.400 nelle regioni del Sud.

Badanti sociali


Badanti sociali. Il Comune di Milano stanzia 600mila euro per istituire il servizio che si occuperà di più persone che hanno bisogno di assistenza per un numero limitato di ore al giorno. Previsti anche corsi di formazione, una collaborazione con i custodi e gli assistenti sociali e un servizio di consulenza per le famiglie.

 

Le sfide del futuro


Le sfide del futuro. Puntare tutto sul lavoro e ripensare ad un nuovo modello di welfare. Parte da queste due sfide il corso del nuovo presidente delle Acli, Gianni Bottalico. Ai nostri microfoni. 

Vite low cost


Vite low cost. Caccia ai saldi ed alle vendite online, meno uscite fuori casa, niente cinema e ristoranti, più trasporti pubblici per risparmiare benzina, un taglio anche alle spese mediche. È la vita delle famiglie al tempo della crisi, descritta nel rapporto di Eurispes, che certifica “una continua condizione di sofferenza”.

Pagate il nostro lavoro


Pagate il nostro lavoro. Con questo slogan domani a Torino scenderanno in piazza le cooperative sociali piemontesi: presidio indetto da Legacoopsociali, Federsolidarietà e Agci in piazza Castello dalle ore 10. Sul tavolo i circa 400 giorni di ritardi dei pagamenti della Pubblica amministrazione che sta mettendo in ginocchio i servizi socio-sanitari per i cittadini e mette a rischio l’esistenza stessa di decine di cooperative.

 

E adesso?


E adesso? È la domanda che si fanno molte associazioni toscane del Terzo Settore all’indomani dello scandalo che ha travolto il Monte dei Paschi, la cui Fondazione ha ridotto di 200 milioni i fondi al sociale negli ultimi cinque anni. “Il futuro è molto incerto” dice Attilio Farnesi, presidente di Anpas Toscana. Preoccupazione comune anche per l’Arci di Siena, che recentemente aveva ricevuto finanziamenti per 25 mila euro dalla Fondazione per progetti di cooperazione internazionale.

Tutta colpa dei derivati


Erano 233 milioni nel 2008, sono soltanto 20 milioni nel 2012. E saranno ancora di meno nel 2013. La crisi del Monte dei Paschi di Siena incide anche sui fondi che la Fondazione Mps distribuisce sul territorio per i progetti sociali. E dal 2011 è sparito anche il bando attraverso il quale le associazioni del territorio presentavano richieste di contributo alla Fondazione.