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Impresa poco sostenibile


Anche quest’anno nessuna italiana nella classifica 2012 delle aziende più etiche del mondo. Succede da sei anni a questa parte, di non riuscire ad entrare nella lista dei “buoni” elaborata da Ethisphere, l’istituto americano che si occupa di sviluppare la responsabilità sociale d’impresa.

Cervelli in fuga


Uno su tre ha intenzione di tornare in Italia. È quanto emerge da un sondaggio tra 1.200 connazionali all’estero realizzato da Italents. L’80% degli intervistati afferma che ha lasciato l’Italia perché nel nostro Paese manca la meritrocrazia e non c’è trasparenza negli avanzamenti di carriera.

Lavoro, riforma in settimana.


Presto si chiude, dice il ministro Fornero. Ma l’accordo con le parti sociali sembra lontano. Il giudizio di Maurizio Drezzadore, responsabile del dipartimento lavoro delle Acli “per rendere più rapide le procedure di inserimento corrispondono anche delle misure oggi necessarie di maggiore flessibilità in uscita. Bisogna nel contempo agire con misure di equità, noi quindi abbiamo espresso un parere positivo allo stato delle cose e abbiamo anche indicato al Governo di proseguire con determinazione, con la dovuta celerità e con l’apertura necessaria a chiudere il negoziato con il consenso delle parti sociali”.

Vivere bene? Solo al Nord


Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna prime tra le regioni italiane per qualità dello sviluppo e della vita. Vanno invece male Lombardia e Lazio, in testa nella classifica del Pil ma non così favorite in fatto di benessere sostenibile. Più difficile la situazione al Sud. È la fotografia del IX rapporto Quars, realizzato dalla Campagna Sbilanciamoci.

“Sosteneteci contro la crisi”


È l’appello, rivolto oggi da Venezia, della banche cooperative italiane. Che si rivolgono direttamente al governo affinché ponga le condizioni per realizzare, dicono, “un modello di sviluppo che unisca benessere, equità e sostenibilità”.

“Sosteneteci contro la crisi”


È l’appello, rivolto oggi da Venezia, della banche cooperative italiane. Che si rivolgono direttamente al governo affinché ponga le condizioni per realizzare, dicono, “un modello di sviluppo che unisca benessere, equità e sostenibilità”.

Carrello pesante


Confermato a febbraio il rincaro del cosiddetto carrello della spesa. Secondo Codacons, i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza salgono del 4,5% su base annua. Tradotto, significa che una famiglia di 3 persone spenderà, per andare al mercato a fare la spesa di tutti i giorni, 608 euro in più su base annua.

Il lavoro che verrà


“La prossima settimana si chiude”, ha detto ieri il ministro Fornero all’uscita dal vertice con le parti sociali. E spunta un’assicurazione per l’impiego. Il servizio è di Giuseppe Manzo: Assicurazione sociale per l’impiego. È la proposta del Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, al tavolo con le parti sociali per la riforma del mercato del lavoro. L’assicurazione si applicherà a lavoratori privati e pubblici con contratto precario, avrà una durata di 12 mesi o di 15 per i dipendenti sopra i 58 anni. L’importo previsto è di mille euro e i requisiti per accedervi, secondo quanto riferito al tavolo, sono due anni di anzianità assicurativa e almeno 52 settimane nell’ultimo biennio. La riforma degli ammortizzatori sociale sarà a ragime nel 2015 e potrebbe già partire entro il 2012.

Non con i miei soldi


È la campagna lanciata in questi giorni da Banca Etica. Ce ne parla il suo direttore generale, Mario Crosta “è una campagna fondamentalmente di educazione finanziaria. Il sito è www.nonconimiesoldi.org al cui interno le persone e le organizzazioni interessate potranno trovare informazioni e vi funzionerà un blog che sarà alimentato da economisti, da soggetti che potranno mettere ben in evidenza il funzionamento del sistema economico e finanziario e dare informazioni a tutte le persone che vi vorranno accede.”

Su Twitter la mobilitazione salva-foreste


Il Wwf Brasile, insieme a Greenpeace e altre associazioni, ha lanciato  sul social network un appello al presidente carioca Rousseff per bloccare la riforma della legge forestale. Che rischia di “perdonare” l’equivalente di 5 miliardi di dollari in eco-crimini e mettere a serio rischio la tutela delle foreste.