Chiude il mensile di Emergency che nel 2011 aveva tentato di portare nelle edicole i grandi temi della cultura dei diritti e della pace, i reportage dai teatri di guerra e dagli ospedali. “Una scelta dolorosa ma necessaria – spiega Gino Strada – perché ci siamo trovati a scegliere se tenere aperte queste attività di informazione e gli ospedali. E abbiamo fatto una scelta anche se ci colpisce al cuore”.
Nonostante la crisi, il settore conta più di 48mila addetti, +1,3% rispetto al 2010. Sono 48.269 le persone che ci lavorano. La regione con maggiore presenza di aziende agricole biologiche si conferma la Sicilia, seguita dalla Calabria.
Gare d’appalto al massimo ribasso e restrizioni dei contributi pubblici. L’articolo 4 della spending review fa insorgere tutto il Terzo settore, dalle associazioni di promozione sociale a quelle di promozione sportiva. Anche la Campagna Sbilanciamoci denuncia che il testo “è in contraddizione con la Costituzione che fa riferimento alla particolare funzione sociale del movimento cooperativo”.
Tutto nero su bianco nell’articolo 4 del decreto. Il servizio è di Giuseppe Manzo: l’articolo 4 della spending review impedirebbe agli enti pubblici di dare risorse a volontariato, cooperative e a tutto il mondo sociale. Questo l’allarme lanciato da Federsolidarietà che parla di effetti devastanti per la cooperazione sociale italiana. Il Presidente dell’associazione Giuseppe Guerini non ha dubbi e dice “rischiamo di arretrare sia nella sussidiareità territoriale sia nell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate che sono migliaia. Bisogna inserire un emendamento che fa salva una normativa ragionevole e utile per il Paese già adottata come buona pratica anche in Europa. Questo allarme si aggiunge alle tensioni di ieri per la cancellazione dell’Osservatorio per le associazioni di promozione sociale e volontariato”.
Iniziativa del Modavi contro il fenomeno delle ragazze madri. Ce ne parla il presidente, Irma Casula. “Mamma et labora è un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attraverso la L. 383/2000. E’un progetto attraverso il quale abbiamo provato a dare a tante ragazze madri, presenti su tutto il territorio nazionale, degli strumenti per potersi inserire meglio nel mondo del lavoro. Le ragazze madri sono oggi forse una di quelle categorie tra le più colpite dalla disoccupazione e dalla difficoltà di cercare un lavoro, proprio perché vivono da sole una maternità che chiaramente le mette ancora di più in una condizione di difficoltà e disagiata”.
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