Le ricadute sociali ed economiche della pandemia sono a volta imprevedibili. Il servizio di Fabio Piccolino.
A causa dei pesanti effetti negativi sull’economia legati alla pandemia da Coronavirus, quasi 500.000 ragazze in più nel mondo potrebbero essere costrette ad un matrimonio forzato. Le gravidanze precoci, che sono la causa principale di decesso per le ragazze tra i 15 e 19 anni, potrebbero inoltre crescere di un milione.
Sono i dati di uno studio di Save The Children che evidenza come l’epidemia stia avendo effetti devastanti per il futuro di milioni di ragazze e bambine in tutto il mondo.
Una preoccupante inversione di tendenza dopo 25 anni di progressi che, per quanto riguarda i matrimoni forzati, si concentra principalmente in Asia Meridionale, Africa centrale e occidentale, America Latina e Caraibi. Le gravidanze precoci invece riguardano in gran parte il continente africano.
Belve libere
La Francia dice stop alla presenza di animali selvatici nei circhi itineranti: la misura, annunciata alla vigilia della prima conferenza Onu sulla biodiversità, vuole lanciare un segnale concreto per il rispetto della natura. Le nuove norme prevedono inoltre il divieto alla riproduzione di orche e delfini in cattività e la fine degli allevamenti di visoni d’America per la loro pelliccia.
Persone, non numeri
È il titolo dell’iniziativa delle ong Migrants of the Mediterranean e Mediterranea Saving Humans per valorizzare l’aspetto umano di chi affronta la pericolosa traversata del Canale di Sicilia dopo aver lasciato la Libia, dove da anni si documentano gravi abusi dei diritti umani nei confronti dei migranti. Le loro storie saranno raccontate sui social network delle organizzazioni.
Un nuovo trauma per i rifugiati
Secondo la ricerca di Medici per i Diritti Umani appena pubblicata sull’International Journal of Social Psychiatry, fattori di stress post-migratori, come ad esempio condizioni di vita precarie in grandi e sovraffollati centri di accoglienza, producono effetti negativi sulla salute mentale dei rifugiati e dei richiedenti asilo al pari delle violenze subite nei paesi di origine o lungo la rotta migratoria.
Ne abbiato parlato con Alberto Barbieri, Coordinatore Generale di Medu – Medici per i diritti umani
La cattiva accoglienza
Una ricerca di Medici per i Diritti Umani appena pubblicata sull’International Journal of Social Psychiatry mette in luce gli effetti negativi sulla salute mentale che la vita nei grandi campi profughi produce su rifugiati e richiedenti asilo.
Ai nostri microfoni Alberto Barbieri, Coordinatore generale di Medu.
Non si butta niente
Si celebra oggi la prima Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari, proclamata dalle Nazioni Unite per intervenire su un problema cronico di disparità di risorse. In Europa il 20% del cibo viene sprecato, mentre 33 milioni di persone nel mondo non possono permettersi un pasto di qualità ogni due giorni.
Secondo Stella Kyriakides, Commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare, “I numeri parlano da soli. Si stima che nell’UE il 20% degli alimenti prodotti vada perso o sprecato, mentre 33 milioni di persone nel mondo non possono permettersi un pasto di qualità ogni due giorni. Non ci sono scuse per gli sprechi alimentari, che lasciano esposti i cittadini più vulnerabili, sono dannosi per l’ambiente e hanno un costo economico enorme. Le eccedenze alimentari dovrebbero nutrire le persone bisognose, non finire nel cestino. Dobbiamo riprogettare con urgenza i nostri sistemi alimentari.
Quest’anno la Covid-19 non soltanto ci ha costretto a ripensare il nostro modo di vivere e ad adattarci a nuove realtà, ha anche dimostrato l’importanza di sistemi alimentari sostenibili, dal modo in cui produciamo e trasformiamo gli alimenti alle catene di approvvigionamento che li fanno arrivare nelle nostre case. Non abbiamo un minuto da perdere.
Per questo sono fiera di aver aderito a Champions 12.3, una coalizione di dirigenti della pubblica amministrazione, delle imprese e delle organizzazioni internazionali, di personalità della società civile, di ricercatori e agricoltori, il cui obiettivo è contribuire a dimezzare gli sprechi alimentari globali entro il 2030 riducendo nel contempo le perdite alimentari. In questa Giornata mondiale mi rivolgo a tutti, consumatori, agricoltori, imprese del settore alimentare, società civile e responsabili politici: impegniamoci a lottare quotidianamente contro le perdite e gli sprechi alimentari!”
Guerra tra poveri
Il contrasto tra popolazione residente e immigrati cresce dove entrano in conflitto gli ultimi nella scala sociale. Ma ci sono possibili vie d’uscita. Il servizio di Fabio Piccolino.
L’intolleranza nei confronti dei migranti è in crescita in tutto il mondo. Secondo un sondaggio della società di consulenza americana Gallup, Perù, Colombia ed Ecuador sono tra i paesi in cui la presenza degli stranieri è meno accettata, principalmente a causa della massiccia presenza delle persone che fuggono dall’instabilità del Venezuela.
Uno studio del Migrant Acceptance Index, indica che l’arrivo di rifugiati dal Mediterraneo e attraverso la Turchia ha peggiorato l’atteggiamento dei cittadini europei, anche per l’incapacità di una gestione univoca della questione da parte dell’Unione Europea. Secondo il portavoce dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati Charlie Yaxley, a fare la differenza devono essere politiche di integrazione che permettano ai migranti di contribuire alle nuove comunità in cui vengono accolti.
2035
E’ l’anno in cui verrà vietata la vendita di nuovi veicoli a benzina e gasolio in California. Lo ha annunciato il Governatore Gavin Newsom come misura per contrastare il riscaldamento globale, incentivando le case automobilistiche a produrre modelli elettrici o a idrogeno. Il piano riguarderà anche i mezzi pesanti, a partire dal 2045.
Vistosa dimenticanza
“Cara Ursula Von Der Leyen, con grande delusione, leggendo il “Patto sulle migrazioni” non abbiamo trovato l’annuncio di un’operazione europea di ricerca e salvataggio”. Si apre così la lettera che Sea Watch, Open Arms, Mediterranea e altre organizzazioni umanitarie hanno inviato alla Presidente della Commissione Europea dopo la presentazione della proposta per il superamento del Regolamento di Dublino che punta soprattutto sulla condivisione dei rimpatri dei migranti.
Disuguaglianza da CO2: Intervista a Elisa Bacciotti di Oxfam Italia
In 25 anni, l’1% più ricco della popolazione mondiale – pari a 63 milioni di abitanti – ha emesso in atmosfera il doppio di CO2 rispetto a 3,1 miliardi di persone, la metà più povera del pianeta.
Occorre ridurre di un terzo le emissioni globali.
Ne abbiamo parlato con Elisa Bacciotti, responsabile campagne di Oxfam Italia.