L’Oms lancia un poderoso intervento di prevenzione del contagio che potrebbe avere numeri biblici. Il servizio è di Fabio Piccolino.
Secondo una stima di Uneca, la Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’Africa, nel continente rischiano di morire tra le trecentomila e i tre milioni e mezzo di persone a causa del Coronavirus. I dati, ampiamente sottostimati, indicano al momento circa ventimila contagiati ma il rischio è che la situazione precipiti rapidamente se non verranno adottate le misure necessarie. Si stima infatti che in Africa il 56% della popolazione urbana viva senza servizi di base e che solo il 34% abbia la possibilità di lavarsi le mani regolarmente. L’organizzazione mondiale della sanità intanto ha annunciato che da questa settimana distribuirà un milione di kit per la diagnosi del Covid-19, mentre Unhcr ha potenziato la propria presenza in Mali, Niger e Burkina Faso, dove la pandemia si è aggiunta ai conflitti armati in corso.
#FreeTheKids
E’ la campagna lanciata da Human Rights Watch per sollecitare il Primo Ministro greco a rilasciare immediatamente i minori migranti non accompagnati in condizioni di reclusione per trasferirli in strutture sicure e adatte ai bambini. Una situazione che in questo periodo li espone anche al rischio di contrarre il Covid-19.
Proteggiamoli
La quarantena espone bambini e adolescenti al rischio di un utilizzo indiscriminato del web e a tante insidie: dall’adescamento ai contenuti violenti fino al cyberbullismo. Unicef lancia l’allarme per il pericolo a cui sono sottoposti un milione e mezzo di minori, chiedendo a governi e imprese di impegnarsi per una rete sicura.
A valanga
Il continente africano ha registrato finora 15.000 casi di coronavirus: un numero fortemente sottostimato a causa delle carenze diagnostiche e sanitarie della maggior parte dei paesi e che mette potenzialmente in pericolo milioni di persone. Ai nostri microfoni don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm. (sonoro)
Emergenza povertà
L’impatto del coronavirus sull’economia globale potrebbe far precipitare, a breve termine, mezzo miliardo di persone sotto la soglia dell’indigenza estrema: è l’allarme lanciato nei giorni scorsi da Oxfam attraverso il Rapporto “Dignità, non miseria”. L’organizzazione propone un piano di salvataggio economico universale all’altezza di una crisi che sta peggiorando i dati sulla diseguaglianza rilevati lo scorso anno. (sonoro)
Giù le armi
È tregua in Yemen tra la coalizione a guida saudita e i ribelli Houthi. Il cessate il fuoco è stato sollecitato dalle Nazioni Unite, che nei giorni scorsi avevano invitato a sospendere le ostilità in tutto il mondo per favorire il contrasto al coronavirus. Il conflitto, iniziato nel 2015, ha portato il Paese sull’orlo del collasso ed è costato la vita a oltre centomila persone.
Non chiudeteli
Per l’emergenza coronavirus il governo italiano ha deciso di sbarrare i porti alle ONG che effettuano soccorsi in mare. Secondo le associazioni aderenti al Tavolo Asilo nazionale si tratta di una decisione “inopportuna e non giustificabile” che non garantisce il rispetto dei principi di solidarietà. Sulla questione è intervenuta anche la ong Mediterranea: esistono i protocolli per agire in totale sicurezza.
Piove sul bagnato
La pandemia mette a rischio tutti, ma in particolare i più poveri del pianeta. Il servizio di Fabio Piccolino.
“La salute di 821 milioni di persone nel mondo è, oggi, a forte rischio per via del Covid-19. Si tratta di uomini, donne e bambini che già soffrono di fame e di malnutrizione e che, a causa di un sistema immunitario fortemente indebolito, rischiano di non sostenere gli effetti di un eventuale contagio da coronavirus in contesti già colpiti da conflitti, disastri naturali, epidemie e povertà”. È l’allarme lanciato da Azione contro la Fame che invita a ragionare sugli effetti del virus sui minori già colpiti da malnutrizione o malaria in zone del mondo con strutture sanitarie precarie e personale medico carente.
Allarme ellenico
In alcuni campi profughi in Grecia si sono verificati casi di Covid-19 e sono stati posti in “completo isolamento sanitario”. Una situazione complessa per le molte persone in condizioni precarie che, ospiti di strutture sovraffollate dalle quali non possono uscire, si sentono abbandonate. Il paese ospita circa centomila richiedenti asilo.
Human Rights
La pandemia mondiale non può essere utilizzata come pretesto per dilatare lo spazio della sorveglianza. Si tratta di una questione globale. Il servizio di Fabio Piccolino.
Le tecnologie di sorveglianza digitale per combattere il Coronavirus rispettino i diritti umani: è l’appello lanciato da Access Now, Amnesty International, Human Rights Watch e Privacy International e sottoscritto da oltre 100 organizzazioni della società civile.
Secondo i promotori infatti, le iniziative assunte per contrastare la diffusione del virus non devono essere usate per incrementare la sorveglianza digitale: “la tecnologia – precisano – può e deve giocare un ruolo importante per salvare vite umane: tuttavia occorre vigilare affinché “l’aumento dei poteri di sorveglianza digitale non minacci la privacy, la libertà d’espressione e di associazione. Proteggere i diritti umani serve a proteggere la salute pubblica”.