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Via dai banchi


Via dai banchi. Nuovo allarme per milioni di minori africani che subiscono gli effetti indiretti più pesanti della pandemia. Il servizio è di Fabio Piccolino

Dopo il significativo aumento  del numero di contagi da Coronavirus in Sudafrica e in molti altri Paesi del continente, Save The Children lancia l’allarme: 265 milioni di bambini rischiano di non andare più a scuola, mentre oltre 20 milioni di minori potrebbero finire sotto la soglia di povertà. I mesi di apprendimento perduto infatti hanno accresciuto il divario di competenze, aumentando le probabilità di abbandono. La dispersione scolastica è un problema che riguarda il continente in modo particolare: secondo l’organizzazione sono africani 9 dei 12 paesi in cui questo rischio è più concreto.

Voci strozzate


A causa delle pressioni ricevute nelle ultime settimane, i giornalisti del sito di notizie magiaro Index denunciano come la loro indipendenza sia in “grave pericolo”. Fondato nel 1999, la testata raggiunge in poco tempo i vertici della stampa ungherese grazie a una serie di inchieste di successo, un giornalismo serio e competente e una linea editoriale trasparente che promette di perseguire solo l’interesse dei lettori. Attualmente il suo sito riceve circa 1,5 milioni di visite al giorno, in un paese con una popolazione di 10 milioni, ma per la prima volta dalla sua creazione, il barometro sull’indipendenza del giornale è passato dal verde al giallo, ovvero da ‘pienamente indipendente’ a ‘in pericolo’.

Secondo un recente report firmato dalle principali organizzazioni per la difesa del diritto all’informazione, l’Ungheria è alle prese con un sistema di censura e controllo dei media paragonabile al regime comunista. Negli ultimi anni, i sostenitori del primo ministro nazionalista Viktor Orban hanno assunto gradualmente il controllo dei media ungheresi. Il leader di Fidesz ha progressivamente adottato politiche sempre più autoritarie, tra le altre cose prendendo il controllo dei media indipendenti del paese. A poco a poco, circa 500 società di media, tra cui portali online, giornali locali, radio e canali televisivi, sono state raggruppate in una fondazione, “Kesma”, il cui unico scopo sarebbe quello di fare propaganda al governo.

Contemporaneamente l’Ungheria è passata dal 23esimo all’89esimo posto su 180 paesi nell’indice sulla libertà di stampa stilato da Reporter senza frontiere. Il rapporto dice che la fondazione filo-governativa “domina il panorama dei media e la distorsione del mercato della pubblicità statale verso i media è ancora in corso”. Tra le misure adottate dal Governo Orban ha fatto discutere un bavaglio imposto alla stampa, che rende punibile con fino a 5 anni di carcere chiunque diffonda informazioni «false» riguardanti la gestione dell’epidemia. Ancora una volta, la parola finale su cosa sia vero o meno spetta in modo arbitrario al premier stesso o ai suoi vicinissimi. Rsf stessa ha definito la decisione come una «legge orwelliana» che, di fatto, introduce un sistema di censura controllato dallo Stato e minaccia la sopravvivenza di qualsiasi forma di stampa indipendente.

di Pierluigi Lantieri

Sospendere il debito


Pesanti le ripercussioni della pandemia per molti Paesi africani. Le proposte di Oxfam per affrontare la drammatica emergenza. Il servizio di Fabio Piccolino.

L’epidemia di Coronavirus sta mettendo sempre più in difficoltà i più poveri del pianeta: 73 Paesi in via di sviluppo infatti, devono pagare oltre 33 miliardi di dollari a creditori privati e istituzioni multilaterali. Si tratta del doppio della cifra che nazioni come Uganda, Zambia e Malawi spendono ogni anno per la Sanità e che comprometterebbe in maniera irreparabile le loro fragili economie.

È per questo che Oxfam ha chiesto ai Paesi del G20 la sospensione dei pagamenti del servizio del debito, necessaria per “evitare la catastrofe che incombe su centinaia di milioni di persone”.

Diritto di cronaca


Il New York Times ha trasferito un gruppo di giornalisti da Hong Kong a Seul dopo l’approvazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale. Una misura frutto della preoccupazione diffusa tra gli operatori della comunicazione nell’ex colonia britannica, che vedono minacciata la libertà di informazione per l’arbitrarietà di interpretazione della nuova norma.

Puntura salvavita


A causa dell’interruzione dei servizi dovuti all’epidemia di Covid-19, nel mondo c’è stato un allarmante declino del numero di bambini che stanno ricevendo i vaccini. L’allarme arriva da Unicef e Oms secondo cui questa interruzione minaccia di invertire i progressi duramente conquistati nel corso degli ultimi anni.

La scuola negata


Dieci milioni di bambini potrebbero non tornare mai più sui banchi scolastici a causa del Coronavirus: è l’allarme lanciato da Save The Children nel nuovo rapporto “Salvate la nostra educazione”. Se nella fase più acuta dell’emergenza infatti il 90% degli studenti nel mondo ha dovuto interrompere le lezioni, i tagli all’istruzione e la crescente povertà dovuta alla pandemia potrebbero essere decisivi per il futuro di molti bambini e ragazzi.

Fuga dagli ospedali


Anche nello Yemen è allarme per gli effetti psicologici della pandemia. Il servizio di Fabio Piccolino.

Secondo Medici Senza Frontiere, In Yemen la paura di contrarre il Covid-19 sta allontanando le persone dagli ospedali e dalla possibilità di avere cure mediche. Il Paese ha capacità limitate di somministrare i test e dunque il virus si sta diffondendo senza essere tracciato; secondo l’organizzazione, la paura del virus è alimentata dalla disinformazione e per questo spesso le persone che contraggono la malattia non ritengono gli ospedali come luoghi sicuri.

In una situazione così delicata, con il Paese in ginocchio dopo anni di conflitto, Medici Senza Frontiere chiede alla comunità internazionale “di mobilitare risorse per aiutare il Paese a far fronte a questa crisi” e alle autorità yemenite “di facilitare l’attuazione dei programmi salvavita”.

Il ritorno del boia


Dopo cinque mesi di sospensione a causa del Coronavirus, il Texas ha ripreso le esecuzioni nonostante lo Stato registri ancora una media di diecimila contagi al giorno. L’ultima vittima, Billy Wardlow, aveva commesso il crimine 27 anni fa, quando aveva appena 18 anni. Nel 2005 la Corte Suprema aveva ritenuto incostituzionale la pena capitale per i minorenni al momento del crimine ma questo non è servito a salvare la vita al condannato.

Mezzo milione


Sono i casi ufficiali di coronavirus registrati in Africa. Un numero sottostimato a causa dell’assenza di strutture per i test diagnostici, che rendono in gran parte sconosciuta la portata dell’epidemia. La situazione più grave è quella del Sudafrica, dove si registrano circa diecimila nuovi contagi al giorno.