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Dietro la lavagna


I bambini nati in famiglie povere hanno sette volte meno probabilità di finire gli studi rispetto ai loro coetanei ricchi: è l’analisi di Oxfam in un nuovo Rapporto sulle disuguaglianze in ambito scolastico. Una situazione che in tutti i Paesi, e in particolare in quelli in via di sviluppo, è strettamente correlata ad investimenti inadeguati nell’istruzione pubblica e gratuita.

Finalmente liberi


Sono stati scarcerati i cinque giornalisti turchi accusati di terrorismo e in galera da oltre tre anni. Gli arresti erano frutto dell’ondata repressiva seguita al tentato golpe del 2016 e avevano colpito in particolare il quotidiano di opposizione Cumhuriyet, che aveva aspramente criticato la deriva autoritaria del presidente Erdogan.

Alla fame


Quasi un milione di persone, tra cui 160 mila bambini sotto i dodici anni, devono far fronte a carenze alimentari in Mozambico. Sono le conseguenze della devastazione causata dai cicloni Idai e Kenneth che si sono abbattuti sul paese africano nei mesi scorsi. L’allarme arriva da Unicef, secondo cui la situazione potrebbe peggiorare nel prossimo futuro.

Trecento giorni di silenzio


Ancora nessuna buona notizia sulla sorte di Silvia Romano, la cooperante rapita in Kenya il 20 novembre del 2018. Il servizio di Fabio Piccolino.

Sono passati 300 giorni dal rapimento di Silvia Romano. La giovane cooperante italiana, che nei giorni scorsi ha compiuto ventiquattro anni, è scomparsa in Kenya lo scorso 20 novembre e da allora non si hanno più notizie certe sulla sua condizione. Indagini, ipotesi e indiscrezioni che da mesi tengono insieme il filo della speranza; per la soluzione della crisi si sono espresse a più riprese anche molte organizzazioni, chiedendo che su questo caso si mantenga alta l’attenzione e confidando nel lavoro delle autorità. Con il desiderio che Silvia possa tornare al più presto a riabbracciare i suoi cari e senza dimenticare tutte le persone impegnate nelle aree di crisi di cui da troppo tempo si sono perse le tracce: Gigi Maccalli, scomparso in Niger da oltre un anno, e Paolo Dall’Oglio, rapito in Siria nel 2013

Diritti bruciati


In Iran arrestati tre blogger australiani, intanto è morta la tifosa di calcio sotto processo per essere entrata in uno stadio. Si era data fuoco in segno di protesta. Il commento di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International.

PericolUsa


Le regole sull’immigrazione adottate dagli Stati Uniti mettono a rischio la vita dei richiedenti asilo bloccandoli nel Tamaulipas, uno degli stati messicani più pericolosi. Lo denuncia Medici Senza Frontiere, raccontando che migliaia di persone hanno subito violenze durante il loro viaggio attraverso il Messico.

Settantamila


Sono tante le persone che necessitano di aiuti nelle Bahamas dopo il passaggio dell’uragano Dorian, in cui si contano anche migliaia di dispersi. Secondo Caritas Italiana “occorrono acqua potabile, cibo, medicinali e attrezzature sanitarie, prodotti per l’igiene e anche sostegno psicologico, in particolare per i bambini”.

Tragedia umana


Sulle isole greche si registra un nuovo picco di arrivi via mare che ha raggiunto numeri mai visti dal 2016, e 24.000 uomini, donne e bambini intrappolati senza speranza pagano ancora il prezzo del disastroso accordo UE-Turchia. Vivono in condizioni orribili, denunciano le ong, in campi sovraffollati, almeno 2.500 ufficialmente riconosciute vulnerabili si trovano ancora a Lesbo.

Banchi di sangue


Anche in Yemen inizia la scuola. Sotto le bombe, da cinque anni. Il servizio di Fabio Piccolino. (sonoro)

Tra le macerie di una guerra lunga cinque anni, in questi giorni è iniziato un nuovo anno scolastico in Yemen, accompagnato dalla significativa immagine di un gruppo di bambini costretti a fare lezione in un edificio smembrato dai bombardamenti. Le Nazioni Unite intanto hanno presentato a Ginevra un nuovo rapporto sui crimini di guerra commessi durante il conflitto, con accuse di stupro, violenza sessuale e violenza di genere commessi da tutte le parti coinvolte nella guerra civile, ma anche di indiscriminati atti di tortura, ostacoli agli aiuti umanitari e ricorso alla fame come metodo di guerra. Il rapporto denuncia l’inerzia della comunità internazionale, puntando il dito contro alcune potenze occidentali per il rifornimento di armi alle parti in conflitto.

Una prima vittoria


Il governo di Hong Kong ha ritirato la contestata legge sulle estradizioni in Cina nel tentativo di placare le proteste che da 13 settimane infiammano la regione. Secondo Joshua Wong, leader del Movimento degli ombrelli però, la misura è arrivata troppo tardi e non è sufficiente ad accontentare le istanze dei manifestanti.