Il Memorandum Italia-Libia, stipulato dall’esecutivo di Gentiloni nel 2017 per tentare di ridurre il traffico di migranti attraverso il Mar Mediterraneo, è stato rinnovato automaticamente per i prossimi tre anni. Tutti negativi i giudizi delle associazioni e delle organizzazioni non governative. Il servizio è di Fabio Piccolino
L’accordo è da sempre al centro di numerose critiche perché viola i diritti di migranti e rifugiati; anche in questa occasione molte organizzazioni hanno dunque giudicato molto duramente la scelta del governo di proseguire su questa strada. Secondo Silvia Stilli, portavoce di AOI, ong per la cooperazione e la solidarietà internazionale, questa decisione mette in discussione l’adesione del nostro paese alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Medici Senza Frontiere ha affermato che questo accordo “contribuisce a perpetuare l’esposizione di migranti e rifugiati a violenza, respingimenti, sfruttamento e detenzione arbitraria”; per Amnesty International, si tratta di una decisione che “va oltre ogni comprensione”.
Divise violente
Nel 2019 a Rio De Janeiro sono morte 1810 persone in interventi di polizia, la cifra più alta degli ultimi vent’anni. L’aggressività incontrollata delle autorità in Brasile è un fenomeno molto comune ed è assai improbabile che un agente venga denunciato, né tantomeno processato o condannato, per aver commesso un omicidio. Preoccupazione anche da parte delle Nazioni Unite.
Dall’inizio del 2020 quattro bambini sono stati colpiti dagli spari delle forze dell’ordine. L’ultimo, di cinque anni, stava guardando una partita di calcio. Un proiettile lo ha colpito alla testa dopo aver dato un pugno alla mano di suo padre, che stava cercando di proteggerlo dallo scambio di colpi tra polizia e criminali. Il ragazzo è sopravvissuto ma è le sue condizioni sono critiche.
Si può fare
Aumentando gli sforzi contro la lotta alla polmonite si potrebbero evitare quasi 9 milioni di morti infantili: è il risultato di un’analisi condotta da nove organizzazioni, tra cui Unicef e Save The Children. Si calcola che i minori non ancora vaccinati siano decine di milioni e che un bambino su tre con i sintomi della malattia non riceva le cure mediche essenziali.
“Il numero di vite che potrebbero essere salvate è potenzialmente molto più alto – afferma Kevin Watkins, direttore generale di Save the Children -. Sarebbe moralmente indifendibile stare a guardare e permettere che milioni di bambini continuino a morire per mancanza di vaccini, antibiotici economici e cure di routine con ossigeno”. Secondo Henrietta Fore, direttore generale dell’Unicef, “come dimostra l’attuale diffusione del coronavirus” bisogna fare la “giusta diagnosi e prescrivere la giusta cura. Significa anche affrontare le principali cause di morte per polmonite, come la malnutrizione, la mancanza di accesso ai vaccini e agli antibiotici, e affrontare la sfida più difficile: quella dell’inquinamento atmosferico”.
Tempo scaduto
Tortura, detenzione, sfruttamento e violenze sessuali rappresentano l’orrore quotidiano per centinaia di rifugiati e migranti in Libia. Un sistema che si fa finta di non conoscere, ma che l’Europa potrebbe invece cambiare. Non si può più aspettare: ascoltiamo Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. (sonoro)
Le isole del confino
Campi sovraffollati e dalle precarie condizioni igieniche: è la situazione in cui si trovano i 38 mila profughi nei centri di accoglienza sulle isole greche di Lesbo, Samos e Chios. Tra loro ci sono circa 6 mila minori, molti dei quali non accompagnati. Secondo Medici Senza Frontiere “queste persone stanno pagando il prezzo ingiusto delle politiche migratorie basate sulla deterrenza”.
Vittoria Zingariello, responsabile del team degli infermieri di MSF a Lesbo, racconta: “Vediamo molti bambini colpite da malattie, con gravi problemi di cuore, diabete o asma, costretti a vivere in rifugi di fortuna, in condizioni orribili e antigieniche, senza accesso a cure mediche specialistiche e ai farmaci di cui hanno bisogno”.
“La riluttanza del governo greco a trovare una soluzione rapida e sistemica per questi bambini”, aggiunge, “non è solo vergognosa, ma rischia anche di determinare danni irreparabili al loro stato di salute, se non di condurli addirittura alla morte”.
Traguardo ancora lontano
Nel mondo ci sono milioni di bambini e adolescenti totalmente analfabeti. La denuncia dell’Unicef. Il servizio è di Fabio Piccolino
La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, approvata oltre 70 anni fa, prevedeva il diritto all’istruzione, gratuita e accessibile, per ogni individuo. Secondo l’ultimo Rapporto di Unicef però, 265 milioni di minori nel mondo sono assenti dalla scuola e 617 milioni non sanno leggere e scrivere e fare operazione matematiche di base. Ad essere più penalizzate sono le bambine e le ragazze, specie in aree svantaggiate come l’Africa subsahariana. In occasione della Giornata internazionale dell’Educazione, celebrata nei giorni scorsi, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterrez ha dichiarato che “occorre fare di più per assicurare un’educazione inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti”, così come previsto nell’Agenda degli obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030.
Grilletti facili
Ennesima strage negli Stati Uniti, dove in seguito a un litigio, un uomo ha aperto il fuoco a Seattle, uccidendo una persona e ferendone altre otto. Pochi giorni fa era successo qualcosa di simile a Kansas City, mentre a Salt Lake City è stata sterminata un’intera famiglia. Il dibattito sul possesso di armi nel paese si fa sempre più acceso; lunedì scorso, in Virginia, 22mila persone sono scese in piazza per difendere il diritto a possedere pistole e fucili.
Fuga dalla Libia
Ormai è emergenza umanitaria per oltre un milione di persone. Intere famiglie scappano dalla guerra. Solo gli sfollati sono arrivati a 340 mila, mentre 180 mila libici hanno lasciato le loro case. Per l’Unhcr, Agenzia dell’Onu per i rifugiati, la “situazione è drammatica e serve un cambio di passo”.
Giovani agricoltori
In Camerun, il progetto “New generation” ha formato oltre 2000 under 30 per diventare imprenditori agricoli attenti alla sostenibilità e per migliorare le condizioni di vita della popolazione. Impegnato sul territorio anche il maître chocolatier Knam che utilizza il cacao per i nuovi cioccolatini “Kamerunini”: con il ricavato viene finanziato l’orfanotrofio di Yaoundé.
Paesi ad alto rischio
Nel corso del 2019 sono stati 304 i difensori dei diritti umani uccisi. E oltre agli attacchi fisici hanno dovuto subire diffamazioni, invasioni nella privacy, molestie giudiziarie e discriminazioni di genere. È quanto emerge dall’ultimo report annuale della fondazione Front Line Defenders. In due casi su tre, le vittime di assassinio sono state colpite in America Latina, che continua a essere l’area più pericolosa al mondo. In particolare, spicca ancora una volta la Colombia, dove 106 attivisti hanno perso la vita. Seguono Filippine, Honduras, Brasile e Messico.




