In Siria schiaccianti prove di crimini di guerra e di altre violazioni dei diritti umani da parte delle forze turche e dei gruppi armati loro alleati. Il servizio di Fabio Piccolino. (sonoro)
L’esercito turco ha compiuto “crimini di guerra” durante l’operazione militare contro i curdi nel nord-est della Siria: è la denuncia di Amnesty International che ha accusato l’esercito di Ankara di “vergognoso disprezzo per la vita dei civili” attraverso omicidi sommari, attacchi illegali e sodalizi con i prigionieri dell’Isis. Il dossier si basa sui racconti di diciassette testimoni diretti, tra cui personale medico, giornalisti e sfollati, e di registrazioni video. Secondo la ong, “Le informazioni raccolte forniscono prove schiaccianti di attacchi indiscriminati in aree residenziali, compresi attacchi a una casa, un panificio e una scuola, condotti dalla Turchia e dai gruppi armati siriani suoi alleati”.
Malati di inquinamento
Lo smog è responsabile di 372mila decessi prematuri nel Vecchio Continente. Sono i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente nel rapporto annuale sulla qualità dell’aria. L’Italia è il primo paese dell’Ue per morti da biossido di azoto e nel gruppo di quelli che sforano sistematicamente i limiti di legge per i principali inquinanti atmosferici. Il primato negativo delle città va a Torino, Parigi e Londra.
Regime criminale
Amr Imam, un avvocato egiziano membro della Rete araba per l’informazione sui diritti umani è stato arrestato. È solo l’ultimo di molti legali, giornalisti e attivisti politici finiti in carcere a partire dalle manifestazioni antigovernative del 20 settembre scorso. A darne notizia è stata la stessa organizzazione, specificando che l’uomo è riuscito a postare un messaggio sulla sua pagina Facebook prima di essere portato via dalle forze di sicurezza.
Occhi chiusi sulla Siria
La guerra va avanti nonostante il coro unanime di condanna. Ai nostri microfoni la testimonianza di Luca Cafagna, attivista della ong Un Ponte Per, da Dahuk nel Kurdistan iracheno. (sonoro)
Umanità in alto mare
Dopo il naufragio che nei giorni scorsi ha consegnato a Porto Empedocle le salme di tredici donne, tra cui quella di una bimba di dieci anni, sono ripresi i soccorsi nel Mediterraneo Centrale dove si fa sempre più necessaria la presenza di navi della società civile. In due distinte operazioni di salvataggio la nave Ocean Viking di Sos Mediterranee ha soccorso in totale 176 persone.
Dalla parte giusta
Associazioni e ong schierate con il popolo curdo: “Fermate le bombe”. Il servizio di Fabio Piccolino. (sonoro)
Mentre in Siria prosegue l’offensiva turca contro il popolo curdo, in tutta Europa si susseguono le iniziative contro il conflitto: Anpi, Arci, Cgil e Legambiente hanno sottoscritto un appello unitario, indirizzato alle istituzioni europee, per una forte e decisa azione diplomatica che faccia cessare immediatamente le ostilità, garantendo il rispetto dei confini e del diritto internazionale e il soccorso per i feriti. Francia, Germania, Paesi Bassi, Finlandia e Norvegia hanno sospeso la vendita di armi alla Turchia; una strada che sembra deciso a percorrere anche il governo italiano. Nel 2018 il nostro paese ha venduto ad Ankara 360 milioni di euro di materiale bellico. Nelle scorse ore intanto, i terroristi islamisti hanno ucciso Hevrin Khalaf, nota attivista per i diritti delle donne in Siria, che si batteva per la coesistenza pacifica fra curdi, cristiano-siriaci e arabi.
Dalla parte del popolo curdo
Secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani, i primi raid aerei turchi nel nord-est della Siria avrebbero causato almeno 15 morti, tra cui 8 civili, colpendo aree abitate. L’operazione militare coinvolge cinquemila soldati. Appello di associazioni e ong: “Fermatevi”.
Senza fine
Dal 2015 al 2018 in Afghanistan oltre 12mila bambini sono stati uccisi, 600mila sono vittime di malnutrizione e quasi 4 milioni non sono più andati a scuola. Sono i dati di Save the children nel diciottesimo anniversario del conflitto tra forze della coalizione e talebani. L’organizzazione ha chiesto il rispetto delle leggi internazionali per la protezione dei minori.
Terra nostra
Si è aperto il Sinodo dei vescovi per l’Amazzonia, che ha, tra i suoi scopi, anche il tentativo di dare risposte alle situazioni di ingiustizia della regione. Dove la guerra di conquista in atto si ripercuote sulle vite dei popoli che la abitano e sui cambiamenti climatici globali. Ai nostri microfoni Marina Forti, giornalista e scrittrice di ritorno dal delta del Rio delle Amazzoni. (sonoro)
L’inutile spesa
L’Italia rassicura gli Stati Uniti sul programma internazionale degli F35. Le proteste di associazioni e ong. Il servizio di Fabio Piccolino. Secondo notizie di stampa nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe rassicurato il Segretario di Stato USA Mike Pompeo su una prosecuzione senza ripensamenti della partecipazione italiana al programma per i caccia F-35. Un acquisto che verrebbe dunque confermato integralmente per un totale di 90 velivoli, anche se in seguito all’uscita di queste notizie fonti da Palazzo Chigi hanno precisato che il premier sarebbe “d’accordo con una rinegoziazione”. La Campagna “Stop F-35 – Taglia le Ali alle Armi” (promossa da Sbilanciamoci, Rete della pace e Rete Disarmo) esprime la propria forte preoccupazione e chiede dunque a Governo e Parlamento di evitare di cedere alle pressioni statunitensi. E’ invece necessario andare a ridiscutere la partecipazione del nostro Paese a questo programma di armamento dal costo miliardario e con gravi problematiche tecniche, strategiche e produttive. È urgente fermare questo folle spreco di risorse pubbliche, dicono, per indirizzarle invece verso il lavoro, l’ambiente, il welfare.




