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L’Europa inverta la marcia


È l’appello di Oxfam che, a due anni dall’adozione dell’Agenda sulle migrazioni, rivolge alle istituzioni continentali. Ascoltiamo Paolo Pezzati, policy advisor della ong. (sonoro)

 

Fino all’ultimo bambino


È il nome della campagna di Save the children contro la malnutrizione che uccide ogni anno oltre 200 milioni di adolescenti. Il servizio di Fabio Piccolino.

 

155 milioni di minori nel mondo sono malnutriti, a causa di povertà, cambiamenti climatici e guerre . Si tratta di oltre due volte e mezza l’intera popolazione italiana. I dati arrivano dal Rapporto di Save the Children dal titolo emblematico “Una fame da morire” da cui emerge come la malnutrizione provochi quasi la metà delle morti infantili a livello globale, uccidendo circa 3 milioni di bambini ogni anno. Più della metà si trova in Asia, in particolare nella parte meridionale del continente, mentre il 30% è in Africa. Un killer silenzioso ma prevenibile, come afferma Claudio Tesauro, presidente di Save The Children Italia, lanciando la campagna “Fino all’ultimo bambino”, affinché nessun minore venga più lasciato indietro.

Festival della cooperazione


Al via ad Ostuni la tre giorni di incontri, dibattiti, cultura e condivisione per fare il punto sui diritti dei più vulnerabili e fragili. Secondo gli organizzatori, un’occasione per capire meglio ciò che accade intorno a noi, contrastando le false notizie e le informazioni non corrette o lacunose.

L’iniziativa è organizzata da AIFO e realizzata con il patrocinio del Comune di Ostuni e in collaborazione con la Rete Italiana disabilità e sviluppo, DPI Italia, EducAid, Fish e con la media partnership di Idea Radio. Nel corso delle giornate del festival ci saranno numerose attività collaterali, culturali e sociali con mostre, visite guidate e filmati prodotti dalle associazioni umanitarie coinvolte. Il programma completo è disponibile sul sito festivaldellacooperazioneinternazionale.it.

 

Indifesa


Al via la Campagna di Terres des Hommes contro la violenza su bambine e ragazze. Il fenomeno è la seconda causa di morte, tra i 10 e i 18 anni. Raffaele Salinari, presidente della ong. (sonoro)

Senza un domani


Non si arresta l’emergenza colera nella Repubblica Democratica del Congo. L’epidemia si sta diffondendo in modo incontrollato e colpisce soprattutto bambini ed anziani. Silvia Mancini, di Medici senza frontiere, è appena tornata da una missione in Sud Kivu. (sonoro)

In ginocchio


Venti giorni dopo il passaggio dell’uragano Maria su Porto Rico la situazione è sempre più critica. La maggior parte del paese è senza corrente elettrica e la popolazione è completamente dipendente dagli aiuti di acqua, cibo e medicinali. Secondo le stime fornite dal Financial Times, nei prossimi anni circa 400mila persone lasceranno l’isola per emigrare negli Stati Uniti.

L’uragano ha causato 34 morti e ha distrutto le abitazioni di almeno 11mila persone; i lavori per la rimozione delle macerie sono molto lenti perché molte strade sono impraticabili e numerosi ponti sono crollati. Oltre ai debiti pregressi, Porto Rico avrà bisogno in poco tempo di almeno 50 – 60 miliardi di dollari per la ricostruzione. Secondo il governatore Ricky Rosselló, il denaro potrebbe finire entro la fine di ottobre, con serie conseguenze per la popolazione: sarebbero a rischio gli stipendi dei poliziotti, dei vigili del fuoco e dei responsabili dei soccorsi, senza contare le probabili interruzioni nei pagamenti delle pensioni.

Un Premio al disarmo


Il mondo dell’associazionismo plaude al Nobel per la pace 2017 a Ican, l’organizzazione per l’eliminazione delle armi nucleari. Il servizio di Fabio Piccolino

“Il Nobel per la pace di quest’anno incoraggia a continuare il nostro impegno con lungimiranza senza lasciare alcuno spazio alla sfiducia”.
È il commento di Flavio Lotti, coordinatore di Tavola della pace, sul riconoscimento assegnato ad Ican, Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari. Con l’occasione, l’organizzazione è tornata a chiedere al Parlamento italiano l’immediata ratifica del Trattato per la messa al bando delle armi nucleari approvato dall’Onu il 7 luglio di quest’anno.
Secondo Archivio Disarmo “è proibendo le armi nucleari che si neutralizza all’origine la spada di Damocle che pende sulla testa dell’umanità”. Proprio ad Ican l’istituto di ricerche internazionali aveva consegnato lo scorso luglio il premio “Colombe d’oro”

Figli di nessuno


In Sudamerica la questione dei desaparecidos resta una ferita aperta. Migliaia ogni anno le persone che scompaiono improvvisamente. Soprattutto sindacalisti, esponenti di ong e promotori di diritti civili. L’attivista argentina, Marta Scarpato, ha perso così un fratello. Ascoltiamola ai nostri microfoni. (sonoro)

Cento esecuzioni


Sono i numeri della pena capitale in Arabia Saudita da gennaio ad oggi, persino al di sopra della media degli ultimi anni. Secondo Amnesty International se le autorità desiderano in modo sincero promuovere riforme, devono stabilire immediatamente una moratoria sulle condanne, primo passo in direzione dell’abolizione totale della pena di morte.

Dopo Cina e Iran, il regno saudita è uno dei Paesi al mondo in cui vi è il maggior ricorso alla pena capitale, prevista per i colpevoli di omicidio, rapina a mano armata, stupro e traffico di droga, stregoneria e sodomia; la maggior parte delle esecuzioni – unico Paese al mondo – vengono eseguite tramite decapitazione.

Com’eri vestita?


Per sensibilizzare la popolazione sul tema dei pregiudizi legati alle violenze di genere, negli Stati Uniti, l’Università del Kansas ha allestito una mostra in cui sono raccolte le testimonianze di donne. Ad accompagnare queste storie, una galleria di abiti identici a quelli indossati al momento dello stupro.