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Allo stremo


Allo stremo. Situazione umanitaria sempre più grave in Siria, in particolare nel villaggio di Madaya dove la gente per sopravvivere si nutre solo di foglie. La testimonianza di Loris de Filippi, presidente di Medici senza frontiere. (sonoro)

Sotto i banchi


Sotto i banchi. Nei 22 paesi dove sono attualmente in corso guerre oltre 24 milioni di bambini non frequentano le scuole. È uno dei dati dell’ultimo rapporto dell’Unicef. Che denuncia: un minore su quattro dei 109,2 milioni in non sta seguendo programmi di istruzione.

Nuova strage


Un altro ospedale di Medici Senza Frontiere è stato colpito in Yemen, causando almeno quattro morti e dieci feriti. Si tratta del terzo episodio in pochi mesi. L’organizzazione ha condannato pesantemente l’accaduto, ribadendo che questo bombardamento rappresenta una violazione del diritto umanitario internazionale.

Baywatch solidali


Alcuni bagnini volontari spagnoli si sono trasferiti dalla Catalogna sulle coste dell’isola di Lesbo in Grecia e hanno già tratto in salvo 115.000 persone fra cui una percentuale altissima di bambini. Ce ne parla Fabio Piccolino. “Si chiama Proactiva Open Arms la ong spagnola che ha deciso di salvare vite in mare, aiutando i rifugiati a raggiungere le coste della Grecia. Dei veri  e propri “bagnini solidali” che hanno scelto di agire concretamente per arginare il dramma delle morti a largo delle isole di Lesbo e  Chios fornendo una prima accoglienza a chi sbarca: partiti con un autofinanziamento di quindicimila euro, sono riusciti a mettere in salvo una media di venti imbarcazioni al giorno, dando sostegno a oltre 115 mila persone in soli tre mesi. I volontari coprono diciassette chilometri di costa e alla carenza di mezzi e risorse si cerca di sopperire con la buona volontà delle tante persone che vogliono dare una mano per riempire il vuoto lasciato dalle istituzioni.”

Semi nutrienti per un futuro sostenibile


È lo slogan lanciato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che ha proclamato il 2016 “Anno Internazionale dei legumi”. Per il loro alto valore nutritivo e i bassi costi possono contribuire in modo significativo ad affrontare la fame e la sicurezza alimentare. Come afferma anche il dottor Piero Mozzi. “I legumi sono effettivamente il futuro dell’umanità. A dire il vero sono stati anche il passato. Perché i legumi, a differenza dei cereali, apportano sostanze nutritizie nel terreno e inoltre contengono molte più proteine dei cereali e non creano i problemi che creano i cereali. I legumi danno un notevole apporto di proteine e un minor apporto di amidi, che tra l’altro sono amidi differenti rispetto a quelli dei cereali.”

Il freddo oltre la guerra


Il freddo oltre la guerra. In Siria l’inverno sta provocando morti e feriti. Medici senza frontiere ha cominciato la distribuzione di kit con coperte e medicinali a 8.000 famiglie sfollate di Aleppo, ma la popolazione civile è già allo stremo.

L’Europa dei muri


Per arginare il flusso di richiedenti asilo, la Svezia reintroduce il controllo dei documenti per chi proviene dalla Danimarca e chiede l’esenzione temporanea dal trattato a cui si deve la libera circolazione nell’Unione. L’allarme di associazioni e ong: “Così il trattato di Schengen è in pericolo”.

Un 2016 con meno armi


È questa la sfida lanciata negli Stati Uniti dal presidente Barack Obama. Il servizio di Fabio Piccolino. “Una nuova legge sul controllo delle armi: è questo l’obiettivo del presidente degli Stati Uniti Barack Obama prima della fine del suo secondo mandato. Una soluzione diretta per contrastare le tante, troppe stragi registrate negli ultimi anni a causa dell’uso incontrollato delle armi da fuoco, ma che deve fare i conti con lobby molto potenti che impediscono di fatto ogni cambiamento legislativo in materia. Nel suo primo discorso del 2016, Obama ha parlato di “epidemia di violenza armata” di fronte alla quale non si può restare indifferenti; tra le possibili misure di contrasto ci sarebbe un rafforzamento dei controlli su chi acquista fucili e pistole e la limitazione per la vendita delle armi più letali. Una battaglia che si annuncia tra le più dure degli ultimi anni.”

Colombia, una pace ancora lontana


Dopo un anno e mezzo di negoziati, finalmente il governo colombiano e le Forze armate rivoluzionarie (Farc) hanno raggiunto un accordo per la riparazione delle vittime del conflitto che nel Paese sudamericano ha causato tra i 45mila e i 106mila desaparecidos (ad oggi non esiste un registro ufficiale).

Ma l’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha definito l’accordo, firmato il 15 dicembre scorso, un “patto per l’impunità”. “A migliaia di vittime verrà negato il diritto alla giustizia”, ha detto José Miguel Vivanco, direttore della divisione delle Americhe di HRW. In particolare, ad essere sotto accusa è il punto 5,  che stabilisce la creazione di un Tribunale Speciale per la pace basato sui principi di “verità” e “responsabilità”. In base a quanto stabilito, l’organismo avrà il compito di giudicare chi è coinvolto, direttamente o indirettamente, all’interno del conflitto: lo Stato, i guerriglieri ed altri “settori della società”, senza che vi sia alcun riferimento specifico ai paramilitari e ai loro finanziatori. Il rapporto di HRW pone l’accento sulle pene stabilite in alternativa al carcere e sulla possibilità che gli imputati possano esercitare incarichi politici.

“Nessuna persona che sconti una pena dopo essere stata condannata per un crimine di guerra, di lesa umanità o una grave violazione dei diritti umani dovrebbe potersi proporre per un incarico pubblico né occuparlo mentre sta scontando la pena”, ha detto Vivanco; “nessun tribunale internazionale ha permesso ai condannati per crimini di guerra di evitare la prigione”.

 

Giovanna Carnevale

Il fallimento di Nairobi


Delusione per la decima Conferenza ministeriale del Wto. Secondo molte ong restano in piedi le controversie sui sussidi all’agricoltura, le diverse concezioni sulla sicurezza alimentare, l’accesso al mercato dei paesi in via di sviluppo e la liberalizzazione dei servizi.