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Fuori dall’ombra


Negli Stati Uniti avrà portata storica la regolarizzazione di 5 milioni di immigrati voluta dal presidente Barack Obama. Una decisione che ha provocato le ire dei repubblicani, ma la gioia della comunità ispanica. In particolare le misure tuteleranno milioni di genitori di bimbi nati in America, e quindi cittadini legali a tutti gli effetti.

Un mondo altruista


Secondo il World Giving Index che misura la propensione a donare gli Stati Uniti sono il Paese più generoso. Il servizio di Fabio Piccolino. Stati Uniti e Myannmar sono i paesi più filantropici al mondo, secondo dati pubblicati dal World Giving Index, che misura la generosità di 135 nazioni. La classifica si basa su fattori come beneficenza, volontariato e aiuto del prossimo. Gli Usa sono l’unico stato ad essere classificato tra i primi 10 in tutte le categorie, mentre la popolazione del paese asiatico dona molti soldi in beneficenza. Secondo lo studio infatti, essere un paese ricco non si traduce necessariamente nell’ essere anche caritatevole. Solo sei delle 20 migliori economie del pianeta si trovano infatti ai primi posti della graduatoria.Fanalino di coda è l’Ecuador, mentre l’Italia occupa una posizione relativamente bassa, anche per l’elevata pressione fiscale.

Per un domani migliore


Oggi nel 25esimo anniversario dell’approvazione della Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia ricorre la Giornata internazionale dell’Adolescenza. Uno stimolo per dare ai ragazzi il protagonismo che meritano. Come spiega Giacomo Guerrera, presidente Unicef Italia.

Incatenati


Dal mercato del pesce thailandese, alle miniere di diamanti in Congo fino alle ragazze indiane che cuciono i palloni da calcio. Quasi 36 milioni di persone nel mondo, lo 0,5% della popolazione della Terra, vivono in stato di schiavitù. Lo denuncia un rapporto della ong australiana Walk Free.

Nulla di fatto


Nulla di fatto. Il G20 australiano non ha proposto nessun impegno concreto contro l’Ebola. A denunciarlo sono le organizzazioni umanitarie come Oxfam e Save the Children, che avevano auspicato una mobilitazione finanziaria dei paesi ricchi per arginare il fenomeno in Africa occidentale e permettere alle economie dei paesi colpiti di reagire alla destabilizzazione.

La guerra del grano


Per la Fao in Iraq sono quasi tre milioni le persone che hanno bisogno di assistenza alimentare. Un numero, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite, destinato ad aumentare nonostante le buone previsioni sul raccolto del 2015 e la stagione al di sopra delle medie appena conclusa.

Ogm, no grazie


Continua l’iter parlamentare per far scegliere agli stati membri dell’Unione europea se vietare o meno la coltivazione degli organismi geneticamente modificati. Federica Ferrario, responsabile campagna agricoltura sostenibile di Greenpeace.

Sos cibo


Alimentazione inadeguata e condizioni igieniche insufficienti: secondo Unicef sono le ragioni della denutrizione di molti bambini dell’Asia meridionale. Un problema spesso sottovalutato che influisce sulla salute di milioni di minori, che non hanno i requisiti minimi per una crescita e uno sviluppo regolari.

Scommessa verde


Gli Stati Uniti ridurranno di oltre un quarto le emissioni  di carbonio  entro il 2025 mentre la Cina lo farà cinque anni dopo. È l’accordo tra le due superpotenze sul tema dei cambiamenti climatici e sulle emissioni di gas serra siglato a Pechino nel corso del vertice della Cooperazione economica Asia-Pacifico.

Hong Kong, da sette settimane in piazza


hongkong#OccupyCentral: la protesta di Hong Kong contro la Cina entra nella settima settimana e non  esaurisce la sua spinta.  Continuano infatti  le iniziative del movimento per chiedere riforme al governo e il ritiro della nuova bozza di legge elettorale, per avere la possibilità di elezioni  cittadine pienamente democratiche per il 2017.
Ma mentre il presidente degli Stati Uniti Obama dichiara che gli Usa non hanno avuto alcun ruolo nelle manifestazioni pro-democrazia a Hong Kong, il segretario generale dell’amministrazione Carrie Lam ha chiesto ai manifestanti di abbandonare le strade.
Si preannunciano dunque nuovi sgomberi, anche se il presidente Obama, nel corso del summit della Cooperazione economica Asia-Pacifico ha auspicato che non ci sia una repressione violenta.