Lo stop del boia. La Corte suprema degli Stati Uniti ha sospeso l’esecuzione di un condannato in Missouri. A meno di un mese dalla vicenda di Clayton Lockett, vittima di atroci sofferenze per un errore nella somministrazione dei farmaci letali, si torna a parlare di pena di morte. Anche se, secondo un recente sondaggio, la maggioranza degli americani rimane favorevole alla pena capitale.
Perdere tutto
Perdere tutto. Dopo l’alluvione che ha colpito i Balcani, le organizzazioni umanitarie sono a lavoro per aiutare le popolazioni. Il servizio di Fabio Piccolino.
Tensione in Brasile per lo sciopero della polizia
Poliziotti in sciopero in cinque stati del Brasile per chiedere un aumento dei salari dell’80% e migliori condizioni di lavoro.
La serrata rischia di avere gravi ripercussioni dal punto di vista della sicurezza, ed è l’ennesimo ostacolo per i Mondiali di Calcio che inizieranno il 12 giugno.
La Fifa ha criticato in questi mesi le autorità brasiliane per i gravi ritardi nella realizzazione delle infrastrutture, mentre il mese scorso ci sono stati numerose manifestazioni e scontri durante le cosiddette “pacificazione delle favelas”, che hanno contribuito ad innalzare il livello della contestazione e ad inasprire il conflitto sociale.
Nei prossimi giorni sono previste nuove manifestazioni convocate, in varie città del Brasile, dai movimenti che protestano contro le spese e gli sprechi nell’organizzazione della Coppa del mondo.
Cartellino rosso.
Cartellino rosso. A meno di un mese dai Mondiali di calcio in Brasile, Greenpeace ha presentato un rapporto da cui emerge la presenza di sostanze chimiche pericolose nei prodotti dei maggiori marchi di abbigliamento sportivo, Nike, Adidas e Puma. Sotto accusa scarpini, guanti da portiere e il pallone ufficiale della manifestazione.
#Meriamdevevivere
#Meriamdevevivere. Prosegue in tutto il mondo la mobilitazione per salvare la ventisettenne sudanese, incinta di otto mesi, condannata all’impiccagione per apostasia. La ragazza infatti ha sposato un cristiano, pur provenendo da una famiglia musulmana. Per la onlus Italians for Darfur, si tratta di “un’atroce ingiustizia”.
Ultimo respiro
Ultimo respiro. Peggiora la qualità dell’aria nel mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità infatti, il 90% delle città prese in esame supera i livelli massimi consentiti. La città più inquinata è Peshwar, ma è tutto il Pakistan a detenere il record per le polveri nocive, esponendo un gran numero di abitanti a gravi rischi per la salute.
Diritti in fumo
Diritti in fumo. Human Right Watch denuncia i pericoli per la salute dei minori che lavorano nelle aziende di tabacco americane. Il servizio di Fabio Piccolino.
Sei milioni di rifugiati in America Latina
Crescono i rifugiati in America Latina.
Secondo i dati dell’Onu e del Consiglio Norvegese per i Rifugiati (CNR), sono circa 6 milioni le persone in fuga.
Un fenomeno che riguarda principalmente la Colombia, a causa degli scontri armati tra governo e guerriglia, ma anche Messico e Honduras, vittime del crimine organizzato.
Nel caso della Colombia, i dati parlano del il 12% della popolazione nazionale che fugge dai membri della guerriglia e dalle forze di sicurezza nazionali, per non rimanere vittima degli scontri armati, e per proteggersi dagli abusi sessuali, dall’arruolamento forzato di minori e dalle mine antiuomo.
In Honduras e Messico, la criminalità organizzata esercita un controllo sul territorio, facendo pressioni sulle comunità locali affinchè lascino le loro case.
Stop alla tortura
Stop alla tortura. Amnesty international lancia una campagna contro una pratica che coinvolge sempre più Paesi al mondo. Riccardo Noury, portavoce della ong
La fragile pace del Sud Sudan
Elezioni rinviate per permettere ai ribelli e alle forze governative di raggiungere la riconciliazione. E’ uno degli effetti dell’accordo di pace raggiunto in Sud Sudan, in conflitto dallo scorso mese di dicembre.
Una tregua fragile per una guerra crudele: l’Onu ha accusato entrambe le parti di crimini contro l’umanità, tra cui omicidi di massa e stupro di gruppo.
I combattimenti di questi mesi hanno provocato decine di migliaia di morti e oltre un milione di sfollati.
La pace siglata ad ddis Abbeba è uno spiraglio di luce: occorre ripartire da qui per rimettere insieme le macerie e attivare i corridoi umanitari, garantendo aiuti in tutto il paese.