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Gaza, prove di dialogo


Secondo alcune fonti locali, Israele e Hamas avrebbero raggiunto un accordo di tregua per porre fine agli scontri di confine che negli ultimi quattro giorni hanno causato la morte di venticinque palestinesi. Il giudizio della giornalista Cecilia Dalla Negra: “L’assedio istraeliano su Gaza è una costante e anche i raid e i bombardamenti sono purtroppo una costante silenziosa. Questa volta c’è stato un inasprimento della polizia, c’è stato un omicidio mirato verso Zuhair Qaisi, il segretario dei Comitati di resistenza popolare, è stato colpito però già il primo giorno dell’attacco e quindi non si capisce perché continuare a colpire la popolazione civile e fare tutta questa quantità inutile di vittime”.

Senza patria e senza diritti


Andrea e Senad, due fratelli di origine bosniaca, da un mese sono rinchiusi nel Cie di Modena, perché non in regola: né per restare in Italia, né per andarsene, nonostante siano nati nel nostro Paese. Sentiamo Cecile Kyenge Kashetu, coordinatrice nazionale del Movimento Primo Marzo: “credo che non bisogna sviare il punto della situazione perché esiste un tribunale che giudica il criminale e le persone che hanno fatto un reato e non è un Cie ovvero un Centro di Identificazione ed Esplulsione e da lì loro devono uscire perché non è il caso di stare lì dentro. Sono senza una patria e se hanno commesso di reati saranno giudicati per quello che hanno fatto ma attualmente i Centri di Identificazione ed Esplulsione  sono inutili da un punto di vista umano e inutili anche economicamente”.

Fukushima, un anno dopo


Per colpa della  catastrofe nucleare, 25.000 bambini sono stati costretti ad abbandonare la propria casa. In questi mesi, Save the Children ha ascoltato le loro storie, aiutandoli a superare il trauma attraverso il sostegno psicologico e attività ludico-ricreative. E in questi giorni l’associazione presenterà una personale proposta di ricostruzione del Paese “a misura di bambino”.

“Capaci di intendere e di valere“


È la campagna che invita tutti i volontari a raccontare la propria esperienza. Il perché di questa iniziativa ce lo spiega Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore “perché crede fermamente che sia importante che in questo momento i cittadini e soprattutto i giovani si raccontino e parlino della loro esperienza di volontariato. Il volontariato infatti non può passare soltanto attraverso i dati, le immagini dei grandi numeri che eppure lo rappresentano, ma deve passare per i volti e le storie dei giovani. Chiediamo a tutti un impegno per raccontare come ha cambiato la propria vita diventare dei cittadini volontari”.

Un otto marzo africano


La dedica è a tutte quelle donne che combattono ogni giorno la fame e la povertà, soprattutto nei paesi del Sud del mondo. Guido Barbera, responsabile solidarietà del Cipsi “dedichiamo questo 8 marzo alle donne africane a partire dall’attribuzione del premio Nobel per la pace a due donne africane, perché ritieniamo che per parlare per le donne si debba partire dalle storie, dalle realtà delle donne. Le donne hanno un ruolo centrale in Africa. In Africa le donne a partire proprio dalla Presidente Sirleaf, ci indicano come è possibile oggi costurire la pace investendo nell’educazione della popolazione e nella vita mettendo da parte le armi”.

Brindisi d’oro blu


Negli ultimi vent’anni, oltre due miliardi di persone hanno avuto accesso a fonti migliorate d’acqua potabile, come forniture di reti idriche e pozzi, in cui la qualità è soggetta a controllo. Una buona notizia per l’Unicef e l’Organizzazione mondiale della sanità che però dicono: “C’è ancora tanta strada da fare”.

Giù le mani dai farmaci generici.


È la campagna lanciata da Medici senza frontiere contro Novartis. La multinazionale svizzera, infatti, sta portando avanti una causa contro il governo indiano, perché produce versioni generiche di medicinali a basso costo. Mezzo milioni di persone hanno già firmato la petizione per chiedere all’azienda di fare un passo indietro “per salvare milioni di vite umane”.

In ansia per Rossella


Prima la gioia, poi l’attesa che si trasforma in paura. Della cooperante Urru, trentenne di origine sarda rapita il 22 ottobre scorso in Algeria, non si hanno ancora notizie certe sulla sua presunta liberazione lanciata ieri, dalla tv araba Al Jazeera.

Cooperazione senza soldi


Il ministro Riccardi ha promesso più risorse per rilanciare un intero settore in crisi. “Dobbiamo lavorare insieme – ha detto a margine di un incontro con diverse associazioni – e dobbiamo avere il coraggio di fare una battaglia culturale per ricreare sinergie operative”.

La Rai che non vedrai


Meno informazione meno libertà. Questa l’equazione se l’azienda di viale Mazzini confermerà la prossima chiusura di alcune sedi estere e il canale tematico Rai Med. Contro questa decisione la Tavola della pace ha promosso un appello da presentare direttamente al direttore generale Lorenza Lei.