Massacro degli innocenti. Una bomba a grappolo lanciata su un parco giochi in un sobborgo di Damasco ha fatto strage di bambini: dieci i morti. A riferirlo alcuni attivisti anti-regime. Che hanno anche pubblicato un video, in cui si vedono i cadaveri dei piccoli con accanto le madri disperate.
Tagli internazionali. Cooperazione a rischio per l’ulteriore diminuzione dei fondi da parte dell’Europa. L’appello di Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi.
Tregua precaria. Dopo otto giorni di bombardamenti israeliani e centinaia di razzi di Hamas, si contano oltre 150 vittime palestinesi. Sentiamo Sonia Schiano, unica cooperante italiana a Gaza city, che ci racconta l’umore della gente che convive quotidianamente sotto le bombe.
Ancora morti civili a Gaza. Nonostante gli sviluppi positivi annunciati dal leader egiziano Mohamed Morsi, continuano i raid e il lancio di razzi. Oltre 150 le vittime tra i palestinesi. L’appello della Tavola della pace: “L’Italia deve smettere di essere di parte, assumere un ruolo attivo e progettuale”. Decine le organizzazioni che hanno già aderito.
Sotto le bombe. A Gaza il bollettino dei morti aumenta di giorno in giorno. L’appello di Sergio Cipolla, presidente di Cooperazione Internazionale Sud Sud.
La Striscia di sangue. In Medioriente si continua a morire sotto le bombe, e le vittime sono soprattutto i bambini. Ai nostri microfoni Rosa Schiano, una cooperante italiana rimasta a Gaza per continuare il suo lavoro di testimonianza diretta.
Sotto le bombe. Nella striscia di Gaza sono ore di terrore e morte, si continua a sparare nonostante la richiesta di una piccola tregua. Da Ramallah la testimonianza di Francesco Cicoria, cooperante italiano di Peace games.
La Tavola della pace esprime solidarietà e vicinanza agli israeliani che dal 2001 vivono sotto il tiro dei razzi lanciati dalla Striscia di Gaza dove in queste ore è tornata l’escalation di terrore e morte. Per il suo portavoce, Flavio Lotti, “l’Italia e l’Europa non possono continuare a sottovalutare questa situazione che minaccia di provocare un nuovo spaventoso incendio a due passi da casa nostra”.
Si avvicina la data del 31 dicembre 2012, quando è prevista la chiusura dell’emergenza nord africana e delle relative strutture di accoglienza. Caritas italiana e Fondazione Migrantes plaudono il governo per la decisione di concedere il permesso di soggiorno ai profughi a cui è stato negato lo status di rifugiati. Ma avvertono: “Le procedure sono troppo macchinose”.
Senza diritti. Alcune associazioni internazionali, tra cui Medici per i Diritti Umani, denunciano che dal giugno del 2012 l’esercito israeliano sta impedendo a decine di richiedenti asilo di attraversare la nuova barriera innalzata da Israele al confine con l’Egitto. Esponendo così queste persone al rischio di una prolungata detenzione nelle carceri locali, dove non potranno richiedere la protezione internazionale.
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