Contro il conflitto. Una campagna di mobilitazione contro le minacce di guerra in Ucraina e per la costituzione di comitati per la pace a livello locale: è l’iniziativa promossa da Peacelink a cui hanno già aderito oltre 50 organizzazioni sul territorio nazionale.
Tratta di esseri umani: Cnca sollecita il Governo
Non si può più aspettare. Si è celebrata ieri la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di esseri umani. Per il Cnca è stata l’occasione per sollecitare il governo italiano ad adottare un piano nazionale contro la mercificazione delle persone e restituire dignità a chi è vittima di disuguaglianza e sfruttamento.
Ucraina, lo spettro della guerra sul lavoro domestico in Italia
Lo spettro della guerra. La crisi ucraina potrebbe avere delle ripercussioni sul sistema di welfare e assistenza familiare anche del nostro Paese: lo dice l’Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico. L’Italia infatti è il primo Paese europeo per presenza di cittadini ucraini, il 15% di tutti i lavoratori domestici.
Mutilazioni genitali femminili: colpite oltre 200 milioni di donne
Inaccettabile violenza. Le mutilazioni genitali femminili continuano ad essere una piaga che colpisce oltre 200 milioni di donne nel mondo. Il servizio è di Fabio Piccolino.
Almeno 200 milioni di ragazze e donne nel mondo hanno subito mutilazioni genitali. Lo dice l’Unicef che spiega come a causa della pandemia altre 2 milioni di ragazze potrebbero essere a rischio entro il 2030.
La probabilità di subire questa pratica aumenta quando le ragazze non possono accedere a servizi vitali, scuole e reti di comunità: per questo l’organizzazione chiede di “garantire l’accesso delle donne all’istruzione, all’assistenza sanitaria e all’occupazione” così da “permettere loro di contribuire a un equo sviluppo sociale ed economico”.
Dodici migranti morti di freddo: la tragedia al confine Grecia-Turchia
Trattamento disumano. Dodici migranti sono morti di freddo al confine tra Grecia e Turchia, dopo essere stati respinti dalle guardie di frontiera greche mentre tentavano di entrare nel Paese. Secondo il ministro dell’interno turco sarebbero stati privati di tutto quello avevano, inclusi gli indumenti per proteggersi dalle temperature gelide.
L’Italia manda 4 milioni di vaccini in Siria
Lotta al virus: 4 milioni di dosi di vaccino Johnson & Johnson partite dall’Italia sono arrivate nei giorni scorsi in Siria attraverso il sistema Covax. L’iniziativa fa parte del progetto dell’Unione Europea per fornire supporto umanitario al Paese e raggiungere l’obiettivo del 70% di persone vaccinate contro il Covid-19 entro la metà dell’anno.
Myanmar, lo sciopero silenzioso contro la dittatura
Sciopero silenzioso. Strade vuote, negozi chiusi e striscioni contro la dittatura: è il modo in cui si è protestato ieri in Myanmar per l’anniversario del colpo di stato. In molti sono scesi in piazza, rischiando di essere arrestati.
No alla guerra Russia-Ucraina: la petizione di Tavola della Pace
Mai più guerra in Europa. Tavola della Pace ha lanciato una petizione su change.org per dire no ad un possibile conflitto tra Russia e Ucraina. Secondo l’organizzazione, l’unione Europea deve costruire condizioni di pace e sicurezza anche attraverso un reale processo di disarmo. “Non c’è alcuna possibilità – spiegano – di difendere i diritti umani o di risolvere le crisi muovendo carri armati e soldati”.
La guerra dei bambini soldato: la denuncia in Yemen
Infanzia negata. Il conflitto in corso da sette anni in Yemen vede anche la partecipazione di migliaia di bambini soldato. Il servizio è di Fabio Piccolino.
Sono stati quasi 2000 i bambini soldato uccisi in battaglia durante la guerra in Yemen, tra gennaio 2020 e maggio 2021. Reclutati nelle scuole, nei campi estivi e nelle moschee, hanno età comprese tra i 10 e i 17 anni e sono addestrati e utilizzati nel conflitto soprattutto dai ribelli Huthi.
A denunciarlo il Rapporto degli esperti dell’Onu per il Consiglio di Sicurezza, da cui emergono anche casi di violenza sessuale sui minori e le numerose vittime civili provocate dalle bombe lanciate durante i raid aerei.
Myanmar, un anno dopo il golpe militare
Un anno dopo. A dodici mesi dal colpo di stato militare in Myanmar sono stati oltre 1400 i manifestanti uccisi, 11 mila le persone arrestate più di 8000 delle quali ancora in carcere. Lo denuncia Amnesty International che sottolinea come la vita di milioni di persone sia messa in pericolo dall’insicurezza economica e dalla crisi sanitaria.