Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo Settore, riassume così il vertice a Palazzo Chigi fra la delegazione del non profit e il governo. “Adesso – aggiunge – aspettiamo il correttivo che scongiura l’aumento dell’Ires e tempi rapidi per l’attuazione della Riforma”. Ascoltiamo la sua voce. (sonoro)
#UnaCasaPerMesej
Parte a Trieste il progetto di housing first promossa dalla federazione degli organismi che si occupano di senza dimora. L’iniziativa chiede che il primo ad entrarci sia Mesej, la persona senza dimora a cui il vicesindaco leghista della città aveva buttato le coperte nel cassonetto.
La bontà non si tassa
Domani previsto l’incontro tra organizzazioni non profit e governo per discutere sull’aumento dell’Ires dal 12 al 24 per cento. Aumento che avrà ripercussioni negative sui servizi offerti perché le risorse a disposizione sarebbero inferiori. Ai nostri microfoni Gabriele Sepio del Consiglio nazionale del Terzo Settore. (sonoro)
Bene, ma non benissimo
Non decolla il servizio civile che vede un aumento di 50 milioni ma un numero esiguo di giovani che potranno partire nel 2019. Il servizio è di Anna Monterubbianesi. (sonoro)
Cresce, con il maxi emendamento, la dotazione per il fondo nazionale per il Servizio Civile per il 2019, con un aumento di 50 milioni rispetto alla previsione precedente. Una buona notizia secondo Cnesc, Arci Servizio Civile e la rappresentanza degli enti Servizio Civile e dei volontari, ma il servizio civile non decolla. Rimangono grandi preoccupazioni sul numero dei giovani che potranno partire. I 200 milioni disponibili saranno sufficienti per appena 35mila ragazzi in Italia e 1.000 all’estero, cifra molto distante dai 53mila volontari avviati nel 2018 e dalle oltre 110mila domande presentate, quindi in grado di soddisfare solo un terzo delle richieste. Un allarme che viene accresciuto dalle incognite sul Dipartimento che dovrà garantire il sostegno e lo sviluppo del servizio civile universale e stabilizzare il contingente complessivo degli operatori volontari, oltre che dal numero esiguo di funzionari pubblici dedicati, inclusi quelli delle Regioni e Province Autonome.
Casa dolce casa
A Ravenna sono 17 i posti per giovani in uscita da percorsi in comunità, case famiglia e affido per un anno gestiti dall’associazione Agevolando. I requisiti? Un piccolo stipendio da lavoro o tirocinio e la maturità per gestire la quotidianità. Al termine del periodo c’è l’accompagnamento verso la reale autonomia.
A rischio i più vulnerabili
Un ritardo di oltre un anno, per pagamenti pari a nove milioni di euro. È il debito accumulato dal Comune di Roma nei confronti di enti, associazioni, cooperative sociali, parrocchie, realtà religiose e laiche, che si occupano dei servizi alla persona. Francesca Danese, portavoce del Forum terzo Settore del Lazio. (sonoro)
Freddo killer
Solo a Milano quattro clochard sono deceduti, nonostante i 2.700 posti offerti da comune e terzo settore. Molti rifiutano di andare in dormitorio. Per cercare di intercettarli si punta su piccoli centri di accoglienza e appartamenti. L’appello del sindaco Sala: “Non dormite per strada con queste temperature, abbiamo ancora 200 letti liberi”.
Aiutati a casa nostra
Sono 1196 le famiglie che hanno espresso la volontà di ospitare un rifugiato, 3448 in cerca di ospitalità e 120 le convivenze già realizzate in due anni. Sono questi i numeri del progetto Refugees Welcome. “Da giugno – sottolineano i volontari dell’associazione ” c’è stata una crescita delle domande di chi offre un tetto a chi non ne ha”.
Un’occasione persa
La Conferenza sul Clima di Katowice, in Polonia, si chiude senza un chiaro impegno dei governi. La denuncia di Legambiente, nel servizio di Anna Monterubbianesi.
La conferenza delle Nazioni Unite COP24 sul cambiamento climatico riunita a Katowice, in Polonia, non è riuscita a definire un chiaro impegno di tutti i paesi a rafforzare, entro il 2020, gli obiettivi di riduzione e contenimento del surriscaldamento del pianeta entro la soglia critica di 1.5 gradi centigradi, né tantomeno ad adottare il Rulebook, il quadro normativo in grado di dare piena attuazione all’Accordo di Parigi e a garantire un adeguato sostegno finanziario ai paesi in via di sviluppo che devono far fronte a devastanti impatti climatici. Un insuccesso – secondo Legambiente – e un risultato in forte contrasto sia con il grido di allarme lanciato dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, sia con le crescenti mobilitazioni dei cittadini che chiedono una forte azione globale capace di rispondere alla crisi climatica che stiamo vivendo. I prossimi due anni devono servire a costruire partnership capaci di raggiungere il livello di ambizione che la scienza ritiene indispensabile per superare la crisi climatica”.