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La crisi non ferma le donazioni


È il dato che emerge dall’indagine svolta su oltre 30 mila utenti internet presenti nei data base di 32 organizzazioni non profit. Nonostante la crisi economica, nel 2011 le donazioni non sono crollate: i donatori abituali sono scesi dal 48 al 44%, ma allo stesso tempo sono aumentati quelli occasionali, passati dal 30 al 33%.

Con la voce di Peppino


Il 9 maggio di 34 anni fa veniva ucciso a Cinisi, nel palermitano, Peppino Impastato per mano della mafia che lui stesso combatteva nella sua radio Aut, in questo modo. (sonoro) E da oggi su www.giornaleradiosociale.it uno speciale di venti minuti dedicato a lui e a chi oggi lotta per la legalità.

“Ricostruzione condivisa”


È l’evento in programma oggi a L’Aquila che punta sui processi di coesione sociale tra le persone. Ce ne parla Nicola Zaccardi, presidente Auser Abruzzo, tra gli organizzatori dell’iniziativa: “Ricostruire le comunità, cioè aiutare le persone che stanno in questa area a stare insieme e a ritrovare un minimo di socialità che è stata distrutta dal terremoto. Quindi organizziamo eventi, iniziative, facciamo in modo che la gente stando insieme riacquisti quella capacità di socializzazione che magari c’era nella vecchia L’Aquila e adesso non esiste più”.

Lo sguardo e la speranza


Si è concluso ieri il 24° congresso delle Acli. Per Andrea Olivero, rieletto presidente, il lavoro prima di tutto “un mercato del lavoro in Italia che è completamente sfasciato a causa della mancanza di servizi attivi al lavoro. Manca una intermediazione seria da parte del mondo pubblico, manca una capacità di fare formazione professionale. Ci sono quindi una serie di problemi che vanno affrontati insieme alle regole complessive che sono state toccate”.

Un 2 giugno senza carri armati


È il sogno di diverse associazioni pacifiste e non, che chiedono al presidente Napolitano di abolire la parata militare. Iniziativa di pax Christi e Sbilanciamoci che propone: “I soldi risparmiati, circa 10 milioni, vadano al servizio civile”.

Armi da esportazione


Rete Disarmo e Tavola della Pace hanno analizzato il Rapporto 2012 del Governo e vedono una “costante crescita del numero di armamenti italiani venduti verso le zone di maggior tensione del mondo”. Per questo le due associazioni chiedono un “incontro urgente” al premier Monti.

Il disagio non ha più nazionalità


Crescono le pratiche riguardanti cittadini italiani che partono dai tavoli dei volontari di Avvocato di Strada, l’associazione non profit che offre assistenza legale ai senza fissa dimora. Il dato emerge dal convegno I diritti al tempo della crisi dove la onlus ha presentato il rapporto annuale delle proprie attività.

“Rilanciare i beni comuni”


È l’obiettivo di una tavola rotonda tra associazioni e attivisti questa sera a Venezia. Sentiamo Francesco Penso, del comitato Acqua bene comune, che organizza l’evento. “L’idea che sta alla base è che, in questo momento di profonda crisi, in qualche modo questa possa trasformarsi in una opportunità per noi che pensiamo si possa costruire una alternativa al modello di sviluppo che viene proposto e che si è dimostrato perdente nella crisi attuale. Rimettere al centro i beni comuni e agganciarsi in maniera forte con il tema della democrazia”.

Le sbarre dell’indifferenza


Troppe ombre sul superamento, per legge, degli ospedali psichiatrici giudiziari. Che ora rischiano di essere gestiti da enti privati. Roberto Loddo, di Stop Opg Sardegna.

Mezzogiorno rosa


Al centro di un convegno a Roma, il riscatto economico, sociale e culturale delle donne in alcune periferie disagiate del Meridione. Sentiamo le proposte di Daniela Castagno, responsabile attività istituzionali Fondazione Con il Sud “dare voce alle organizzazioni di donne in primis, presenti sulle periferie centrali dei quartieri degradati, e da qui è nata anche attraverso esperienze abbastanza innovative, la proposta, sui diversi quartieri, di attività tra le più disparate che però nascono dai territori e vanno dal catering e servizi di ristorazione, organizzati dalle cooperative di donne che in quei quartieri vivono, a servizi di badantato o di baby sitting o di micronidi e quindi rispondono ai bisogni che le organizzazioni del territorio e in particolare le donne, vivono sui loro quartieri”.